Turismo, Trentino Alto Adige al top per capacità di attrarre gli stranieri, nel 2018 potrebbe fare meglio di Lazio e Toscana
La nostra regione gioca un ruolo di traino per il settore, in compagnia di Veneto, Lazio e Lombardia. Queste le aree a maggiore rilevanza per gli stranieri nell'ultimo studio dell'Istituto Demoskopika
TRENTO. Cresce l'appeal dell'Italia quale meta turistica, soprattutto sui mercati esteri: le previsioni per questo 2018 indicano in oltre 2 milioni i turisti stranieri in più in arrivo nel Bel Paese, un dato che si traduce in +3,7%.
Anche il Trentino Alto Adige gioca un ruolo di traino per il settore, in compagnia di Veneto, Lazio e Lombardia. Queste le regioni a maggiore rilevanza per gli stranieri nell'ultimo studio dell'Istituto Demoskopika.
Le stime del World travel and tourism council, cioè l'industria turistica nel suo complesso, mostrano che questo comparto avrebbe contribuito al 9,4% del Pil nazionale, un valore da 147 miliardi di euro e 2,5 milioni di persone impiegate, che si traduce nel 10,9% dell'occupazione italiana.
Certo, tra isole e città d'arte, laghi e montagne, mare e enogastronomia, unite ai segmenti religiosi, naturalistici e sportivi, ma anche a base di eventi e affari, questo non dovrebbe sorprendere.
L'Italia già nel XVIII secolo era tra le rotte del Grand Tour, quando i nobili d'Europa scendevano nello Stivale per scoprire il nostro Paese. Italia che nel frattempo può vantare la più alta concentrazione al mondo di beni che rientrano nel patrimonio dell'umanità tutelati dall'Unesco.
Insomma, le potenzialità ci sono, ma nel tempo qualcosa si è inceppato. L'Italia non è forte quanto potrebbe e dovrebbe, tanto che a livello mondiale siamo scesi al quinto posto, dietro a Francia (83,7 milioni di turisti l'anno, 15 milioni dei quali solo a Parigi), Stati Uniti (74,8 milioni), Spagna (65 milioni) e Cina (55,6 milioni). Davanti alla Turchia, nonostante i problemi internazionali.
Complice anche la flessione di alcuni mercati per l'instabilità politica, da alcuni anni il turismo italiano è ritornato a crescere e l'anno 2018 dovrebbe confermare questo trend. Oltre al Trentino, l'andamento riguarda tutta quasi tutta la nazione che dovrebbe attestarsi tra il +2,7% di arrivi e +1,3% di presenze, trascinato soprattutto dai vacanzieri stranieri.
A registrare la crescita più sostenuta a livello regionale, in termini percentuali, la Basilicata con un incremento previsto pari al 5,7% arrivi e al 3,7% delle presenze.
Alle sue spalle Sardegna (+4% arrivi, +2,7% presenze), Valle d’Aosta (+3,7% arrivi, +1,9% presenze), Lombardia (+3,45% arrivi, +2,8% presenze), Liguria (+3,4% arrivi, +1,6% presenze), Trentino Alto Adige (+3,25% arrivi, +1,6% presenze) e Veneto (+3% arrivi, +1,3% presenze).
Una tendenza confortante, quella della riscoperta da parte dei mercati esteri. I risultati previsionali per il 2018 confermano un andamento costantemente in crescita della domanda turistica, soprattutto negli ultimi anni: dal 2010 l'aumento medio è del 3,4% delle presenze e proprio quest'anno si dovrebbe raggiungere un picco con una crescita media dal 2010 ad oggi pari al 4,6% per gli arrivi e al 3,4% per le presenze.
Risultati buoni e margini di miglioramento abbondanti, anche se gli ultimi fatti di cronaca tra Bologna e Genova potrebbero raffreddare la proiezione a causa della sicurezza e dei disagi lungo le arterie. E se il sistema turismo trentino e quello altoatesino sembrano all'avanguardia, così non si può dire a livello centrale, dove Enit non riesce a cambiare passo.