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Natale Rigotti: "La funivia Trento-Bondone è l'unica soluzione, ma la politica è indietro"

Il presidente degli albergatori favorevole al grande impianto: "Le grandi opere aprono al futuro". Contrario alla staffetta Maestranzi - Stanchina nel consiglio d'amministrazione dell'Apt cittadina

Di Luca Andreazza - 10 ottobre 2016 - 15:30

TRENTO. “Sono amareggiato. Manca un ragionamento sul sistema turistico del capoluogo”. A parlare è Natale Rigotti, presidente di Asat, l'associazione che raggruppa gli albergatori e le Imprese Turistiche della Provincia.

 

Dario Maestranzi è stato investito dalla delega al Bondone, un'opportunità che gli consente di sedere all'interno del consiglio d'amministrazione dell'Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, togliendo di fatto la sedia all'assessore al turismo Roberto Stanchina, scalzandolo dal tavolo.

 

Una staffetta che agli albergatori però non sembra piacere.

“Ho molta stima in Maestranzi e rispetto molto il suo lavoro, ma non troviamo giusta la sostituzione dell'assessore Stanchina. E' evidente la mancanza di una visione del futuro. Cambi in corsa che creano soltanto confusione e incertezza. Tanto più che Stanchina si era dimostrato ampiamente all'altezza del ruolo, rispettando inoltre problematiche e amministrazione comunale”.

 

Crede quindi che questa scelta rappresenti più un passo indietro, invece che in avanti nelle politiche turistiche del capoluogo?

“Sono questioni talmente piccole, che non hanno nessun senso, neppure a livello politico. Sono decisioni difficili da comprendere. Sarebbe ora di pensare in grande, capire e sviluppare l'economia turistica di Trento, capoluogo di Provincia. La qualità politica è invece lontana dalla realtà”.

 

Una realtà ben diversa, non è tutto oro ciò che luccica?

“Trento è sede dell'Università, un punto di riferimento accademico. Fbk e la ricerca sono riconosciuti a livello internazionale. La città ospita fra i migliori musei a livello nazionale, senza dimenticare grandi eventi come il Festival dell'Economia. Eppure Trento non cresce e continua a restare un semplice paesone autoreferenziale. Stiamo parlando di una città che dovrebbe essere la capitale dello spumante in Europa, grazie alle tante realtà di pregio che lavorano con le bollicine, ma fatica tremendamente in tutto. Questo è solo un esempio, ma si potrebbe continuare all'infinito”.

 

Come affrontare queste problematiche?

“Manca un ragionamento sul sistema turismo che significa economia, indotto, posti di lavoro. Argomento che non sembra però interessare. Si cambiano e si inventano deleghe, senza affrontare il nocciolo del problema. Sono più importanti i personalismi e la delega agli Alpini, invece di considerare il raduno una ricchezza della storia e del nostro territorio”.

 

Aspettando Godot: sulla questione funivia Trento – Bondone quale è la sua visione?

“Un tema ricorrente negli ultimi 40 anni. Un'opera dove i vantaggi sono principalmente per Trento. Manca il coraggio di investire: un totale immobilismo economico e politico. Si tratta di interventi fondamentali, come l'Autostrada A22. Le grandi opere aprono al futuro”.

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