Statuto di Autonomia, l'ira di Durnwalder per le ingerenze dei senatori mette a rischio la Consulta
Scopre che a Roma Svp, Patt e Pd hanno presentato un ddl di riforma dello Statuto: "Ritirate questa legge o mi dimetto"
TRENTO. Lo stesso giorno in cui a Trento si inaugurano i lavori della Consulta per la revisione dello Statuto di autonomia, a Bolzano la commissione omologa (lì la chiamano Convenzione) rischia di affondare. L'ex governatore Luis Durnwalder, che della Convenzione fa parte, dice chiaro e tondo che se i senatori trentini e altoatesini non ritirano la proposta di legge per la revisione dello statuto lui si dimette.
La proposta di legge di cui parla Durnwaldern è quella che i senatori dell'Svp, del Patt e del Pd hanno depositato a palazzo Madama a inizio anno, che secondo l'ex presidente della provincia di Bolzano - ma anche secondo lo storico esponente dei Verdi altoatesini Riccardo Dello Sbarba - metterebbe in secondo piano le consulte che sono chiamate a fare proposte concrete per la modifica dello statuto. Ci sono arrivati tardi in quel di Bolzano, a Trento il presidente del consiglio Bruno Dorigatti andò su tutte le furie già in febbraio: “Questo è un atto che fa scempio delle regole e dei rapporti – disse a proposito dell'intenzione di depositare in senato la proposta – un atto che scava ancor di più il già profondo baratro fra cittadini e Istituzioni”.
Non si capisce come mai a Bolzano se ne siano accorti solo ora, sta di fatto che appena lo ha saputo, l'ex presidente è saltato sulla sedia. “Chiedo che questa proposta di legge sia ritirata, sia perlomeno sospesa”. Altrimenti Durnwalder minaccia di andarsene, “altrimenti possiamo andare a casa tutti”, afferma seccato. Un carico da novanta che non non può essere ignorato. Non può esserlo a Bolzano ma nemmeno a Trento.
Ieri però, nel momento della presentazione della Consulta trentina, avvenuta all'interno della cornice della Festa dell'autonomia, alla presenza del presidente del consiglio Bruno Dorigatti, del governatore Ugo Rossi, del Commissario del Governo, di tutti quelli che riempiono le prime file nelle grandi occasioni, il vento di burrasca che proveniva da Nord sembrava non scompigliare i capelli di nessuno.
“Il destino della Consulta e quello della Convenzione devono andare avanti di pari passo”, ha detto ieri il presidente Dorigatti nella sua introduzione. Ma visto quello che succede a Bolzano non si capisce, per ora, se il passo sia in avanti o indietro.
Smorza i toni Lorenzo Dellai. Nel blog che cura su il Dolomiti afferma che il percorso della Consulta e della Convenzione "sarà non breve e non facile. Dobbiamo quindi mettere in sicurezza la nostra autonomia nei rapporti con Roma". "All'amico e ex collega Luis Durnwalder - spiega Dellai - dico che è questo il senso del primo pacchetto di proposte di modifica dello Statuto depositato al Senato dalla delegazione regionale di maggioranza".