Parte il governo Gentiloni con la benedizione di Dellai. Panizza aspetta i sottosegretari: "Vorrei conferma di Bressa"
Per Fraccaro dei 5 Stelle: "E' un esecutivo dichiaratamente anti-autonomista". Dellai parla a nome del suo gruppo alla Camera: "Aiuti l'Italia a non smarrire il sentiero nella nebbia"
TRENTO. La discussione sulla fiducia al nuovo governo Gentiloni ha visto partecipi anche i parlamentari trentini. Chi da vicino chi da lontano, chi prendendo la parola alla Camera dei Deputati altri attraverso comunicati e messaggi social.
Su Facebook esterna il deputato trentino pentastellato: "Mentre a Roma è andato in scena l'ennesimo valzer di poltrone per il nuovo governo – scrive Riccardo Fraccaro – guardate cosa ha avuto il coraggio di titolare uno dei maggiori quotidiani trentini: 'Gentiloni, nel governo a tempo restano gli amici dell'autonomia'. Ma se Renziloni ha riconfermato Enrico Costa agli Affari regionali, proprio il ministro che nel 2012 ha firmato una proposta di legge per eliminare le regioni e le province a statuto speciale”, sottolinea il deputato.
“Altro che amici dell'autonomia – conclude – questo governo è un minestrone renziano riscaldato. E come sempre i partiti locali Patt e Svp confermano la loro fiducia al Pd e a un esecutivo dichiaratamente anti-autonomista”.
Il senatore Franco Panizza nel pomeriggio di oggi era nella sua valle a inaugurare le celle ipogee di Melinda, la sua presenza a Roma non era necessaria visto che la discussione è alla Camera e lui siede a palazzo Madama, ma con il telefono era in connessione con i palazzi romani.
“Ovvio che c'è il nostro sostegno – afferma – ma per esprimermi completamente voglio aspettare le nomine dei sottosegretari”. Panizza vorrebbe la riconferma di Gianclaudio Bressa come sottosegretario agli affari Regionali: “Una persona competente, eletto in Regione. Anche se comunque nel governo ci sono ministri che conoscono benissimo la nostra specialità, Graziano Delrio ad esempio”. Non si preoccupa di altro Panizza: “Se c'è continuità con il governo Renzi c'è continuità anche nei rapporti con la nostra autonomia”.
Di un rumors che vedrebbero tra i sottosegretari anche il senatore Giorgio Tonini dice di non avere notizia, “anche se la sua competenza è fuori dubbio e sarei felice se dovesse succedere, ma nel Pd ora c'è una situazione difficile, non si capisce cosa succeda tra quelli che vorrebbero un governo a tempo e quelli che lo vorrebbero portare fino a scadenza della legislatura”.
Lorenzo Dellai ha dovuto invece metterci più impegno nell'articolare le motivazioni del suo sostegno al Governo. Infatti ha preso la parola in Aula a nome del suo gruppo, sostenendo Gentiloni e il nuovo esecutivo.
“Passioni forti, strutture fragili – ha affermato Dellai nel suo intervento, citando una frase di Aldo Moro - passioni forti e istituzioni fragili, questa l'Italia secondo lo statista trentino, una definizione che rimane valida anche oggi”.
“Con un'aggraveante – afferma – che se al tempo di Moro le passioni forti erano legate alla dimensione mondiale e alle ideologie oggi le passioni sono quelle tristi, quelle individualiste. Se volgiamo essere onesti – continua il deputato – questa crisi di governo che con grande responsabilità è iniziata con una generosa assunzione di responsabilità ha una genesi profonda, nella lontananza con i settori fragili e deboli del nostro paese”.
“Guai – conclude Dellai – se non indaghiamo ciò che c'è sotto la superficie. Se non cogliamo i segnali di protesta e di solitudine. Ma nella soddisfazione di chi ha vinto il referendum e non sa cosa fare c'è l'antica debolezza delle istituzioni di cui parlava Aldio Moro. Perché le sceneggiate del voto a prescindere – afferma - è solo l'immediata rivincita che rischia di far passare il Paese da una sfida all'altra senza che nessuno sappia dove andare”.
“Sembra sia sospeso il tempo del pensiero, travolti dalle passioni forti che sembrano la rappresentazione di tifoserie. Oggi il governo deve sentire peso di grande responsabilità perché senza una rinnovata cifra di moralità civile nessuna riforma regge l'urto del disagio sociale”.
Lorenzo Dellai assicura a Gentiloni il suo sostegno e quello del suo gruppo, Democrazia solidale: “Lei saprà essere all'altezza di questo compito, il compito di aiutare la comunità nazionale a non smarrire il sentiero nella nebbia”.