Cannabis light illegale: l'approdo del ddl alla Camera slitta a settembre. Ferrari (Pd): "Decisione vergognosa e antiscientifica che affosserà un settore fiorente"
"I danni di questa assurdità li pagheranno gli agricoltori e i lavoratori del comparto agroindustriale della canapa da estrazione - spiega la deputata trentina -, i consumatori e soprattutto tutti quei malati che, grazie alle cure a base di cannabis light, stavano riscontrando sostanziali benefici nella terapia del dolore. Una scelta ideologica e irresponsabile che bolla come criminale una filiera pulita, ecologica, sostenibile, ampiamente riconosciuta dalla normativa europea"
TRENTO. La cannabis light torna ad essere illegale in Italia. Il Governo italiano, con un emendamento al ddl sicurezza, ne ha bloccato vendita e lavorazione, equiparandola, dunque, a quella "non light": il provvedimento è passato in Commissione e, a settembre, approderà in Parlamento. Non è invece passata la proposta avanzata dalla Lega riguardo il divieto all’immagine della canapa per fini pubblicitari.
La decisione riguardante la cannabis light sta suscitando fortissime polemiche per il duro colpo che potrebbe essere inferto ad un settore in espansione che impiega circa 11mila lavoratori in Italia. Insomma, è scontro aperto tra maggioranza e opposizione, con la deputata trentina del Pd Sara Ferrari che non usa mezzi termini, considerando "scellerato l'emendamento al Decreto Sicurezza approvato nottetempo dalla maggioranza in commissione alla Camera. La decisione del Governo Meloni di rendere illegale la cannabis light, equiparandola a quella con maggiore contenuto di Thc, è vergognosa, antiscientifica, destinata ad affossare un settore fiorente. Una scelta ideologica e irresponsabile che bolla come criminale una filiera pulita, ecologica, sostenibile, ampiamente riconosciuta dalla normativa europea per i suoi utilizzi nei settori della cosmesi, erboristeria, integratori alimentari e florovivaismo".
Il rischio, più che concreto, è quello di mettere in ginocchio un'intero settore.
"I danni di questa assurdità li pagheranno gli agricoltori e i lavoratori del comparto agroindustriale della canapa da estrazione - conclude Sara Ferrari -, i consumatori e soprattutto tutti quei malati che, grazie alle cure a base di cannabis light, stavano riscontrando sostanziali benefici nella terapia del dolore. Lo scorso anno avevo sottoscritto la proposta di legge della collega del Pd Forattini, proprio per facilitare l’accesso alle terapie antidolore a base di cannabis light. Per fortuna, anzi per la battaglia delle opposizioni, il disegno di legge sicurezza è stato rinviato a settembre".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il responsabile sicurezza del Pd e già sottosegretario all'interno Matteo Mauri.
“Il ddl sicurezza che 'abbiamo rimandato a settembre' presenta molte norme sbagliate e ingiuste. Tra queste anche il giro di vite sulla canapa industriale - commenta - che è un vero e proprio intervento a gamba tesa del governo su una interessante filiera agricola e commerciale italiana. Un intervento che ammazza un mercato di oltre 10 mila addetti e circa 3 mila imprese. Il governo e la maggioranza hanno il tempo per ripensarci: siamo davanti a una scelta esclusivamente data dalla furia ideologica. Senza alcun senso e che va a penalizzare migliaia di italiani e delle italiane che vivono grazie al lavoro in questo settore merceologico in piena crescita ovunque e imprenditori che hanno investito soldi e lavoro fidandosi dello Stato. Abbiamo assistito a una scelta sciagurata del governo e alla scomparsa del ministro dell'Agricoltura. Che era troppo impegnato a mettersi sull'attenti di fronte al diktat di Palazzo Chigi per difendere il settore".