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Status di protezione del lupo verso il declassamento? Avs si oppone: ''Riflesso di posizioni populiste e antiscientifiche. L'abbattimento non risolve i problemi''

Una pattuglia di parlamentari europei di varie nazioni (tra i quali anche Cristina Guarda) ha scritto a Von der Leyen. Gli esponenti di Avs chiariscono: ''La strada giusta è quella del rafforzamento e attuazione vera, non fittizia o parziale, delle misure protettive a tutela delle attività zootecniche, della divulgazione scientifica e dell’educazione ambientale sui benefici ecologici del lupo e della sua tutela''

Di L.P. - 26 settembre 2024 - 11:30

TRENTO. Al momento non è cambiato niente, va detto. E' solo stato avviato un iter, che potrà anche bloccarsi o essere respinto. Lo status di protezione del lupo non è stato ancora declassato: sarà infatti necessario un ulteriore passaggio all'organo di competenza all'interno della Convenzione di Berna (ratificata anche dall'Unione Europea), che dovrà approvare l'inserimento della specie nell'allegato III (specie animali protette) dall'allegato II (specie animali strettamente protette).

 

In ogni caso, pur se la partita è ancora tutta aperta, l'approvazione della proposta al Coreper (il principale organo preparatorio del Consiglio europeo) grazie in particolare al via libera della Germania, da tempo astenuta sulla questione, è un passo deciso nella direzione del declassamento. Lo sanno bene in sede di consiglio gli eurodeputati di Avs - Europa Verde Guarda, Marino, Orlando e Scuderi che reagiscono così al voto degli Stati membri in sede Coreper a favore della proposta della Commissione europea sul declassamento della protezione del lupo in Europa: "Non è accettabile usare queste istituzioni per coprire l'incapacità nella gestione del rapporto lupo-allevatori da parte delle istituzioni locali e nazionali''. Per i parlamentari europei di Verdi e Sinistra ''questo voto, così come la proposta iniziale della Commissione, sono il riflesso di posizioni politiche populiste e antiscientifiche che non possiamo tollerare, non solo per il bene della specie, ma per la credibilità dell’Unione europea e delle politiche per la protezione dei nostri ecosistemi''.

 

 

Anche per questo una pattuglia di parlamentari europei (tra questi anche Cristina Guarda) ha scritto a Von der Leyen per chiedere di bloccare questo processo. ''Siamo di fronte ad una decisione ingiustificata ai sensi della Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatiche e della direttiva Habitat, che mina i numerosi sforzi e investimenti a favore di una convivenza pacifica tra Lupo e uomo - proseguono i rappresentanti di Avs -. La scienza e l’esperienza maturata grazie a progetti di ricerca e osservazione sul campo sono chiare: non esistono prove consistenti dell’efficacia dell'abbattimento per ridurre la predazione, anzi i dati affermano il rischio di aumento di predazioni a danno degli animali con meno risorse per difendersi, quelli allevati o domestici. La strada giusta è quella del rafforzamento e attuazione vera, non fittizia o parziale, delle misure protettive a tutela delle attività zootecniche, della divulgazione scientifica e dell’educazione ambientale sui benefici ecologici del lupo e della sua tutela''.

Per gli esponenti di Avs servono ''valutazioni per ogni malga o allevamento con l'analisi dei sistema di difesa più corretti da applicare in sinergia: cani da guardiania, recinzioni o stalle dedicate alla protezione nei momenti o per gli animali più a rischio, dissuasori ottici e sonori, presenza fisica. Queste sono solo alcune delle buone pratiche che le istituzioni devono fornire ai cittadini. Tutti strumenti non violenti e che hanno dimostrato di funzionare meglio dell’abbattimento sulla base di numerosi studi scientifici. In altre parole, rispettare la scienza e applicare la protezione per promuovere la convivenza tra attività umane e il lupo.”

 

Conclude la delegazione verde italiana:  "Di fronte alla crisi globale della biodiversità, la salvaguardia dei progressi fatti per la reintroduzione del lupo in Europa va oltre la protezione della singola specie: è un indice della nostra capacità di vivere in equilibrio con la natura. La decisione di oggi è un pessimo segnale anche e soprattutto in questo senso."

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