Contenuto sponsorizzato

Ma cos'è la Tesla, cos'è la sinistra? Il cortocircuito dell'ex auto dei progressisti di “Evil” Musk

Il patron dell'(ex)auto dei progressisti alla corte del più conservatore dei presidenti e il cortocircuito per chi, a sinistra, guida Tesla è servito: due canzoni e qualche dato dopo il passaggio a destra di "Evil" Musk

Di Filippo Schwachtje - 23 gennaio 2025 - 20:40

TRENTO. Da una parte l'azienda produttrice di auto elettriche più conosciuta al mondo, dall'altra un presidente che nel suo discorso inaugurale chiude”, senza mezzi termini, con la crisi climatica e rilancia sui combustibili fossili: “Drill baby, drill!” (Qui Articolo). Da una parte un elettorato progressista (di sinistra, si direbbe) attento alla questione ambientale e all'impatto della propria quotidianità sul clima, dall'altra uno conservatore (di destra, si direbbe) spesso molto (talvolta moltissimo) critico sulla mobilità elettrica in tutte le sue forme. Ora scambiate gli addendi, ponendo il leader dell'azienda leader nel mondo sull'elettrico, Tesla, alla destra (si perdoni il gioco di parole) del presidente Usa più conservatore che si ricordi e il cortocircuito, parlando dell'ormai ex auto dei progressisti, è servito.

 

E per i progressisti stessi, da mesi (da quando il patron di Tesla si è apertamente schierato con Trump, finanziando lautamente la sua campagna elettorale), il dilemma è aperto: tenersi stretta (con quello che si è pagato...) l'auto di “EvilMusk (così lo chiama Marracash nel suo ultimo, celebrato, lavoro, “Abbiamo vinto la pace”, scrivendo senza mezzi termini: "Cattive intelligenze, influenza. Fuck evil Musk, ho venduto la Tesla"), tentando di limitare da una parte il proprio impatto sull'ambiente ma sfoggiando di fatto il simbolo del più grande sponsor del trumpismo, o tentare la fortuna con un annuncio sul mercato usato, dove però la svalutazione è un tema da considerare, e cambiare (un po' come dice di aver fatto lo stesso Marracash, tra l'altro)

 

C'è anche però chi ha scelto una via di mezzo: negli scorsi mesi lo raccontava il Guardian, parlando di un aumento vertiginoso, tra i possessori di Tesla, di adesivi anti-Musk da appiccicare sul retro della propria auto per confermare la propria distanza dal patron dell'azienda (“L'ho comprata prima che Elon impazzisse” o ancora “Anti-Elon Tesla club”).

 

Di certo c'è che la netta presa di posizione di Musk ha avuto un impatto su quella fetta di consumatori progressisti più propensi all'acquisto di auto elettriche: allo stesso modo, però, potrebbe il nuovo campione della destra americana attrarre nuovi clienti tra le fila dei conservatori? Secondo un'analisi del Pew Research Center citata quest'estate dal New York Times, probabilmente no: “Ci sono poche evidenze che la svolta a destra di Elon Musk abbia attirato più conservatori ad acquistare Tesla. Infatti, il 77% dei Repubblicani e degli elettori inclini ai Repubblicani ha dichiarato quest'anno (2024 ndr) di non essere interessato alle auto a batteria, rispetto al 70% dell'anno precedente”.

 

Dalle auto alla politica, e poi dalla politica alle auto. Un breve doppio passo tra destra e sinistra, rimanendo in tema musicale e scomodando questa volta Gaber, tra simboli che si spostano veloci da uno schieramento all'altro: "Ma cos'è la Tesla, cos'è la sinistra?".

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
23 gennaio - 20:20
Segnalazioni di un'auto bianca fuori da scuola e di una persona che riprende i bimbi con il cellulare. Due piccoli sarebbero anche stati [...]
Politica
23 gennaio - 19:39
Il centrodestra è in stallo e le alleanze scricchiolano, ecco che Franco Bruno si propone per unire la coalizione in vista delle comunali di [...]
Sport
23 gennaio - 18:42
Tra la finalissima, dove arriverà anche uno tra Novak Djokovic e Alexander Zverev, protagonisti dell'altra semifinale, e Sinner ci sarà il 22enne [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato