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Alluvione in Veneto, Zaia dichiara guerra alle nutrie e Coldiretti esulta: ''Fissiamo taglia di non meno di 5 euro per capo. Eradichiamola. E via anche i cinghiali''

I cappellini gialli non vedevano l'ora manifestando da tempo al grido di ''stop alla fauna selvatica''. E così mentre il mondo si interroga su come ''ricucire'' con la natura e con quel che ci circonda per frenare i cambiamenti climatici ed evitare catastrofi naturali come quelle che stanno colpendo mezzo pianeta in Veneto si decide di fare la guerra proprio alla natura

Di Luca Pianesi - 24 settembre 2024 - 18:40

VENEZIA. Dove c'è da eliminare animali selvatici e prendersela con la natura c'è Coldiretti. E così se in tutta Italia i cappellini gialli portano avanti le battaglie contro i lupi, gli orsi e qualsiasi carnivoro sopravviva nel nostro Paese (ovviamente tolti gli esseri umani considerati gli unici consumatori finali di qualsiasi tipo di carne, rigorosamente da reddito), in Veneto si schierano subito a favore delle Governatore Zaia e della sua guerra dichiarata a nutrie, volpi, istrici e tassi.

 

“Cogliamo con soddisfazione le parole e la netta presa di posizione del Presidente Luca Zaia – commenta Carlo Salvan presidente di Coldiretti Veneto - che, senza giri di parole, ha dichiarato che l’unica soluzione per garantire la sicurezza dei cittadini e dei territori in pianura è la drastica eradicazione delle nutrie. Gli strumenti per arrivare all’obiettivo, ossia l’azzeramento della specie, ci sono già, ma è fondamentale per raggiungerlo garantire una appropriata e consistente dotazione finanziaria nel prossimo bilancio regionale in discussione da ora fino a inizio dicembre. Lo abbiamo detto più volte – prosegue Salvan – da un lato, va fissata una taglia sulla nutria omogenea su tutto il territorio regionale ed adeguata di non meno di 5 euro a capo per incentivare la massima operatività dei selezionatori e cacciatori, dall’altro, va immediatamente tolto il tetto massimo per cacciatore al numero di capi abbattuti''. 

 

Non ci si crede ma è tutto vero. L'uomo ha devastato la natura, spostato equilibri millenari, provocato cambiamenti climatici rapidissimi e in Veneto la soluzione per affrontare i danni causati dagli stessi cambiamenti climatici è prendersela, udite-udite, con la natura. Siamo all'assurdo. Ma è così. Sicuramente le specie fossorie indeboliranno gli argini e può anche essere corretto contenerne la presenza o rafforzare gli argini o fare entrambe le cose, ma riuscire nel capolavoro di dichiarare guerra alle nutrie mentre mezza Europa finisce sott'acqua ad ogni perturbazione è davvero un paradosso. 

 

Coldiretti da tempo aspettava questo momento dopo aver sfilato in varie piazze al grido di ''stop alla fauna selvatica'' e quindi il disegno è già tracciato: ''A questo - prosegue il numero uno di Coldiretti Veneto - poi va aggiunta l’importanza del ruolo dei Consorzi di bonifica, la cui contribuenza è a prevalenza agricola: vanno assegnate delle risorse, tagliare sempre più negli ultimi anni, per permettere loro di ripristinare frane e cedimenti, manutenzioni necessarie che i singoli Consorzi non riescono più a garantire, trattandosi di attività straordinarie su beni dati loro in gestione, ma che vanno assicurate per non esporre il territorio agli effetti dei cambiamenti climatici che abbiamo visto anche in questi giorni. Domani i vertici di Coldiretti Veneto incontreranno Oscar Da Rold coordinatore Polizie Provinciali per il contenimento della fauna selvatica con il quale desideriamo iniziare un dialogo costruttivo ed un percorso insieme che ci porti veramente a eradicare la nutria e ad abbattere il più alto numero di cinghiali possibile soprattutto nelle zone del Veronese e del trevigiano. Dobbiamo arginare quanto prima il rischio di diffusione della PSA che rischia di diventando il prossimo grave problema sanitario da affrontare”.

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