"Siamo in ritardo di cinque mesi: per noi il termine era ottobre". Lunedì sera altra riunione del centro destra per trovare il candidato sindaco
Alessandro Urzì: "Fratelli d'Italia ha fatto tutto quello che poteva: più di così era impossibile. La nostra proposta l'abbiamo avanzata, aspettavamo contro proposte che non sono mai arrivate". Ilaria Goio attende: è di fatto l'unica pronta a scendere in campo. Lega e Patt si convinceranno la la coalizione si spaccherà veramente a meno di tre mesi dalle elezioni?
TRENTO. Un altro lunedì di "passione". Il Tar ha confermato che domenica 4 maggio si voterà (Qui articolo) e, allora, visto il "ritardo pazzesco" accumulato, per dirla alla Fantozzi, da un centro destra totalmente slegato e disorganizzato, tutti sperano che quella del 10 febbraio sia la serata "giusta" per mettere la parola fine ad una situazione che, da incomprensibile, è diventata imbarazzante.
Lo auspica, ma non è un paradosso, anche il centro sinistra, che ha dovuto rallentare sensibilmente la propria campagna elettorale, causa assenza totale dell'avversario principale.
"Per noi la scadenza era ottobre - tuona Alessandro Urzì, coordinatore regionale per il Trentino Alto Adige di Fratelli d'Italia - e, dunque, siamo in ritardo di cinque mesi. Noi abbiamo fatto la nostra proposta, abbiamo atteso controproposte da parte degli alleati, che però non sono state fatte e, mi auguro, che lunedì mi possano "sorprendere" finalmente in positivo. Fratelli d'Italia ha fatto tutto ciò che poteva per arrivare ad un "dunque": più di così era impossibile".
Ecco, allora, che il ritrovo di lunedì sera nel capoluogo dovrà essere gioco forza decisivo, perché un ulteriore rinvio non sarebbe probabilmente più accettato né dal partito di Giorgia Meloni, né da un elettorato disorientato e arrabbiato. In tantissimi si chiedono come sia possibile che una coalizione che da sei anni e mezzo guida la Provincia, che ha saputo strappare piazza Dante al centro sinistra - per la prima volta da "sempre" -, non sia riuscita a trovare un accordo sul candidato sindaco del capoluogo.
Quello che sfugge è il motivo per cui, dopo aver "puntato" per mesi su Mauro Giacca (che era sì interessato, ma non ha mai dato disponibilità totale) e in assenza di alternative valide, Lega e Patt (e adesso anche Forza Italia, con il nuovo commissario Flavio Tosi) non abbiano detto subito "sì" alla proposta avanzata da Fdi, che sul tavolo ha messo il nome dell'imprenditrice trentina Ilaria Goio, figura vicina alla vice presidente della Giunta Provinciale Francesca Gerosa.
Ilaria Goio difficilmente potrà rappresentare un ostacolo difficile da superare per il centro sinistra (ma la sfida sarebbe stata durissima a prescindere), ma almeno è una candidata trasversale, molto più di centro che di destra (nel 2013 candidò alle Provinciali con Progetto Trentino), moderata e proveniente dal mondo civico. Insomma, l'identikit che tutti i partiti avevano "disegnato" già mesi fa e, allora, perché ci si è arenati anche su quest'ultima possibilità?
Un vero "mistero" e le "scuse" di facciata del tipo "è poco conosciuta" non reggono più a meno di tre mesi dalle elezioni, con appena 40 giorni a disposizione per chiudere le liste e la necessità di costruire, praticamente "da zero", anche una Civica a sostegno della candidata o del candidato sindaco (impensabile andare senza).
Fratelli d'Italia sta facendo di tutto per non "spaccare" la coalizione. Ma se, invece, l'obiettivo di qualche altra forza fosse proprio quello?