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Il Trentino ordina l'abbattimento di due lupi, Rossi: "Ha atteso 4 anni per usare la mia legge, Fugatti ha perso tempo in proclami invece che fare un piano di gestione"

La Provincia di Trento ha disposto la rimozione di due lupi che gravitano nella zona della Lessinia e che sono riusciti a eludere i recinti elettrificati a protezione del bestiame. L'ex presidente Ugo Rossi: "Finalmente Fugatti si è deciso a usare i suoi poteri. Ha atteso 4 anni ma meglio tardi che mai. La mia norma è operativa dal 2019: si era dimenticato oppure non aveva il coraggio di usarla"

Di Luca Andreazza - 26 luglio 2023 - 10:39

TRENTO. "Finalmente il presidente della Provincia si è deciso a usare i suoi poteri. Ha atteso 4 anni ma meglio tardi che mai". Queste le parole di Ugo Rossi. L'ex governatore si riferisce al decreto, firmato ma non comunicato, con il quale Fugatti dispone la rimozione di due lupi nell'area della Lessinia. Un provvedimento che si innesta sulla legge voluta proprio dalla Giunta di centrosinistra. "La mia norma che oggi ha utilizzato è del 2018 e pienamente operativa dal 2019 dopo la conferma della Corte costituzionale: si era dimenticato oppure non aveva il coraggio di usarla ma comunque, ripeto, meglio tardi che mai".

 

Nella area di Malga Boldera negli ultimi mesi si sono verificate diverse predazioni ai danni dei pascoli della zona. Lì i lupi avrebbero capito che lanciandosi attraverso i fili elettrificati del recinto anti predatori non prendono la scossa se non toccano terra. La struttura in questione, che per anni ha funzionato al meglio perché ottimamente difesa, per l'appunto, con recinti fissi elettrificati si è quindi ritrovata vulnerabile e nel compendio di Malga Boldera, "nel mese di giugno il Corpo forestale trentino ha accertato una serie grave di danni rappresentate da predazioni ad opera di lupo”. In tutto si parla di due asini 13 vitelle (alle quali ne vanno aggiunte altre solo pochi giorni fa, il 22 luglio). Si tratta di un provvedimento che assume "carattere sperimentale" scrive la Provincia, visto che si tratterebbe "del primo caso di rimozione di lupi nel Paese finalizzato a mitigare impatti predatori su allevamenti” (Qui articolo). 

 

A ogni modo da qui il provvedimento che è stato disposto ai sensi della legge provinciale 9/2018, lasciata in eredità dal presidente Rossi e che permette al presidente della Pat di agire, come fosse un ministro, per l'abbattimento di orsi e lupi “per determinati motivi di rilevante interesse pubblico” (previo parere, non vincolante, di Ispra) tra i quali, sottolinea la Pat: “E' ricompreso quello di consentire in condizioni rigorosamente controllate su base selettiva e in misura limitata il prelievo di esemplari allo scopo di prevenire gravi danni all'allevamento”. Il presidente della Provincia ha quindi dato il via libera all'abbattimento dei due esemplari.

 

Se la Lega abolizione caccia è intervenuta per esprimere contrarietà rispetto alla decisione del Trentino (Qui articolo), l'ex presidente concorda invece con la scelta di piazza Dante. "Con soddisfazione apprendo che anche Ispra ritiene, come ovvio che l'abbattimento di alcuni esemplari di lupo non mette a rischio la specie e questo è un passo avanti anche con riferimento all'orso. Sottolineo in ogni caso che la mia legge che oggi si conferma pienamente valida e utile prevede il parere obbligatorio di Ispra ma che non è vincolante. Questo vale per gli orsi e per i lupi. Il rammarico è che in questi 5 anni di governo si sia perso tanto tempo in proclami invece di utilizzare lo strumento della legge per fare un vero e proprio piano di gestione del lupo. Il potere per farlo come vediamo c'era e chi governava l'autonomia non l'ha usato", conclude Rossi.

 

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