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Centrosinistra autonomista, vertice dei segretari: "A maggio si farà un'assemblea pubblica per dire che va tutto bene"

Nessun accenno ai problemi interni alla maggioranza né alle strategie in vista delle prossime elezioni. "Affrontare i grandi temi in discussione, a partire dalle questioni dell’Autonomia, del terzo statuto e della partecipazione"

Di Donatello Baldo - 18 marzo 2017 - 13:03

TRENTO. La coalizione del centro-sinistra-autonomista si è incontrata ieri, tutti attorno a un tavolo. Un tavolino, perché il vertice era riservato ai segretari di partito: quello del Patt Franco Panizza, che si è portato anche il suo vice Marchiori, quello dell'Upt Tiziano Mellarini che si è portato il segretario organizzativo Anesi e il capogruppo in Consiglio Passamani, e Italo Gilmozzi leader del Pd che non si è portato nessuno.

 

C'erano anche i Verdi con Marco Boato e Lucia Coppola, la Ual con il suo segretario e un rappresentante dei socialisti. Ma non si è parlato di politica, dei nodi arrivati al pettine, dei problemi della maggioranza: la legge sulla doppia preferenza di genere, ad esempio. O la riforma delle Rsa. Si soltanto deciso di organizzare per il maggio prossimo un'assemblea per illustrare i risultati portati a casa in questa legislatura guidata da Ugo Rossi.

 

Questo il comunicato spedito dalla coalizione: "Le forze politiche che aderiscono al centrosinistra autonomista si sono ritrovate oggi e hanno deciso di organizzare nel prossimo mese di maggio un primo incontro pubblico, aperto a tutti,  per illustrare i risultati della legislatura ed affrontare i grandi temi in discussione, a partire dalle questioni dell’Autonomia, del terzo statuto e della partecipazione".

 

"Seguiranno incontri tematici a livello territoriale - continua il testo inviato alle redazioni - per coinvolgere nel dibattito tutte le componenti della comunità e raccoglierne il contributo di idee e di proposte. E’ stato inoltre deciso di organizzare un programma formativo politico trasversale a tutte le forze della coalizione, rivolto in prima istanza ai giovani". Fine.

 

Quindi nemmeno sono in calendario incontri e vertici per soffermarsi anche su quello che non va, perché qualche problema sembra che ci sia: come dicevamo la legge sulla doppia preferenza di genere rischia di finire nel cestino, un punto del programma di governo 'non praticabile' per colpa dell'ostruzionismo ma soprattutto per colpa delle divisioni interne alla coalizione. Come per la legge contro l'omofobia.

 

C'è poi la riforma delle Rsa che alza la pressione della maggioranza ogniqualvolta se ne discuta apertamente. C'è la chiusura dei Punti nascita che seppur decisa a Roma, come continuano a ripetere Rossi e Zeni, ha messo in croce i consiglieri dell'Upt eletti nelle valli, quelli che in più occasioni hanno mostrato insofferenza.

 

Poi, se volessero discutere, i leader della coalizione potrebbero parlare della coalizione stessa: se allargarla ai civici di Valduga che da più parti è tirato per la giacca, se considerare Carlo Daldoss un interlocutore oppure far finta di nulla sulle sue mosse poco 'tecniche' e molto 'politiche'. Potrebbero capire se sono sufficienti ad affrontare la scadenza delle prossime elezioni: prima le politiche e poi quelle provinciali.

 

Insomma, piuttosto che una kermesse che incensi e lodi quello fatto fino ad ora, sarebbe meglio che si concentrassero su quello che c'è da fare per portare a casa ancora la vittoria. Per non perdere per strada pezzi, per non doversi ritrovare all'ultimo a imbarcare nella coalizione gli acchiappa-voti che in qualche modo poi devi accontentare.

 

Ma niente, in maggio si parlerà "dei grandi temi", dell'Autonomia e del Terzo statuto. La coalizione si concentrerà su questo. L'opposizione invece continuerà a fare politica, a raccogliere voti battendo palmo a palmo il territorio, parlando di emergenza profughi, di economia e lavoro, di quanti problemi che ci sono, di case di riposo, di degrado e sanità. 

 

 

 

 

 

 

 

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