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A due anni dalla moria i "pesciolini rossi" invadono (di nuovo) il lago (VIDEO): "Sono stati introdotti: gesto apparentemente innocuo che minaccia l'ecosistema"

Destano molta curiosità le foto del lago "invaso" dai pesciolini rossi. L'assistente tecnico scientifico Ufficio ricerca e collezioni museali del Muse, Karol Tabarelli de Fatis: "Il rilascio di specie aliene in un ambiente naturale può avere conseguenze alteranti per la biodiversità locale"

Foto di Ivo Cipriani
Di Luca Andreazza - 03 febbraio 2025 - 19:49

MORI. Destano molta curiosità alcune foto scattate di recente nella Riserva naturale provinciale del lago di Loppio relative a un banco (molto) numeroso di "pesciolini rossi", evidentemente fuori luogo per quella che dovrebbe essere una area rifugio per fauna e flora autoctone.

 
"Purtroppo si tratta di un problema noto, non nuovo, e per il quale si auspicano soluzioni", le parole a il Dolomiti di Karol Tabarelli de Fatisassistente tecnico scientifico Ufficio ricerca e collezioni museali del Muse. "Parliamo di Carassi dorati (Carassius auratus): una specie di pesce d’acqua dolce nota ai più come il classico 'pesciolino rosso' da acquario, quello nella triste e sobria boccia di vetro".

 

Nel 2022 era stata registrata una moria di carassi dorati. Un periodo particolarmente siccitoso che aveva portato all'asfissia di numerosi pesci (Qui articolo). A due anni sono numerose le segnalazioni della ricomparsa di banco molto consistente nelle acque del lago.

 

"Si tratta di animali evidentemente introdotti e non è neppure detto che ciò sia stato fatto in tempi recenti", aggiunge Tabarelli de Fatis. "Questo gesto, apparentemente innocuo, rappresenta in realtà una minaccia concreta per l’equilibrio dell’ecosistema acquatico locale".

(video di Ivo Cipriani)

 

I Carassi dorati, spiega l'esperto del Muse, sono pesci appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, originari dell’Asia orientale e introdotti in Europa, centinaia di anni fa, principalmente a scopo ornamentale. Possono sopravvivere in una grande varietà di ambienti acquatici differenti, non essendo una specie particolarmente esigente, dove vivono in modo gregario, non disdegnando quindi la vicinanza di conspecifici. 

 

"Il rilascio di specie aliene in un ambiente naturale può avere conseguenze alteranti per la biodiversità locale. I carassi dorati presentano diverse caratteristiche che li rendono particolarmente problematici: elevata capacità riproduttiva; come si può notare dalle foto si moltiplicano rapidamente, competendo con le specie autoctone per il cibo e lo spazio; la loro dieta è onnivora, comprendente quindi oltre alle specie vegetali gradite ai ciprinidi, anche uova e larve di altri pesci e invertebrati; possibilità di fungere da vettori di patologie che potrebbero colpire la restante fauna ittica". 
 
In definitiva "è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di non rilasciare animali domestici o esotici in natura; bisogna ripetere questo ogni qual volta ci sia l’occasione: non liberate pesci, non liberate testuggini esotiche, non liberate uccelli dalle gabbiette, non liberate nulla. Potreste con buona probabilità causare inconsapevolmente dei danni all’ambiente, danni non ripristinabili o difficilmente ripristinabili con l’impiego di ingenti fondi pubblici".

 
Nel caso specifico, "il lago di Loppio è un importante sito riproduttivo per diverse specie di anfibi, tra i pochi siti di compresenza del Tritone alpestre (Ichthyosaura alpestris) e del Tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris) in Trentino: queste due specie depongono le loro minuscole uova attaccandole alla vegetazione sommersa, uova che rientrano nello spettro alimentare delle centinaia e centinaia di Carassi dorati che vediamo nelle foto. Voler bene agli animali vuole dire considerare anche quelli selvatici e gli habitat in cui questi vivono. Evitare l’inquinamento biologico veicolato dalle specie aliene, tra le principali cause di erosione della biodiversità a livello mondiale, dovrebbe essere un imperativo", conclude Tabarelli de Fatis.

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