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Una casa di riposo all'Hotel Panorama? Dalla Provincia l'apertura per un ragionamento, ma i costi spaventano. Tonina: "Ma tutto il sistema dell'assistenza va ripensato"

"A fronte di tantissime richieste e di liste attesa molto lunghe la soluzione non può essere solamente quella di realizzare nuove strutture. Certamente bisogna potenziare la rete dei servizi di prossimità per gli anziani che sono autosufficienti, per far sì che possano restare nelle proprie abitazioni" spiega l'assessore provinciale alla salute. "Disponibile ad un ragionamento ma, ad oggi, nessuno ci ha palesato tale proposta" commenta invence Marchiori

Di Daniele Loss - 12 agosto 2024 - 06:09

TRENTO. La proposta di riqualificare l'Hotel Panorama di Sardagna e trasformarlo in una casa di riposo? (QUI ARTICOLO).

 

Piace alla Giunta di via Belenzani, visto che l'idea è partita proprio dall'assessore al welfare di comunità Alberto Pedrotti, ad Upipa, alle Apsp cittadine, come confermato dalla presidente dell'Unione Provinciali Istitituzioni per l'Assistenza Michela Chiogna e ad alcuni consiglieri comunali che dicono "sì" all'idea.

 

"Già nel recente passato - spiega Alberto Pattini di Autonomisti per Trento - avevo presentato un'interrogazione per chiedere che venissero potenziati i servizi dedicati agli anziani, aumentando anche il numero di Rsa all'interno del comune di Tremto. Bene, dunque, l'idea di recuperare una struttura in stato di abbandono come quella dell'Hotel Panorama per realizzare una nuova casa di riposo".

 

Tutti d'accordo, ma la Provincia Autonoma di Trento - che è proprietaria dell'immobile e lo gestisce tramite Patrimonio del Trento - cosa ne pensa?

 

"La disponibilità a sedersi attorno ad un tavolo ed effettuare un ragionamento c'è - queste le parole di Simone Marchiori, assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio e demanio - ma se si volesse realizzare una Rsa sarebbe necessario, ovviamente, anche il coinvolgimento in prima persona dell'assessorato alla salute. Il mio compito, riguardo l'Hotel Panorama è di far sì che la struttura venga recuperata, torni ad avere un utilizzo e non resti chiusa. La proposta può avere certamente un senso ma, al netto dei costi ingenti per il recupero, bisogna quantificare anche l'investimento futuro per il mantenimento, visto che non si parla di trasformarla in un albergo o in uno studentato, ovvero in edificio in grado di produrre utili che permetterebbero di rientrare di quanto speso per la riqualificazione. Ribadisco che da parte mia c'è la disponibilità a parlarne ma, al momento, non ho avuto nemmeno la richiesta di un confronto a riguardo".

 

Ecco, allora, che Il Dolomiti ha interpellato e girato il quesito all'assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina che, nel corso dei primi dieci mesi del suo mandato ha visitato tutte le Rsa della Provincia per toccare con mano e rendersi conto della situazione delle case di riposo trentine.

 

"Abbiamo recentemente completato il "giro" - analizza Tonina - e stiamo analizzando tutti i dati raccolti per avere un quadro generale. Per quanto riguarda l'Hotel Panorama nessuno mi ha mai proposto concretamente la cosa e, dunque, non posso esprimermi a riguardo, né in un senso né nell'altro. L'unica cosa che mi sento di dire è che, un conto è dire "si potrebbe fare", un altro è quello po di realizzarla e non è per nulla semplice, visto che si tratta di una struttura che necessiterebbe di un recupero totale, di essere riqualificata e poi bisognerebbe accreditare i posti letto. Insomma, non è così facile. Al momento non ho elementi per esprimermi. Quello che è certo è che il tema dell'invecchiamento della popolazione è un argomento estremamente importante, sul quale stiamo lavorando. Proprio nei giorni scorsi, assieme all'assessore regionale Carlo Daldoss, abbiamo partecipato ad un convegno tenutosi a Bolzano. A fronte di tantissime richieste e di liste attesa molto lunghe la soluzione non può essere solamente quella di realizzare nuove strutture, tenuto conto anche della retta sanitaria a carico dell'Ente Pubblico. Certamente bisogna potenziare la rete dei servizi di prossimità per gli anziani che sono autosufficienti, per far sì che possano restare nelle proprie abitazioni e poi effettuare ragionamenti diversi per chi, invece, necessità di assistenza. Il sistema, ma questo lo avevo già detto, va ripensato".

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