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PD, le dimissioni di Elisabetta Bozzarelli ancora rinviate. "Congresso prima dell'estate ma dopo quello nazionale"

Le dimissioni saranno date da parte di tutti i segretari 30 giorni prima della data del congresso cittadino

Di Donatello Baldo - 24 febbraio 2017 - 10:13

TRENTO. Non occorre essere raffinati analisti per capire che il comunicato inviato oggi dal coordinamento cittadino del Partito Democratico ha subito sostanziali limature, è stato smussato qua e là, passando da più mani prima di ricevere il via libera. Un comunicato che parla la lingua in uso tra i politici di un tempo, "quella dei governi balneari, in stile Giovanni Leone Anni Sessanta" (cit.). Insomma, i comunicati che dicevano "Va tutto bene, siamo tutti uniti", anche se un po' tutti sapevano che l'estate dura poco e gli autunni, più o meno caldi politicamente, sono alle porte. 

 

"Il coordinamento dopo ampio e costruttivo dialogo" si legge in questo modo: "Non eravamo d'accordo su niente ma bisogna pur uscire uniti, mica possiamo fare sempre la figura di quelli che si azzuffano". Perché in città le correnti sono due: i gilmozziani, che seguono il segretario provinciale e assessore Italo Gilmozzi, e i bozzarelliani che stanno con l'esponente della minoranza ma a capo del coordinamento Elisabetta Bozzarelli

 

Quest'ultima nei mesi scorsi ha annunciato l'intenzione di dimettersi dal suo incarico per dare nuova linfa al partito cittadino, per un vento nuovo, per un cambiamento che potesse rimettere in circolo idee ed entusiasmi. Dimissioni però mai partite, o mai ricevute. Congelate. E non si è mai capito perché non si siano concretizzate, non fino in fondo. 

 

Ma leggiamolo il comunicato: "Il coordinamento cittadino, dopo aver condiviso il 31 gennaio scorso la relazione della coordinatrice Elisabetta Bozzarelli, nella quale venivano evidenziati alcuni punti cardine del ruolo del Partito Democratico nella città di Trento: motore politico e cerniera di dialogo tra la componente politica e quella amministrativa, tra la comunità che si desidera rappresentare e i luoghi delle scelte attraverso proposte concrete, tra la dimensione dei circoli e del coordinamento, mercoledì sera ha scelto un percorso che porterà al rinnovo di tutti gli organismi presenti nella città".

 

Questo l'incipit, il cappello. Poi prosegue così: "Presente il segretario provinciale, Italo Gilmozzi, che ha chiesto alla coordinatrice ed al coordinamento di assumersi la responsabilità di accompagnare la delicata fase che il partito sta attraversando ed allo stesso tempo di non far mancare l’insostituibile ruolo politico del PD cittadino nelle scelte strategiche che saranno compiute nei prossimi mesi".

 

E la frase "balneare": "Il coordinamento dopo ampio e costruttivo dialogo, ha scelto all'unanimità di aprire un percorso che porterà al congresso della città prima dell’estate, compatibilmente con le altre scadenze elettorali in corso di definizione a livello nazionale. Sempre all'unanimità è stato scelto, sia per quanto riguarda la coordinatrice cittadina, la componente elettiva che i segretari di circolo, che le dimissioni saranno date da parte di tutti, tutti insieme secondo i tempi regolamentari previsti, ossia 30 giorni prima della data del congresso cittadino".

 

Una frase, questa, che più di altre ha diviso gli estensori - più d'uno - del testo. Perché il dibattito è ruotato attorno a questo: le dimissioni le si danno subito o si aspetta? Bozzarelli le ha in tasca da mesi, pronta a consegnarle, non vede l'ora. E sembra abbia fatto di tutto perché fossero annunciate proprio in questo comunicato. Ma Gilmozzi non ne vuol sentir parlare.

 

Cerchiamo di capire il perché, ma questa è soltanto un'ipotesi. Se le dimissioni fossero formalizzate subito, quindi prima dei dodici mesi antecedenti la fine del mandato, si andrebbe al rinnovo, coinvolgendo nell'elezione tutti gli iscritti del Partito Democratico. Ma se le dimissioni sono invece date dopo, è possibile che il coordinamento decida di nominare un coordinatore pro-tempore al suo interno.

 

Ora, il coordinamento è formato in maggioranza da gilmozziani. Mentre il "popolo democratico" potrebbe sostenere l'area di Elisabetta Bozzarelli. Si gioca tutto sui tempi, dunque, e sul "patto" che non si elegga in seno al coordinamento un "reggente" fino a scadenza naturale. Bozzarelli, infatti, avrebbe voluto che tutti i segretari, congiuntamente, decidessero per le dimissioni. Ma così non è stato. Se le avesse formalizzate lei da sola, sarebbe decaduta la parte elettiva del coordinamento ma sarebbero rimasti al loro posto i segretari di circolo che del coordinamento fanno parte di diritto

 

Il comunicato prosegue così: "Il coordinamento cittadino ha, allo stesso tempo, assunto la scelta – sempre all'unanimità - di confermare l’importanza di un radicamento capillare su tutto il territorio comunale, confermando l’attuale assetto dei circoli ed avviando da subito un programma di iniziative di collaborazione tra circoli per far crescere non solo il dibattito e contribuire alle scelte politiche strategiche, ma anche per concorrere a far crescere nuovi e nuove democratiche nella vita cittadina".

 

Da qui si capisce che sul piano organizzativo non ci sarà per ora nessun cambiamento. Le ipotesi di accorpamento di alcuni circoli - in città ce ne sono undici - sono state anch'esse congelate. Sembrava questo un punto importante, molto discusso: ma nemmeno su questo c'è stata divisione, stando al comunicato.

 

"Il PD della città di Trento promuoverà quindi nei prossimi mesi momenti di lavoro, continuando l’importante contributo avviato nel settembre scorso, ma anche occasioni di dibattito ampio sul ruolo politico del partito, per rilanciare il progetto democratico riformista che oggi è ancor di più indispensabile per costruire il futuro della città, del Trentino e di tutto il Paese", conclude il testo inviato alle redazioni dei giornali.

 

"Veramente - assicura Elisabetta Bozzarelli, sorridendo - quella di mercoledì è stata una riunione molto pacata, senza divisioni. Tutti hanno convenuto sulla necessità di ridare slancio all'attività dei circoli della città". Sui tempi, sulle scelte delle dimissioni, se ora o prossimamente, afferma che tra lei e Gilmozzi c'è stato un confronto, "sempre pacato", proprio per l'effetto diverso che si determina spostando le scadenze. "Ma sono sicura che non ci sarà nessuna sorpresa, che si coinvolgeranno gli iscritti per la nomina del prossimo coordinatore". 

 

Quindi le dimissioni a dopo il congresso nazionale, e saranno formalizzate soltanto 30 giorni prima del congresso cittadino. "Per non sommare troppe cose in questo periodo già difficile per il Partito Democratico". 

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