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Elezioni in Romania, vittoria del Psd e giallo sulla nomina del primo ministro. Affluenza bassa, il Console trentino: "Popolazione stufa, ma fiducia nella crescita"

Il partito socialdemocratico, verso la coalizione con il partito magiaro, ha vinto le elezioni in Romania. Passerotti: "Affluenza bassa anche in Trentino. Tante multinazionali sul territorio e Pil alto, ma i problemi non mancano"

Liviu Draganea, leader del partito socialdemocratico rumeno
Di Luca Andreazza - 18 dicembre 2016 - 15:11

TRENTO. Il Psd ritorna a guidare la Romania. Domenica 11 dicembre oltre 18 milioni di cittadini sono stati chiamati alle urne per eleggere il parlamento dei prossimi quattro anni, mettendo fine al governo tecnico condotto da Dacian Ciolos (Indipendente), capace di riportare un quadro di sicurezza e tranquillità nel paese. Nonostante lo scandalo corruzione che ha portato l'ex premier Victor Ponta (Psd) ad alzare bandiera bianca e dimettersi, il partito socialdemocratico di Liviu Dragena ha raggiunto il 45,68%, precedendo il Partito nazionale liberale il 20,41%, l'Unione Salva Romania 8,89% e l'Unione democratica magiara il 6,25%.

 

Un risultato che però lascia aperta la porta a una crisi istituzionale, in quanto il presidente rumeno Klaus Iohannis ha ribadito la sua contrarietà a nominare un primo ministro con precedenti giudiziari, quindi proprio quel Liviu Dragnea che ha portato il suo partito al Governo, ma sulla cui testa pende una condanna a 2 anni per corruzione. 

 

Si è votato anche a Trento, dove erano chiamati alle urne i circa 15.000 cittadini rumeni presenti in regione, e Maurizio Passerotticonsole onorario di Romania per il Trentino Alto Adige, ci racconta la situazione del paese all'indomani della tornata elettorale. 

 

Come è stata l'affluenza presso la sede del Cinformi dei cittadini rumeni presenti sul territorio regionale?

 

"L'affluenza è stata piuttosto bassa rispetto al passato. Nelle precedenti elezioni abbiamo assistito anche qui ad una mobilitazione all'ultimo elettore. Gli elettori che si sono presentati in via Lunelli sono stati 430: un trend che segue il basso interesse anche nel paese in generale, dove si è recato alle urne appena il 40% degli aventi diritti pari a circa 7 milioni di cittadini. Uno scarso interesse sintomo della stanchezza della popolazione verso il governo e le istituzioni. In questo momento la Romania vive questo impasse intorno alla figura del primo ministro, ma credo che il governo di centro sinistra sarà formato dalla coalizione fra Psd e l'Unione democratica magiara. ".

 

La campagna elettorale in Romania è stata contraddistinta dalle tematiche del problemi occupazionali, dei salari e del welfare. Un tasso di mortalità infantile più alto del continente, il difficile accesso alle cure di base e la fatiscenza delle infrastrutture, la Romania sembra però avere grande fiducia nella crescita economica e nello sviluppo della sua giovane democrazia.

 

"L'economia è molto sviluppata per la presenza di grandi multinazionale che possono accedere a manodopera qualificata a basso costo. Il pil del paese è intorno al 3% e la Romania gode inoltre di risorse energetiche proprie. La Romania quest’anno dovrebbe raggiungere una crescita del 5,1% del Pil, la più alta dell’Unione europea. La nazione avrebbe inoltre un grande potenziale agricolo, ma quasi tutto è in mano ai gruppi internazionali. Dopo la caduta di Ceausescu il tessuto agricolo si è sfarinato e la normativa prevedeva esclusivamente la concessione. Ora le leggi sono un po' cambiate e permettono la vendita".

 

Come nasce l'impegno e la nomina nel consolato onorario di Romania per il Trentino Alto Adige?

 

"La conoscenza della Romania inizia nel 1993. Informatica bancaria trentina è stata chiamata a informatizzare la cassa di risparmio del paese. Sono iniziati così i rapporti con le istituzioni, le visite di lavoro e i contatti delle persone. Un impegno che mi è valsa anche una laurea honoris causa. Nel 2008 il Trentino è Alto Adige è stato scorporato dal Veneto e viste le ottime relazioni e la rappresentazione rumena nel nostro territorio (circa 15 mila, ndr) è stato istituito il Consolato onorario che presiedo".

 

Un momento molto importante per il Consolato e la comunità rumena in Trentino è la Festa nazionale.

 

"Tutti gli anni il Trentino festeggia la Giornata nazionale rumena (1 dicembre, ndr), quando si celebra la Grande Romania nata nel 1918 sulle ceneri degli imperi centrali: le regioni storiche della Transilvania, la Bessarabia (oggi divisa fra Moldavia e Ucraina, ndr) e la Bucovina (oggi fra Romania e Ucraina, ndr) si unirono al Regno di Romania fino al termine del secondo conflitto mondiale. L'Unità è molto sentita e anche le autorità trentine come il Commissario del governo, il Sindaco Andreatta, il sindaco di Roverè della Luna Luca Ferrari, l'assessore Sara Ferrari e i Trentini nel mondo hanno partecipato a questo momento, senza dimenticare anche il prete ortodosso di Trento e Bolzano e il viceministro rumeno. Durante il pranzo a base di specialità rumene a Palazzo Roccabruna è stato premiato il giovane Stefan Luscu che a rischio della sua vita ha salvato la signora dalle fiamme dell'abitazione a Roverè della Luna lo scorso 2 agosto. Prete ortodosso Trento e Bolzano. Un evento popolare aperto tutti e che ha visto oltre 200 persone festeggiare insieme".

 

 

 

 

 

 

 

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