Un centro destra "nel" centro destra: alle Comunali di Trento La Civica di Gottardi unisce le forze con il Patt, staccandosi dal resto della coalizione
"Nulla contro Ilaria Goio e il suo profilo - spiega l'assessore provinciale Mattia Gottardi, presidente de La Civica - ma lo schema, solo nazionale, con la decisione orientata da Roma, ci porta a fare un'ulteriore riflessione. Senza strappi o polemiche, con la massima apertura verso la coalizione". Che, tradotto, significa: pronti ad allearci al ballottaggio, se la candidata di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia riuscirà nell'impresa
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TRENTO. In chiave Comunali il centro destra perde un altro "pezzo".
Anche La Civica, il partito nato da "La Civica Trentina" fondata dal compianto Rodolfo Borga, che fa riferimento all'assessore provinciale Mattia Gottardi e alla consigliera Vanessà Masè, ha scelto di non essere parte della coalizione che sosterrà la candidata sindaca Ilaria Goio (che venerdì ha parlato in esclusiva a Il Dolomiti: Qui articolo) che, dunque, al momento ha il supporto di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia con la Lista Spinelli ancora dubbiosa sul da farsi.
La Civica non correrà in solitaria, ma darà vita ad una "mini" coalizione con il Patt e lunedì 3 marzo le due forze politiche presenteranno la propria candidata o il proprio candidato sindaco. Una sorta di centro destra "nel" centro destra.
"Nulla contro Ilaria Goio e il suo profilo - spiega l'assessore Gottardi - ma lo schema, solo nazionale, con la decisione orientata da Roma, ci porta a fare un'ulteriore riflessione. Senza strappi o polemiche, con la massima apertura verso la coalizione".
Insomma, la scelta della Lega di portare la questione sui tavoli romani, chiedendo ai responsabili degli Enti Locali di assumere la decisione finale, si è rivelata un vero e proprio boomerang. Dopo aver cercato di esprimere un proprio candidato sindaco, proveniente dal mondo civico ma comunque proposto dal Carroccio, fallendo però nel tentativo di convincere l'imprenditore Mauro Giacca, il segretario Diego Binelli non ha dato "via libera" quando Fratelli d'Italia ha posto sul tavolo il nome di Ilaria Goio.
Quindi "no" alla proposta di Fratelli d'Italia, nessun nome alternativo da mettere in campo e il "tira e molla" è andato avanti per un altro mese, sino a quando da Roma è arrivato l'ordine: ok a Ilaria Goio e la coalizione (nel senso "nazionale" del termine) deve restare compatta, senza "se" e senza "ma".
La Lega ha incassato, ma la volontà di delegare ad altri la decisione ha provocato una scossa tellurica all'interno della maggioranza provinciale, checché ne dica il consigliere Roberto Paccher, per il quale il fatto che il Patt (e ora anche La Civica) vada in solitaria dipende esclusivamente da dinamiche "non sovrapponibili" e dal fatto che l'alleanza in piazza Dante è merito e garantita non dalla coalizione, non dai partiti, nemmeno dalla Lega, ma esclusivamente dal Governatore Maurizio Fugatti (Qui articolo).
Era prevedibile (ma non per tutti, evidentemente) che gli "esclusi" dalla scelta reagissero con un segnale "forte" in nome del fatto che si tratta di elezioni locali ed estromettere i partiti "locali" è stata un'azione che, a livello d'immagine, fa a pugni con quel concetto di autonomia che la Lega sbandiera invece ai quattro venti quando si tratta, ad esempio, di parlare di terzo mandato. Una sorta di autonomia "a chiamata" o "ad personam".
Al netto di un'alleanza provinciale, che non sarà certamente messa in dubbio da Patt e La Civica (che avrebbero tutto da perdere: i grandi problemi in coalizione sono tra Fratelli d'Italia e Lega), il messaggio è forte e preciso, con destinatario il Carroccio: sì, perché a Riva del Garda il Patt starà con Fratelli d'Italia, che ha fatto di tutto per chiudere la "partita" a Trento, anziché scomodare i "salotti" romani, dove è stato appurato che - in Trentino - il dialogo tra le forze di maggioranza è complicatissimo.
Lunedì pomeriggio Patt e La Civica renderanno noto il nome di chi guiderà la lista il 4 maggio.