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Alessia Ambrosi della Lega attacca l'assessora di Volano: "Affida i bambini ai clandestini, sprovveduta"

Carla Raffaelli: "Si tratta di un progetto di integrazione che coinvolge i richiedenti asilo ospitati nel nostro territorio, affiancheranno altri adulti nella guida dei pedibus". A Volano non c'è' mai stata una lamentela: "Attacchi di basso livello"

Di Donatello Baldo - 23 febbraio 2017 - 10:04

VOLANO. L'idea dell'assessora Carla Raffaelli, peraltro non nuova, già sperimentata altrove, è quella di affiancare agli adulti che “guidano” i pedibus che accompagnano i bambini a scuola, alcuni richiedenti asilo residenti nel comune lagarino.

 

Un modo per integrarli, “anche per rispondere all'esigenza degli stessi cittadini che ci hanno chiesto di mettere al lavoro i ragazzi che ospitiamo per non doverli senza far nulla, anche per permettere loro di darsi da fare al servizio della comunità”.

 

Ma l'idea non è piaciuta alla segretaria della Lega Nord della Valle dei Laghi Alessia Ambrosi, che in uno dei suoi mille post su Facebook che trattano l'argomento profughi=clandestini, attacca l'assessora scrivendo così: “Volano ha un'assessora un po' 'sprovveduta'”.

 

E spiega anche il perché. “Leggevo un articolo sul quotidiano L'Adige in merito ai profughi accolti nel comune di Volano e sono rimasta colpita dalle dichiarazioni dell'assessora, per me più elegante e corretto chiamarla assessore, alle attività sociali di Volano Carla Raffaelli che dichiara 'Prima di sapere se la loro richiesta d'asilo venga accettata o meno passano circa due anni. Per questo assieme a Cinformi (anche qui tutto un programma) stiamo per avviare alcuni progetti per favorire l'integrazione di questi ragazzi nel tessuto sociale del paese. Ci piacerebbe affiancarli ai volontari del servizio Pedibus, che ogni mattina accompagnano gli alunni delle elementari a scuola'”.

 

“Sullo sforzo di integrare i profughi nulla da eccepire – spiega l'esponente leghista – ma l'assessore Raffaelli affiancherebbe però dei clandestini, perché fino a prova contraria sono tali, a dei bambini! lo trovo personalmente un atteggiamento di una leggerezza inaudita e mi auguro che i genitori si oppongano a tale folle idea al fine di tutelare i loro figli”.

 

A dire il vero, i clandestini sono soggetti senza un titolo di soggiorno, mentre invece i richiedenti asilo il titolo di soggiornare sul territorio nazionale ce l'hanno proprio in virtù della domanda di asilo sottoposta al governo italiano come prescritto dagli accordi internazionali. Diritto di soggiorno fino a quando non si sia espressa la commissione preposta alla valutazione della domanda.

 

Sulla pericolosità, poi, chiediamo all'assessora se è stata considerata: “Mi fanno ridere queste considerazioni”, e l'assessora sorride veramente mentre spiega l'iniziativa. “Questi ragazzi andrebbero ad affiancare altri adulti, non sarebbero soli anche perché non parlano bene l'italiano. Poi questi attacchi sono strumentali – afferma – sono attacchi di basso livello. Perché qui a Volano non c'è nessun problema”.

 

E l'assessora lo spiega meglio: “Ci sono da due anni i richiedenti asilo sul territorio comunale e non c'è mai stata una lamentela, mai una segnalazione, nemmeno una volta. Ora con alcuni di loro stiamo per far partire dei progetti di integrazione, e francamente non vedo quale sia il problema”.

 

L'assessora diceva che questo è richiesto dalla sua stessa comunità: “Pochi giorni fa abbiamo fatto un'assemblea proprio sul tema dei richiedenti asilo – spiega Raffaelli – e dal pubblico è stata avanzata la precisa richiesta di impiegare queste persone in progetti che possano permettere loro di mettersi al servizio della comunità”.

 

In aprticolare, si vorrebbero integrare i richiedenti asilo che abitano nella parte più decentrata del paese, “perché gli altri da tempo sono integrati: partecipano alle iniziative delle associazioni, alla festa della catechesi, fanno addirittura il carro di carnevale”.

 

Insomma, non sembra che ci sia alcun problema. “Se la Lega voleva attaccare qualcuno, ha sbagliato bersaglio”. Perché a Volano non sembra proprio che gli abitanti perdano il sonno pensando a come finiranno i loro figli. “Queste cose, questi processi di integrazione – spiega l'assessora – sono fatti con la partecipazione della comunità, affrontando insieme ogni aspetto, con in confronto, preparando il percorso con tutti gli attori. Con le scuole, con le associazioni”.

 

Un'integrazione che funziona, “in linea con le politiche portate avanti dalla Provincia che vorrebbe un'accoglienza diffusa. Perché piccoli gruppi in ogni comune sono facilmente gestibili e più facili da integrare”.

 

Ma l'assessora (che noi ostinatamente chiamiamo assessora con la “a” perché in italiano sostantivi, aggettivi, pronomi e articoli si declinano in base al genere), l'assessora ci tiene a dire anche altro: “A Volano abbiamo un 10% di stranieri. Sono famiglie con bambini, quindi è più facile per loro integrarsi. Per i richiedenti asilo dobbiamo fare un piccolo sforzo nel coinvolgimento”.

E sui bambini dice altro. “Forse dovremmo imparare da loro, perché nel pedibus ci sono anche i figli di immigrati, e tra loro non c'è differenza. I bambini sono molto più avanti di noi adulti su questi argomenti, sono molto più capaci di noi nel percorso dell'integrazione”.

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