Provinciali, Divina sarà candidato presidente e si commuove: “L’accordo tra Fugatti e Gerosa? Diretto da Roma, oggi i trentini non sono in buone mani”
Sergio Divina ha sciolto ogni riserva e il Comitato per sostenere la sua candidatura a presidente della Provincia è al lavoro per costruire le liste: “Il Trentino non ha mai avuto una classe politica più scalcinata, con questa legislatura abbiamo perso 5 anni”
TRENTO. Locomotiva, direttore d’orchestra, condottiero e, naturalmente, candidato presidente: sono questi alcuni degli appellativi associati al nome di Sergio Divina durante la conferenza stampa per la presentazione del comitato che sosterrà la sua candidatura. L’ex senatore leghista (attualmente sospeso del suo partito) sembra infatti pronto a fare da terzo incomodo tra Maurizio Fugatti e Francesco Valduga.
L’evento di presentazione si è tenuto al Grand hotel Trento, poco distante dal palazzo in cui Divina vorrebbe entrare con il titolo di presidente. Al momento dell’ingresso dell’ex senatore la sala gli ha tributato una standing ovation, qualcuno si è persino alzato in piedi per scandire a gran voce “Sergio, Sergio, Sergio”. “Si vede che c’è voglia di partecipare”, la replica del candidato presidente. “Ho fatto tante campagne elettorali dal 1992 ma non ho mai avuto le sensazioni che sto provando in questo momento, tante persone che hanno voglia di mettersi a disposizione per dare al Trentino un’esperienza di governo più serie di quella attuale”.
Divina ci crede e a un certo punto corregge pure Ivano Job (consigliere provinciale ex Lega) che aveva fissato l’obiettivo di “portare alcune persone in Consiglio provinciale”. Niente affatto, per divina “o si gioca la partita per vincere, oppure è meglio stare a casa”. Nonostante alcuni sondaggi lo diano addirittura in doppia cifra la strada per l’ex senatore è sicuramente in salita, soprattutto dopo l’accordo raggiunto tra Maurizio Fugatti e Francesca Gerosa (che in caso di vittoria sarà la vicepresidente in quota Fratelli d’Italia).
Non è un caso che le principali bordate siano state riservate proprio all’attuale maggioranza di governo: “Il Trentino non ha mai avuto una classe politica più scalcinata – ha puntato il dito Divina – con questa legislatura abbiamo perso 5 anni”. L’ex senatore ha poi definito “imbarazzante” l’accordo per convergere sulla candidatura di Fugatti: “È stato obbligato e diretto da Roma che evidentemente decide chi deve governare il Trentino e la sua autonomia”. Infine l’ultima stilettata è stata riservata agli autonomisti del Patt: “Vorrei avere qui davanti Franco Panizza (presidente delle Stelle alpine ndr) per chiedergli che fine ha fatto quel ‘mai con Fratelli d’Italia’?”.
Ad ogni modo dal comitato fanno sapere che la squadra di Divina è ancora da definire. Ci sarà una lista dei pensionati e forse una legata a qualche partito autonomista. Il movimento di Risveglio tirolese per esempio scioglierà le riserve nel giro di alcuni giorni. In sala era presente anche il consigliere comunale di Trento Andrea Maschio che si è detto semplicemente “interessato”, anche perché di fatto non rientra più nel progetto politico di Onda Civica che aveva contribuito a fondare. Da segnalare pure l’endorsement dall’Alto Adige di Filippo Maturi, un altro ex leghista.
Chi invece ha già deciso di schierarsi con Divina è Gabriella Maffioletti, da poco uscita da Forza Italia: “Sentiamo l’esigenza di dare agli elettori un’alternativa valida superando i personalismi, con Divina abbiamo trovato un condottiero carismatico, animato da competenza e coraggio”. Altri nomi per comporre la squadra sono quelli di Vittorio Bridi, Pietro Marconi (ex veterinario dell’esercito), Claudio Eccher, Renzo Selber, Claudio Civettini e il già citato Job.
L’ex Leghista, transitato in Coraggio Italia, ha precisato di essere presente a titolo personale: “Non è il partito che rappresenta rappresenta la persona ma sono le persone che rappresentano se stesse sul territorio”. Job ha voluto anche chiedere scusa alla famiglia di Andrea Papi, il 26enne di Caldes ucciso dall’orsa Jj4: “Per un politico scusarsi non è un segno di debolezza così come non lo è cambiare idea”, ha affermato.
L’apice però viene raggiunto verso la fine della conferenza, quando Divina parlando “della sua gente” si commuove: “Ero convinto di poter stare a casa ma sono stato chiamato alle armi, oggi non siamo in buone mani e la nostra è forse l’unica compagine che risponde soltanto ai trentini”. Se le “mani giuste” a cui affidare la guida della Provincia siano effettivamente quelle di Divina saranno gli elettori a deciderlo il prossimo 22 ottobre.