Tensioni nel centro-destra: Cia difende i "transfughi" e attacca Progetto Trentino: "Progetto che mira al potere"
Il consigliere di Agire: "Non sono transfughi ma esuli, costretti a lasciare la propria casa per non finire trascinati nel buco nero dell’ambiguità politica"
TRENTO. Transfughi, traditori, voltagabbana, Categorie della politica che Federico Zanotti e Roberto Cadonna non sopportano e non intendono indossare, che rigettano sdegnati all'indirizzo da cui sono partite. I due che appartenevano a Progetto Trentino, coordinatore e vicecoordinatore cittadino, hanno da poco abbracciato la lista di Claudio Cia Agire per il Trentino e sono stati accusati, appunto, di rientrare in quelle categorie di cui sopra.
"Dispiace allora constatare che i signori Zanotti e Cadonna hanno dimostrato sia di non aver il coraggio di manifestare apertamente le proprie riserve e motivazioni, sia di essere i protagonisti di quella vecchia politica che tanto dicevano di voler combattere - afferma un comunicato di Pt - perché se è lecito andarsene è un dovere dire il perché, guardando in faccia i compagni di una battaglia e non nascondendosi dietro il foglio di una misera letterina".
"No, non ci stiamo ad essere additati come codardi - affermano invece i due ex Pt ora Agire - non possiamo accettare le dichiarazioni di chi, in nome e per conto di Progetto Trentino, ci ha rimproverato di non volere vivacchiare nell'ambiguità che, a nostro avviso, sta caratterizzando il modus operandi di questa forza politica".
"Non abbiamo cambiato casacca - affermano convinti - semmai abbiamo nuovi amici con cui condividere quello che siamo e siamo sempre stati. Sa di mentire - continuano Zanotti e Cadonna - chi dichiara che noi non abbiamo cercato il confronto. In più occasioni, infatti, l’abbiamo fatto dopo aver letto sulla stampa circa trattative con Carlo Daldoss e possibili alleanze con il PD, se questo avesse rinunciato a pretendere di dettare l’agenda politica".
"Noi abbiamo chiesto chiarimenti - spiegano - ma non abbiamo avuto ascolto e siamo rimasti senza risposte. A questo punto non ci è rimasto che reagire, perché non intendiamo prestarci a fare da comparsa ed essere sfruttati in processi politici che non ci appartengono".
I due esponenti di Agire concludono la nota dicendo: "Non siamo pedine in una partita a scacchi dove chi conta è re: questo è il vecchio modo di concepire la politica. Il movimento Agire è per noi il naturale approdo di chi rifugge l’ambiguità, crede nella trasparenza e nella coerenza, nella volontà di affrontare i molteplici problemi proposti dai cittadini per quello che sono, senza pregiudizi e pregiudiziali politiche, per non disturbare questo o quello"
Subito in soccorso dei suoi due nuovi iscritti, interviene Caludio Cia, fondatore di Agire e massimo esponente. "C’è chi ha voluto raffigurare Federico Zanotti e Roberto Cadonna ad Agire come transfughi. Niente di più sbagliato e deliberatamente fuorviante - afferma il consigliere - la lingua italiana è chiara: il transfuga è un disertore, colui che abbandona il suo posto di combattimento per passare al nemico, chi abbandona e rinnega le proprie convinzioni e posizioni ideologiche passando a movimenti opposti. Ma Federico e Roberto - osserva Cia - non abbandonano le loro convinzioni e men che meno passano al nemico".
"Semmai dovrebbero essere considerati come esuli, costretti a lasciare la propria casa per non finire trascinati nel buco nero dell’ambiguità politica. Loro sono rimasti più che mai fedeli a sé stessi, evidentemente è Progetto Trentino che sembra aver preso delle deviazioni non più accettabili". E così parte l'affondo politico ai "fratelli" dell'opposizione accusati nemmeno tanto sottilmente di essere troppo accondiscendenti con la maggioranza.
"Io stesso - confessa Caludio Cia - mi sono trovato nella stessa condizione, costretto a lasciare la lista civica che mio malgrado ho contribuito a far conoscere, dopo una miriade di piccoli e grandi episodi sommati ad una complice assenza su importanti temi di attualità. Un’ambiguità, quella in politica, che non è mai lasciata al caso - afferma il consigliere - perché dietro al paravento da civici, centristi, moderati o che dir si voglia è facile nascondere progetti finalizzati a costruire scenari di potere politico che nulla hanno a che fare con gli interessi delle persone, minando una credibile azione di opposizione".