Diga del Vanoi, la Pat: “Progettualità e dibattito pubblico illegittimi, ci prepariamo ad attivare azioni legali nelle giurisdizioni competenti”
Le parole dei vertici della Provincia di Trento dopo l'avvio del processo di Dibattito pubblico per il serbatoio del Vanoi: “Sin dal concepimento il progetto ha violato ripetutamente le norme che disciplinano la realizzazione di iniziative di questo tipo”
TRENTO. “Riteniamo che l'iniziativa manchi di legittimità da un punto di vista sia giuridico che di merito”. Sono queste le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e dell'assessora all'ambiente e alla difesa idrogeologica, Giulia Zanotelli, dopo l'avvio del processo di Dibattito pubblico per la diga del Vanoi (Qui Articolo).
Per la Pat infatti “la progettazione del 'Serbatoio del Vanoi' e l'avvio delle procedure per il relativo dibattito pubblico con i territori interessati sono iniziative illegittime” e oggi, con una delibera a firma del presidente Maurizio Fugatti, Piazza Dante ha dato mandato alla Direzione generale di coordinare insieme all'Avvocatura della Provincia le “possibili azioni legali da intraprendere presso tutte le giurisdizioni competenti in merito”.
Il processo del Dibattuto pubblico è iniziato alle 16 di ieri (giovedì 5 settembre) e la prima sessione virtuale è stata dedicata a spiegare cos'è il Dibattito pubblico stesso, come si svolgerà e per spiegare le alternative costruttive contenute nel Docfap (documento di fattibilità delle alternative progettuali) in tutta la sua complessità. Le quattro alternative progettuali (più l'alternativa attuale che non prevede nessun invaso) sono state illustrate e rese pubbliche considerando criticità, costi, cantierizzazioni e benefici.
“Sin dal concepimento – aggiungono Fugatti e Zanotelli – il progetto ha violato ripetutamente le norme che disciplinano la realizzazione di iniziative di questo tipo, opere che, interessando i territori sia del Trentino sia della Regione Veneto, necessiterebbero a monte di uno specifico accordo tra le amministrazioni, come previsto dall'articolo 36 del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche”.
L'atto approvato oggi, conclude la Provincia: “Incarica inoltre la Direzione generale a sottoporre urgentemente alla Conferenza Stato-Regioni o anche alla Conferenza Regioni-Province autonome la questione del conflitto di attribuzioni. Un atto dovuto e necessario – concludono presidente e assessora – per tutelare il rispetto delle prerogative statutarie della Provincia autonoma di Trento”.