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Dopo gli orsi Fugatti dà l'ok anche all'abbattimento dei lupi: firmato il decreto che condanna a morte due esemplari

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato (due giorni fa ma nessun comunicato è stato diffuso e lo scopre oggi il Dolomiti) un decreto ai sensi della legge 9/2018: “Il prelievo tramite abbattimento del numero massimo di 2 esemplari di lupo del branco gravitante nell'area di Malga Boldera”, in Lessinia

Di Filippo Schwachtje - 26 luglio 2023 - 06:01

TRENTO. Fugatti firma un decreto (la data è il 24 luglio ma ad oggi nessuna comunicazione pubblica è stata data) per ordinare l'abbattimento di due esemplari di lupo del branco gravitante nell'area della Malga Boldera, in Lessinia, dove negli ultimi mesi si sono verificate diverse predazioni ai danni dei pascoli della zona. Si tratta di un provvedimento che assume "carattere sperimentale" scrive la Provincia, visto che si tratterebbe "del primo caso di rimozione di lupi nel Paese finalizzato a mitigare impatti predatori su allevamenti”.

 

Il provvedimento è stato disposto ai sensi della legge provinciale 9/2018, lasciata in eredità dal presidente Rossi e che permette al presidente della Pat di agire, come fosse un ministro, per l'abbattimento di orsi e lupi “per determinati motivi di rilevante interesse pubblico” (previo parere, non vincolante, di Ispra) tra i quali, sottolinea la Pat: “E' ricompreso quello di consentire in condizioni rigorosamente controllate su base selettiva e in misura limitata il prelievo di esemplari allo scopo di prevenire gravi danni all'allevamento”. Fugatti ha quindi dato il via libera all'abbattimento dei due lupi dopo aver condannato negli ultimi mesi tre orsi: M62 (deceduto per cause naturali), Jj4 (rinchiusa al Casteller) ed Mj5 (ancora in libertà). 

 

Proprio in Lessinia (come riportato, Qui Articolo), i lupi avrebbero capito che lanciandosi attraverso i fili elettrificati del recinto anti predatori non prendono la scossa se non toccano terra. La struttura in questione, che per anni ha funzionato al meglio perché ottimamente difesa, per l'appunto, con recinti fissi elettrificati si è quindi ritrovata vulnerabile e nel compendio di Malga Boldera, continua la Pat: “Nel mese di giugno il Corpo forestale trentino ha accertato una serie grave di danni rappresentate da predazioni ad opera di lupo”. In tutto si parla di due asini e 13 vitelle (alle quali ne vanno aggiunte altre 3 solo pochi giorni fa, il 22 luglio).

 

A Malga Boldera (struttura che fa parte del sistema di malghe della parte trentina della Lessinia, di proprietà del comune di Ala e gestita dalla Società allevatori di Ala) la prevenzione dei danni da lupo ad opera del sistema di recinzioni elettrificate ha quindi sostanzialmente funzionato fino al maggio-giugno 2023: “Riguardo alla presenza e al corretto funzionamento delle misure di prevenzione nel contesto e a Malga Boldera – continua infatti la Provincia – Ispra riprende quanto evidenziato in istruttoria per il caso specifico della malga in parola, e cioè che la recinzione è risultata molto efficace fino agli eventi di giugno 2023, per il superamento del recinto tramite una tecnica sviluppata dai lupi responsabili dei danni nonostante il perfetto stato di funzionamento dell'opera constatato nelle ultime tre predazioni”.

 

Per gli esperti del Ministero inoltre, il prelievo di due esemplari “non appare incidere significativamente sullo stato di conservazione della popolazione di lupo del Trentino Alto Adige” scrive la Provincia e, nel caso specifico della Lessinia: “Le caratteristiche del pascolo d’alpeggio praticato evidenziano una concentrazione delle predazioni da lupo su bovini anomala rispetto al restante territorio alpino, in cui l’incidenza della predazione del lupo sul bestiame bovino è quasi trascurabile, come evidenza l’indagine condotta nell’ambito del progetto LIFE. Considerato che, in base al rapporto grandi carnivori 2022 della Provincia autonoma di Trento, i capi bovini predati da lupo sono stati 53 per l'intero anno e per l’intero territorio provinciale, mentre la serie di predazioni registrata recentemente nella sola Malga Boldera e in meno di 2 mesi assomma a ben 16 bovini (vitelle) e 2 asini”.

 

Per la Pat gli eventi predatori nel mese di giugno 2023 a Malga Boldera “costituiscono esempio di focolaio di attacco, verificatosi in sequenza entro il raggio di 5 km dalla medesima Malga e come tale con carattere di gravità che potrebbe portare ad una perdita economica diretta – rappresentata dal valore del bestiame predato – e indiretta, con ragionevole previsione dell’abbandono dell’attività di alpeggio, con conseguente impatto sui servizi ecosistemici connessi all’attuale assetto silvopastorale e contestuale perdita per il comparto dell’economia di montagna”. Tenuto conto delle caratteristiche temporali e del numero di animali predati quindi, continuano le autorità di Piazza Dante, nel suo parere del 17 luglio 2023 Ispra “ritiene che le predazioni registrate nella malga Boldera, a giugno 2023, possano essere considerate danno grave all'allevamento”. Danno che, in almeno due occasioni (29 giugno e 22 luglio), si legge nel documento, si è verificato nonostante “ulteriori misure rafforzative per l'allontanamento e la dissuasione, quali la bonifica dell'area recintata con cani da guardiania e il pattugliamento da parte del corpo forestale”.

 

Per questo, nel decreto si stabilisce che i prelievi con abbattimento, come anticipato: “Avvengano sul branco gravitante nell'area della Malga Boldera con modalità tali da perseguire anche il condizionamento negativo nei confronti di altri eventuali lupi” e che avvengano “nel 2023 e con la malga caricata”. Incaricato degli abbattimenti il Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento.

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