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''L'ideologia gender non esiste. L’orientamento sessuale e l’identità di genere non si insegnano a scuola. Resistiamo a questa deriva e a questa campagna d'odio''

Dopo che in commissione cultura la maggioranza Meloni ha approvato una mozione contro la cosiddetta ''propaganda gender nelle scuole'' (spettro misterioso che agita movimenti e partiti di destra da anni) pubblichiamo una lettera di Agedo Trentino: ''Non esistono untori che nelle scuole diffonderebbero il contagio dell’omosessualità, o delle diverse identità di genere, pronti a fare proseliti''

Di Luca Pianesi - 25 settembre 2024 - 16:39

TRENTO. ''Resistiamo a questa deriva che richiama regimi autoritari. Opponiamoci alla nuova, ennesima campagna d'odio contro le persone Lgbt+ e le loro famiglie''. Questa la conclusione di una lettera firmata da Bruna Festini Brosa, presidente di Agedo ("Associazione Genitori di Omosessuali") Trentino, indirizzata a il Dolomiti. Una lettera che vuole smuovere le coscienze di tutti dopo che la maggioranza che sostiene il governo Meloni ha approvato una mozione contro la ''propaganda gender nelle scuole''. In altre parole Lega e Fratelli d'Italia in commissione cultura hanno dato il via a una battaglia contro un'entità astratta da da anni agita le notti dei rappresentanti politici della destra nostrana: nelle scuole sarebbe in atto una qualche misterioso complotto teso a ''omosessualizzare'' le future generazioni o giù di lì. Qualcosa di talmente ridicolo che sembra assurdo anche doverne scrivere.

 

Eppure è così e ovunque, in Italia, ci sono movimenti e partiti che si battono da tempo contro questa supposta propaganda. Per esempio il sottosegretario Rossano Sasso al termine della commissione cultura che ha approvato la mozione ha spiegato: ''Abbiamo ribadito il nostro no al tentativo di coinvolgere bambini di 6 anni in una deriva ideologica che non ci piace. Parliamoci chiaro: per esempio, per noi non è opportuno che delle drag queen entrino nelle classi dei nostri figli e li indottrinino dalla più tenera età. Abbiamo detto no all'UE che vuole destinare milioni ai corsi Erasmus, DragTivism, come strumento di propagazione di questo 'dogma', e in Italia ci opporremo in qualsiasi modo alla pericolosa ideologia woke. Proteggeremo a tutti i costi il diritto dei bambini di vivere serenamente la bellezza dell'infanzia, lontana da questa visione che li vorrebbe schiavi di una iper-sessualizzazione. E se qualcuno pensa di sostituirsi alle famiglie, magari con sedicenti esperti provenienti da associazioni Lgbtqia+, nell'educazione di bambini di 6 anni, troverà sempre nella Lega un muro insuperabile". Poche parole ma un chiaro esempio della grande confusione che regna in certi partiti dove i corsi sull'educazione di genere, all'affettività e al rispetto delle persone, come ne avvengono in quasi tutti i Paesi civilizzati, vengono confusi con fantomatiche teorie. 

 

''Agedo Trentino, di fronte alla norma approvata dalla maggioranza parlamentare nei giorni scorsi che vieta nelle scuole la cosiddetta “propaganda gender”, dice basta alla falsificazione della realtà e alla ennesima campagna d'odio nei confronti dei minori Lgbt+ - scrive Bruna Festini Brosa - e alla deprivazione di tutti i minori italiani di una necessaria educazione alle relazioni di genere, all'affettività, e al rispetto di tutte le differenze che caratterizzano gli esseri umani, nella loro unicità e irripetibilità, ivi compresi l’orientamento sessuale e l’identità di genere. La cosiddetta "ideologia gender" come pure la "propaganda gender" sono termini inventati negli anni '80 dal S. Uffizio dell’allora cardinale Ratzinger, e in seguito raccolti da alcuni gruppi del fondamentalismo cattolico''.

 

''L'ideologia gender non esiste - prosegue la presidente di Agedo Trentino - esiste solo nelle menti di chi l'ha inventata per fomentare una campagna di odio, di disinformazione, di discredito e di cattiveria nei confronti delle persone Lgbt+. Noi genitori di Agedo questo lo possiamo affermare, perché l'abbiamo sperimentato sulla pelle dei nostri figli e su di noi. E' vergognoso che si mistifichi la realtà definendo "propaganda gender" ciò che mira a una educazione dei minori, di tutti i minori al rispetto delle differenze proprie di ogni persona e a una educazione alle relazioni che prevenga le degenerazioni del bullismo, del sessismo machista, della violenza contro le donne e contro le persone Lgbt+. Non esistono untori che nelle scuole diffonderebbero il contagio dell’omosessualità, o delle diverse identità di genere, pronti a fare proseliti. L’orientamento sessuale e l’identità di genere si radicano in modo profondo e persistente, generalmente fin dai primi anni di vita. Non sono modi di essere che si radicano nella persona perché vengono “insegnati”. Pensare questo è indice di una grande ignoranza delle conoscenze scientifiche riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla maggioranza delle Associazioni Nazionali degli Psicologi nel mondo''.

 

''Si tratta - conclude Festini Brosa - di introdurre nelle scuole una informazione e una educazione che parli di tutte, che nomini tutti i diversi orientamenti sessuali, tutte le diverse identità di genere, come fenomeni pienamente naturali e degni di valore, in cui ogni bambina/o o ragazza/o possa identificarsi e sentirsi accolto nella sua unicità, senza la paura del giudizio, della derisione, dello stigma. Resistiamo a questa deriva che richiama regimi autoritari. Opponiamoci alla nuova, ennesima campagna d'odio contro le persone Lgbt+ e le loro famiglie''.

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