Anche il senatore Franco Panizza a Washington per l'investitura di Donald Trump
All'Inauguration Day, che si svolgerà sulla scalinata ovest di Capitol Hill, sede del Congresso americano, parteciperanno le delegazioni diplomatiche di tutto il mondo
TRENTO. Ci sarà anche senatore Franco Panizza, in qualità di componente dell'assemblea parlamentare Nato, nella rappresentanza italiana che prenderà parte alla cerimonia di investitura di Donald Trump come 45esimo presidente degli Stati Uniti, il prossimo 20 gennaio a Washington.
Ad annunciarlo è lo stesso senatore sottolineando che "sarà una giornata speciale, che non si potrà certo dimenticare. Per me - dice Panizza - è un privilegio e un onore essere lì quel giorno, assieme ai rappresentanti di tutto il mondo. Soprattutto sarà l'occasione per testimoniare il forte legame d'amicizia tra l'Italia e gli Stati Uniti, ma anche quello della nostra Provincia, per via dei tanti nostri conterranei che adesso vivono lì e che domani sera incontrerà per un momento di ascolto”.
All'Inauguration Day, che si svolgerà sulla scalinata ovest di Capitol Hill, sede del Congresso americano, parteciperanno le delegazioni diplomatiche di tutto il mondo. Tra i presenti, i membri di Camera e Senato, i giudici della Corte Suprema, il corpo diplomatico Usa. A seguire la parata e il corteo presidenziale.
L'auspicio, nei confronti di Donald Trump è “che certe spigolosità vengano messe da parte e archiviate assieme alla campagna elettorale. Ma soprattutto che quel rapporto d'amicizia e di collaborazione che ha unito da sempre l'Europa e l'America possa continuare anche sotto la sua amministrazione”.
Sulla posizione assunta con la Russia, “mi sembra per come si presenta ora - spiega il senatore - un fatto positivo: se miglioreranno i rapporti, a beneficiarne sarà anche e soprattutto l'Italia. Mi convincono meno le dichiarazioni che Donald Trump sul ruolo della Nato e sull'Europa. Ma qui subentra anche la capacità nostra di fare cambiare idea al nuovo Presidente. In fondo non sarebbe la prima volta. La politica e i rapporti diplomatici servono a questo”.