Sangiuliano si dimette da ministro alla cultura, Sgarbi il successore? "E' difficile ma mai dire mai: speriamo"
Il ministro Gennaro Sangiuliano si è dimesso dopo un ulteriore colloquio con la premier Giorgia Meloni. E' già partito il toto-nomi per la successione e in lizza ci potrebbe essere anche Vittorio Sgarbi
TRENTO. "Difficile ma speriamo", le parole a il Dolomiti di Vittorio Sgarbi sull'ipotesi di raccogliere il testimone da Gennaro Sangiuliano, il posto da ministro alla cultura è ufficialmente vacante.
Il ministro ha annunciato le dimissioni irrevocabili dopo giorni in cui la sua posizione è apparsa sempre più traballante. La pressione è diventata sempre più forte e la premier Giorgia Meloni, dopo aver inizialmente confermato la fiducia al titolare della cultura, ha ricevuto la lettera di Sangiuliano in cui annuncia il passo indietro.
Ogni giorno e ogni ora la questione ha acquisito sempre più peso con il governo messo in difficoltà dalle continue repliche e smentite di Boccia. Un caso che è arrivato all'attenzione della Corte dei conti, con la procura che valuterebbe l'ipotesi di danno erariale.
La premier avrebbe voluto salvare Sangiuliano almeno fino al G7 della cultura a Napoli. Ma c'è stata un'accelerazione per un caso che ha continuato a gonfiarsi. Intanto ha ripreso a circolare il toto-nomi in caso di rimpasto.
Gli alleati Lega e Forza Italia guardano con interesse a quel ministero ma il partito di Giorgia Meloni potrebbe comunque tenere il dicastero. In Fratelli d'Italia circolano già diversi nomi tra Alessandro Giuli, presidente della Fondazione Maxxi, Giordano Bruno Guerri e Giampaolo Rossi. Ci sarebbe poi anche Pierangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia.
In lizza ci potrebbe essere anche Sgarbi. Il presidente del Mart e del Mag è stato tra i possibili titolari alla cultura all'avvio del governo Meloni. E' poi invece diventato sottosegretario. Tuttavia il rapporto con il ministro Sangiuliano si è sfilacciato fino alle dimissioni.
A inizio anno il noto critico d'arte aveva lasciato l'incarico dopo aver parlato di una "confusa lettera" ricevuta dall'Agcm a seguito di una segnalazione proprio di Sangiuliano. Ministro ora nel ciclone per il caso innescato da Maria Rosaria Boccia. "Questa vicenda è nata da una sciocchezza che si è ingigantita in modo impressionante fino a diventare una telenovela", dice il numero uno di Mart e Mag. "Una situazione che è diventata difficile da gestire e sinceramente è complicato poter dare dei consigli".
A ogni modo il destino di Sangiuliano era nelle mani di Meloni. "Attende le decisioni della premier e agisce come un soldato". Il presidente di Mart e Mag attende ora una telefonata? "Non credo perché mi sono dimesso da sottosegretario ma mai dire mai: speriamo", conclude Sgarbi.