Il Patt processa Walter Kaswalder. Lui si presenta con l'avvocato: il consigliere del centrodestra Rodolfo Borga
Depositata una memoria difensiva di 25 cartelle. "Sono tranquillo con la mia coscienza: ho sempre rispettato i valori e i principi del partito"
TRENTO. Alle 15 in punto è entrato nella sede del Patt e si è seduto al banco degli imputati, in una stanza che per due ore e mezza si è trasformata in un'aula di tribunale. Walter Kaswalder è sotto indagine da parte del partito, su di lui pende una richiesta di espulsione "per non essere in linea, per aver votato più e più volte in maniera diversa dal gruppo provinciale". Forse anche per aver detto No al referendum costituzionale, per non aver mai lesinato critiche politiche e di metodo alla giunta e alla maggioranza.
Consigliere, com'è andata la deposizione presso il... come si chiama? Collegio di garanzia?
Collegio di Disciplina, così si chiama. Due ore, siamo entrati alle tre e siamo usciti alle cinque.
Come "siamo"? Non era solo lei il "colpevole"?
Ma io mi sono presentato con l'avvocato, ha parlato lui, è stato bravissimo.
E chi sarebbe il suo avvocato?
Rodolfo Borga, il consigliere provinciale. E' un avvocato, un avvocato molto in gamba.
Ma consigliere, un esponente della maggioranza di centro sinistra autonomista che si fa difendere da un consigliere di destra. Come se Renzi si facesse difendere da Ghedini, l'avvocato di Berlusconi.
Ma no dai, non è così. Io l'ho scelto perché è molto bravo e perché è consigliere, sa di cosa parliamo, conosce l'argomento. Perché il nocciolo della questione sono i miei voti in Aula. I voti che ho espresso in contrasto con il mio gruppo.
Ed è così. Lei ha votato spesso in modo difforme dalla linea della maggioranza e del suo partito.
Ma non ho mai votato in contrasto con l'articolo 3 dello statuto del Patt, quello sui valori del Partito Autonomista. Ho votato conto a provvedimenti che implicavano un coinvolgimento della coscienza personale: l'omofobia, l'utero in affitto. Per questi argomenti il Patt ha sempre lasciato libertà di voto, appunto perché argomenti che toccano le coscienze individuali.
Li ha convinti?
Non lo so, dovranno studiarsi bene le 25 cartelle che abbiamo depositato. Ci siamo preparati bene, Borga ci ha passato due settimane a scartabellare tra voti e deliberazioni del Consiglio. Al netto dei voti di coscienza, ci sono colleghi che hanno votato in difformità dal gruppo tanto quanto me, forse di più.
E' tranquillo consigliere? La coscienza ora è a posto?
Certo, perché sono sicuro di una cosa: non ho mai tradito i valori dello Statuto, non ho mai votato contro i principi fondamentali. Quei valori, quei principi, li ho sempre rispettati, sempre.