Le valutazioni di Ispra per l'ok all'abbattimento di due lupi: "Aspettiamo approfondimenti e dettagli". Ma in piazza Dante tutto tace
Per la prima volta in Italia è arrivato il via libera alla rimozione di due lupi, esemplari che gravitano nella zona della Lessinia e che hanno trovato un metodo per superare la recinzione elettrificata a Malga Boldera. Ispra a Il Dolomiti: "Sono state valutate tre condizioni, ma abbiamo chiesto approfondimenti e integrazioni al Trentino". Intanto in piazza Dante tutto tace
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TRENTO. "E' il primo provvedimento in Italia di questo tipo e nella valutazione del parere e di eventuali deroghe abbiamo preso in considerazione tre paletti contenuti nella direttiva Habitat". A dirlo a Il Dolomiti è Pietro Genovesi, responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica e ricercatore di fama mondiale per quanto riguarda gli orsi dell'Ispra. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha dato l'ok alla rimozione di due lupi che orbitano nella zona della Lessina e responsabili delle predazioni all'interno del recinto elettrificato di Malga Boldera.
Come riportato da il Dolomiti (Qui Articolo), la richiesta di prelievo è arrivata dalla Provincia (e avallata dal parere positivo dell’Ispra) dopo gli ultimi episodi di predazione nell’area della struttura in Lessinia. La particolarità è che si sono verificate all'interno di un recinto che per diversi anni aveva garantito la sicurezza degli animali e preso come esempio in termini di prevenzione. Tra i mesi di giugno e luglio, però, a quanto pare i lupi hanno trovato il modo di superare la recinzione lanciandosi tra i fili, avrebbero capito che se non toccano terra non prendono la scossa (Qui articolo).
Così Malga Boldera si è scoperta nuovamente vulnerabile e complessivamente sono stati predati 2 asini e 16 vitelle. E' da qui che proviene la scelta di firmare il decreto che dispone la rimozione di due esemplari. "Nel mese di giugno il Corpo forestale trentino ha accertato una serie grave di danni rappresentate da predazioni ad opera di lupo”.
Una decisione avvallata da Ispra attraverso la valutazioni di tre condizioni. Il primo criterio è relativo ai danni e se siano gravi "rispetto ai livelli medi sul territorio, nell'arco alpino e su base nazionale: la Lessinia è di gran lunga più vulnerabile". Lì orbitano una ventina di esemplari, secondo il Rapporto grandi carnivori 2022.
I danni, in almeno due occasioni (29 giugno e 22 luglio), si legge nel documento di piazza Dante, si è verificato nonostante “ulteriori misure rafforzative per l'allontanamento e la dissuasione, quali la bonifica dell'area recintata con cani da guardiania e il pattugliamento da parte del corpo forestale”. E questo è il secondo criterio. "Sono stati utilizzati metodi alternativi di dissuasione, ci sono stati tentativi di interventi di prevenzione".
E il terzo criterio è l'impatto della rimozione di due esemplari sulla specie nel suo complesso. "Non ci sarebbe una peggioramento sulle tutela dell'animale, una popolazione cresciuta negli anni". Un documento, come specificato dalla Provincia, che assume "carattere sperimentale". Ma come si procede tecnicamente? Quale il metodo di selezione? L'operatività? Possibili tempistiche? Quante squadre e unità in campo? E contestualmente si prevede un'implementazione sul fronte della prevenzione? Per esempio passare da una rete lineare a quella a maglie?
"Tutto è in capo alla Provincia che deve valutare come intervenire nel dettaglio e di predisporre un piano. Non abbiamo fornito noi indicazioni in quanto il tema è complesso e in particolare quello dell'alpeggio perché ci sono spazi ampi, senza dimenticare caratteristiche, anche di contesto, specifiche. Abbiamo chiesto approfondimenti e integrazioni al Trentino".
A 72 ore dal provvedimento, però, non ci sono stati comunicati o conferenze stampa per entrare nel dettaglio. E se l'ex presidente Ugo Rossi ("Ha atteso 4 anni per usare la mia legge, Fugatti ha perso tempo in proclami invece che fare un piano di gestione") o le associazioni animaliste, apertamente contrarie, sono già intervenute sul tema tutto tace in piazza Dante. Abbiamo provato a contattare la Provincia ma per il momento "non ci sono ulteriori informazioni rispetto a quanto riportato nel decreto".