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La diga del Vanoi spaventa le comunità locali, Casa Autonomia incontra i cittadini: ''L'asse Lega Trentina e Lega Veneta preoccupa''

Zaia l'ha inserita nelle 6 infrastrutture urgenti da realizzare ma nel Vanoi la contrarietà è molto forte e negli scorsi giorni i consiglieri Dallapiccola e Demagri hanno ascoltato le preoccupazioni delle comunità locali. La diga allo studio avrebbe un costo di 150 milioni di euro, cantierabili in tre anni. Verrebbe posizionata a circa 800 metri a monte della confluenza del Vanoi con il torrente Cismon

Pubblicato il - 24 maggio 2023 - 19:24

CANAL SAN BOVO. In Veneto c'è chi la dà già per fatta, inserita tra le 6 infrastrutture considerate urgenti per far fronte ai cambiamenti climatici e alla sempre più strutturale carenza d'acqua. E Zaia ha già dato l'imprimatur sull'opera. In Trentino, invece, c'è forte contrarietà e nei giorni scorsi il ''no'' della comunità del Vanoi è stato recepito dai rappresentanti di Casa Autonomia durante un incontro a Canal San Bovo. Il tema, infatti, è sentitissimo anche perché ci sono fortissime preoccupazioni rispetto alla sicurezza di questa diga che dovrebbe nascere sul torrente Vanoi tra Canal San Bovo e Lamon. 

 

''L’opera - analizzano i consiglieri provinciali Michele Dallapiccola e Paola Demagri - è nella lista delle sei grandi opere che il presidente della regione Veneto ha segnalato al Governo Nazionale come prioritarie. Dell'opera sul torrente Vanoi, in val Cortella, se ne parla almeno dagli anni '60. Dal punto di vista geologico la zona è nella classe più elevata della Carta di sintesi della pericolosità della Provincia. Intoccabile. Poche settimane fa il Consorzio di Bonifica Brenta ha ricevuto l'incarico di preparare il progetto definitivo per la diga. Segue l’iter il commissario straordinario del Veneto Nicola Dell’Acqua''.

 

La diga allo studio avrebbe un costo di 150 milioni di euro, cantierabili in tre anni. Verrebbe posizionata a circa 800 metri a monte della confluenza del Vanoi con il torrente Cismon. Il volume utile ipotizzato è di 33 milioni di metri cubi. La diga dello Schener a titolo di esempio ha un volume di 8,5 milioni di metri cubi.

 

''Servirebbe uno studio sull'impatto ambientale per conoscere le conseguenze che l'opera avrebbe sul microclima e sulla già fragile sicurezza dei versanti del Vanoi. La Provincia nicchia - proseguono Dallapiccola e Demagri -. Promette incontri, garantisce dibattito. Per ora ancora nulla. Intanto il Veneto, ha da poco appaltato un formale incarico di progettazione. Ad una popolazione preoccupata un politica seria non può che rispondere con un profondo impegno a tutelare sicurezza e pace ambientale ad una splendida valle. Dall'equilibrio ecologico e sociale davvero troppo fragile. Certo, l’asse politico che lega la Lega trentina, veneta e nazionale con Salvini a capo, preoccupa non poco. E’ forse in questo ingranaggio che in maniera più proficua potrebbe inserirsi l'azione dell'alleanza democratica autonomista scalzando un’intesa ultra regionale, tutta partitica, tutta nociva all’autonomia decisionale del nostro Trentino''.

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