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Un Unimog dei vigili del fuoco si schianta contro la parete rocciosa e il Trentino deve chiedere un ''prestito'' ai vicini: ''Una ventina di veicoli per rinnovare il parco mezzi''

I sindacati Cgil, Cisl e Uil: "L'episodio fa emergere nuovamente l’annoso problema della sicurezza degli automezzi e di conseguenza degli operatori che li utilizzano". De Col (Protezione civile): "In arrivo una ventina di mezzi nuovi. A regime nei prossimi due anni per le procedure tecniche e gli iter burocratici: un investimento da 4 milioni"

Di Luca Andreazza - 21 febbraio 2022 - 10:28

TRENTO. "Sono diversi i mezzi dei vigili del fuoco permanenti attualmente in attività in procinto di essere cambiati". A dirlo Raffaele De Coldirigente generale del Dipartimento di Protezione civile del Trentino. "L'obiettivo è quello di avere un primo allineamento alle necessità a fine anno, si arriverà a regime tra il 2023 e il 2024 per un investimento che si aggira intorno ai 4 milioni di euro".

 

Più volte, come Il Dolomiti, abbiamo evidenziato alcune carenze sul fronte parco veicoli dei vigili del fuoco, volontari e permanenti, con questi ultimi costretti a utilizzare dei mezzi particolarmente datati come un autobotte del 1993 e altre dotazioni ultratrentennali (Qui articolo). Nei mesi si è cercato di tamponare a questa situazione con la pubblicazione di alcuni bandi (spesso però gli appalti non sono stati aggiudicati "in quanto non è pervenuta alcuna offerta"), ora il Dipartimento è intenzionato a risolvere la questione in maniera decisa e con un netto cambio di passo.

 

Alcune criticità si sono, infatti, acuite negli scorsi giorni. Un unimog del 1985, intervenuto per recuperare un mezzo pesante fermo a causa dell'intensa nevica (martedì 15 febbraio) lungo la statale 45bis della Gardesana all'altezza del Bus de Vela è uscito di strada per un guasto allo sterzo e così è andato a sbattere contro la parete rocciosa. L'impatto è stato violento ma a bassa velocità e fortunatamente gli operatori non hanno riportato gravi conseguenze. 

 

Ma è suonato più di un campanello d'allarme tanto che i sindacati hanno interessato Provincia e Dipartimento per evidenziare come "L'episodio fa emergere nuovamente - si legge nella nota firmata da Luigi Diaspro e Andrea Munaretto (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch e Antonio Cattani (Cisl Fp) e Marcella Tomasi, Andrea Mattei e Dennis Dall'Alda (Uil Fpl) - l’annoso problema della sicurezza degli automezzi e di conseguenza degli operatori che li utilizzano. Già in passato avevamo sollecitato l’Amministrazione ad una maggiore attenzione alla sicurezza, in quanto gli automezzi in dotazione sono vetusti e potenzialmente pericolosi. L’automezzo coinvolto nell’incidente non è dotato dei più elementari dispositivi di sicurezza, inoltre nei mesi scorsi era stato oggetto di manutenzioni per anomalie e problemi meccanici".

 

Non solo, i permanenti di Trento dispongono di due autogrù ma una è finita in fuori servizio, così la Provincia, per tamponare questa situazione, si è rivolta alla direzione interregionale Veneto e Trentino Alto Adige, alla Lombardia e ai comandi di Bolzano, Verona, Belluno, Vicenza e Brescia per trovare una disponibilità a fornire un mezzo per coprire eventuali attività di soccorso tecnico urgente.

 

Ma qualcosa inizia a muoversi con maggior decisione. "La previsione - evidenzia il dirigente generale del Dipartimento di Protezione civile - è quella di acquistare una ventina di mezzi tra vetture operative e autogrù. I costi naturalmente variano molto dai 30 mila euro per un veicolo più semplice a circa 1 milione e mezzo per un autobotte. L'importo totale si aggira intorno ai 4 milioni".

 

E', insomma, una fase di forte rinnovamento per i soccorritori in Trentino. La prima partita in dirittura di arrivo è quella relativa alla flotta elicotteri: sono attesi quattro mezzi nuovi al Nucleo provinciale di Trento per un giro di circa 26 milioni (Qui articolo). 

 

Un servizio fondamentale e importantissimo per la comunità, un fiore all'occhiello del Trentino, anche per gli elevatissimi standard di qualità e di professionalità, gli elicotteri hanno iniziato a presentare il conto dell'età e, soprattutto, dell'alto utilizzo dei mezzi per gli interventi quotidiani, chiamati in causa in quasi qualunque condizione meteo, in quota e pure di notte attraverso il ricorso dei visori notturni. Gli iter sono in fase molto avanzata e per il 2022/23 si dovrebbero chiudere le pratiche (Qui articolo). 

 

Nel giro di due anni si punta a un parco veicoli moderno e completamente rinnovato anche per i pompieri. "Abbiamo avuto la fortuna di trovare rapidamente un mezzo in Svizzera ma naturalmente non è facile trovare questi veicoli speciali. Un primo allineamento alle esigenze dovrebbe avvenire entro la fine dell'anno per essere a regime tra il 2022 e il 2023. Molto dipende dai tempi tecnici degli appalti e degli iter per completare le procedure di acquisto", conclude De Col.

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