Statuto di autonomia, presentata la Consulta
Saranno coinvolti anche i cittadini. Entro quattro mesi la proposta preliminare
TRENTO. È stata presentata ufficialmente ieri, nella cornice della Festa dell'autonomia, la Consulta per la Riforma dello Statuto. Avrà a disposizione 4 mesi di tempo per presentare un documento preliminare, poi sei mesi saranno dedicati all'iter partecipativo attraverso il quale i cittadini e le cittadine del Trentino saranno invitati a dare il loro contributo con proposte e idee. Alla fine di questo percorso la Consulta avrà sessanta giorni per produrre il documento conclusivo.
Il processo di riforma dello Statuto sarà poi incanalato nel percorso istituzionale. Sarà il Governo, il Parlamento o il Consiglio regionale che proporranno la modifica vera e propria, questo perché lo Statuto è stato istituito da una legge costituzionale, e solo una legge costituzionale può modificarlo. Ciascuna Camera dovrà approvarlo con due successive deliberazioni, a distanza di almeno tre mesi l'una dall'altra e con la maggioranza assoluta dei componenti.
“Sarà un compito impegnativo quello che ci attende” – ha affermato Giandomenico Falcon, nominato presidente della Consulta dal presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti. Quest'ultimo, presente alla cerimonia, ha sottolineato come la revisione dello statuto sia “una sfida che permetterà di recuperare il valore dell'autonomia”. Per Ugo Rossi “la Consulta sarà la cinghia di trasmissione con il popolo trentino”.
I lavori cominceranno il 12 settembre. Ne fanno parte tre componenti in rappresentanza delle categorie economiche, uno della Federazione trentina della cooperazione, tre espressione del sindacato, altri tre del Consiglio delle autonomie locali e uno della Conferenza delle minoranze linguistiche. Tre saranno gli esponenti del mondo dell'associazionismo e due indicati dall'Università di Trento. La politica sarà presente con cinque consiglieri di maggioranza e quattro di opposizione.