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Drip Festival, Fugatti: "C’è chi dice che la 'Cultura' sia solo quella dei salotti o dei teatri ma anche qui abbiamo molto da imparare”

L'intervento del governatore sul festival dedicato alla musica rap e trap: "C'erano quasi 7 mila persone. Tante? Poche? Non sta a me dirlo. Di certo però è stato un successo e un divertimento per tanti ragazzi trentini"

Foto tratte da Fb. Maurizio Fugatti
Foto tratte da Fb. Maurizio Fugatti
Di G.Fin - 31 agosto 2024 - 09:25

TRENTO. “C'è chi dice che ci sia poca 'Cultura' in tutto questo, come a dire che la 'Cultura' sia solo quella dei salotti o dei teatri. Io credo invece che da eventi come questo, noi tutti qualcosa abbiamo da imparare, magari proprio sulla vivacità culturale dei nostri giovani, offrendo oltretutto loro la possibilità di divertirsi e di avere spazi di aggregazione culturale a due passi da casa”. A dirlo sui social è il governatore Maurio Fugatti che giovedì sera ha voluto essere presente alla Trentino Musica Arena per il Drip Festival dedicato alla musica rap e trap. 

 

Un evento che ha visto circa 7mila persone a non mancare dall'appuntamento. “Tante? Poche? Non sta a me dirlo. Di certo però è stato un successo e un divertimento per tanti ragazzi trentini” spiega il governatore che con un post parla dell'Arena a Trento sud e degli eventi messi in campo dopo le tante polemiche che nelle scorse settimane hanno investito proprio questo progetto sui cui la Giunta Fugatti ha investito. 

 

Di recente, infatti, si è scoperto che la gestione della Trentino Music Arena ha portato un buco di 2.1 milioni di euro nei bilanci del Centro Santa Chiara e questo, in parte, dovuto anche al  flop nella vendita dei biglietti in particolare di luglio scorso. 
Fugatti è voluto intervenire sia sul tipo di musica che sull'area messa a disposizione. 

 

"Ho voluto essere presente ieri sera alla Music Arena – ha spiegato - non tanto perché io apprezzi questo tipo di musica, per me francamente sconosciuta, ma per capire cosa ha portato tutti questi giovani, in gran parte trentini con età media sui 20/23 anni, ad andare ad ascoltare questi artisti. Perché diciamolo: se migliaia di ragazzi trentini decidono di pagare il biglietto per andare a sentire una sera Capo Plaza o Rondo da Sosa, un perché ci deve pure essere. E noi adulti, che siamo pure genitori, in qualche modo dobbiamo provare a capirlo prima di giudicare”.

 

Fugatti spiega poi di aver trovato un “pubblico vero, vivace, non sopra le righe, che è andato ad ascoltare artisti, quelli sì un po' sopra i limiti, ma che evidentemente hanno qualcosa da raccontare ai nostri giovani. Un qualcosa che magari noi adulti abbiamo difficoltà a comprendere e capire, ma di cui dobbiamo tenere conto”.

 

Ed infine il riferimento all'area messa a disposizione. “È stata una serata di festa e i giovani trentini, che arrivavano da tutte ma proprio tutte le valli, per ascoltare i loro big stavolta sono dovuti andare solo fino a Mattarello e non spostarsi in Veneto, Lombardia o Emilia Romagna”.

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