Il ministro degli esteri celebra l'autonomia. Sul Brennero: "Sia luogo di dialogo"
Paolo Gentiloni oggi a Trento per il settantesimo dell'accordo De Gasperi-Gruber. Presente alla cerimonia anche Arno Kompatscher. "Un segnale importante", dice Rossi
TRENTO. Dopo la presentazione della Consulta per la revisione dello Statuto e la giornata "porte aperte" dei palazzi della provincia, oggi le celebrazioni per il settantesimo anniversario dell'accordo De Gasperi-Gruber hanno portato a Trento il ministro per gli Affari esteri Paolo Gentiloni.
E' stato introdotto da una prolusione di Giuseppe Zorzi che inquadrava storicamente quel 5 settembre 1946 che siglò l'accordo che poi venne inserito all'interno del Trattato di Pace e dagli interventi del presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti e al governatore Ugo Rossi. Il ministro ha voluto leggere la storia dell'autonomia trentina dentro la dimensione europea. Ha parlato dell'accordo De Gasperi - Gruber come di un fatto "dal valore incommensurabile", ma ha voluto affrontare anche l'attualità, "il fenomeno globale con cui dovremo convivere a lungo", cioè quello delle migrazioni.
A questo proposito ha parlato del confine del Brennero, "un luogo di conflitto che ha saputo trasformarsi in un luogo di dialogo e di relazioni". "Nessuna barriera, nessun muro - ha sottolineato il ministro - e questo vale soprattutto sul confine con l'Austria". Gentiloni ha poi ricordato il il contributo della provincia di Trento nella cooperazione allo sviluppo che ha definito "all'avanguardia", e l'adesione al progetto dei corridoi umanitari per i rifugiati, "perché i flussi migratori non possiamo fermarli, ma possiamo governarli e regolamentarli", ha affermato il ministro.
Sul fronte dell'autonomia, il ministro ha augurato che la Consulta trentina e la Convenzione altoatesina "possano fare passi avanti sulla scia di una riforma istituzionale che vuole valorizzare le autonomie e in particolari le autonomie speciali". "Nel corso dei decenni - ha poi concluso - i valori di quell'accordo del 1946 si sono affermati anche nel contesto europeo".
Alla cerimonia anche il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher. "E' la prima volta che alle cerimonie trentine partecipa un sudtirolese, è un segnale importante, i rapporti con l'Alto Adige non sono mai stati così stretti", sottolinea soddisfatto Ugo Rossi. Anche Giorgio Postal, ex deputato, ora presidente della Fondazione museo storico e uomo di lunga esperienza nella diplomazia regionale, coglie la novità della presenza a Trento di Kompatscher: "E' una presenza di valore inestimabile, forse doveva essere valorizzata meglio", dice a margine della cerimonia.