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Andrea de Bertoldi espulso da Fratelli d'Italia, ecco quali sono le motivazioni. Foti: "Non vi è una sola ragione credibile nelle scuse addotte per le dimissioni"

Secondo quanto ricostruito, tutto è iniziato con un'azione disciplinare partita a giugno scorso e promossa da Giovanni Donzelli, in quanto responsabile del Dipartimento Organizzazione di Fratelli d'Italia.  Le spiegazioni che erano arrivate da de Bertoldi non hanno convinto la Commissione che gli ha rivolto diverse contestazioni

Di GF - 13 agosto 2024 - 09:16

TRENTO. "Non vi è una sola ragione credibile nelle scuse addotte da Andrea De Bertoldi per le sue annunciate dimissioni dal gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia. Ne è la riprova che non è mai stato manifestato da De Bertoldi alcun dissenso rispetto alla linea politica e alle iniziative perseguite dal gruppo di FdI, nè si è registrato qualche suo voto difforme da quello espresso dal predetto gruppo su di un provvedimento significativo approvato alla Camera nella presente legislatura”. Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, Tommaso Foti, è intervenuto nelle scorse ore dopo le dimissioni dal partito di Giorgia Meloni, del deputato trentino Andrea de Bertoldi.

 

A seguito della notizia dell'arrivo di una sua espulsione dal partito, il parlamentare de Bertoldi, attraverso una nota, aveva affermato che l'indagine fatta su di lui “è un metodo inaccettabile per impedire ogni critica” e ancora aveva spiegato di essere “in dissenso con la linea del partito”. Parole, queste, che sono state respinte dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti.

Sono altre le ragioni per le quali si è venuta a creare la incompatibilità dell'onorevole De Bertoldi con il gruppo parlamentare di FdI, ed esse sono chiaramente espresse nel provvedimento assunto dalla Commissione nazionale di garanzia e disciplina di FdI con cui è stata decisa la sua espulsione da Fratelli d'Italia, la qual cosa comporta, conseguentemente, conclude Foti - l'espulsione del predetto dal gruppo parlamentare che presiedo".

 

IL PROVVEDIMENTO

Nelle scorse ore sono stati pubblicati dalle agenzie alcuni stralci del documento redatto dai componenti della commissione di disciplina di Fratelli d'Italia nel quale è contenuto il provvedimento di espulsione dal partito di Andrea De Bertoldi.

 

Secondo quanto riportato dall'Adnkronos, il parlamentare trentino si sarebbe “messo a disposizione” di un gruppo di imprenditori toscani "previa sottoscrizione di un contratto di consulenza professionale con il suo studio associato di commercialisti”.

 

Secondo quanto ricostruito, tutto è iniziato con un'azione disciplinare partita a giugno scorso e promossa da Giovanni Donzelli, in quanto responsabile del Dipartimento Organizzazione di
Fratelli d'Italia
. Il dirigente, infatti, era venuto a conoscenza di quello che stava accadendo e aveva deciso di informare il collegio dei probiviri . Nella documentazione è stata  presentata anche una copia del contratto di consulenza.

 

Le spiegazioni che erano arrivate da de Bertoldi non hanno convinto la Commissione che gli ha rivolto diverse contestazioni tra i quali i benefici avuti dal parlamentare e l'inopportunità si simili contratti di consulenza.

 

Nel documento della commissione, riportano le agenzie, si rimarca che "sotto un profilo eminentemente disciplinare, il Codice Etico di Fratelli d'Italia è particolarmente rigoroso nel prevedere che gli iscritti abbiano una condotta che non solo sia immune da censure ma che non adombri neppure il dubbio di condotte inopportune o sconvenienti”. E ancora: “Su questa linea, gli artt. 2, 3, 4 e 5 sono volti proprio a evitare tali tipi di condotte, mentre l'art. 6 si incentra sul conflitto di interessi in cui chi, eletto in contesti istituzionali, possa incorrere, dovendo evitare di operare in tali situazioni".

I rischi che tali situazioni, viene ancora spiegato dalla Commissione “possano causare a pregiudizio di Fratelli d'Italia. Se il codice etico detta dei principi valoriali cui tutti gli iscritti devono attenersi, ciò avviene non solo nell'interesse dei singoli, ma anche di quello, superiore, del partito politico”.

 

Il deputato Andrea De Bertoldi, nel suo intervento in cui annuncia l'uscita dal partito ha anche dichiarato di essere “pronto ad agire in ogni sede opportuna a tutela della mia reputazione e della mia integrità personale e professionale".

 

 

 

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