Il Trentino ordina l'abbattimento di due lupi, la Lega abolizione caccia: "Solo bieca propaganda con deliberazioni spot e disinformazione a suon di schiopettate"
Negli scorsi giorni il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha deliberato l'abbattimento di due lupi che orbitano nella zona della Lessinia, l'intervento della Lega abolizione caccia
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TRENTO. "E' l'ennesima dimostrazione che l'attuale amministrazione non ha alcuna reale intenzione di occuparsi di una seria 'gestione' ma solo quella di sfruttare mediaticamente il tema dei predatori nell'arco alpino". A intervenire è la Lega abolizione caccia sul decreto 41 firmato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che dispone l'abbattimento di due lupi nella zona della Lessinia. "Solo bieca propaganda con deliberazioni spot e disinformazione".
Nella area di Malga Boldera negli ultimi mesi si sono verificate diverse predazioni ai danni dei pascoli della zona. Lì i lupi avrebbero capito che lanciandosi attraverso i fili elettrificati del recinto anti predatori non prendono la scossa se non toccano terra. La struttura in questione, che per anni ha funzionato al meglio perché ottimamente difesa, per l'appunto, con recinti fissi elettrificati si è quindi ritrovata vulnerabile e nel compendio di Malga Boldera, "nel mese di giugno il Corpo forestale trentino ha accertato una serie grave di danni rappresentate da predazioni ad opera di lupo”. In tutto si parla di due asini e 13 vitelle (alle quali ne vanno aggiunte altre 3 solo pochi giorni fa, il 22 luglio).
Si tratta di un provvedimento che assume "carattere sperimentale" scrive la Provincia, visto che si tratterebbe "del primo caso di rimozione di lupi nel Paese finalizzato a mitigare impatti predatori su allevamenti” (Qui articolo).
A ogni modo da qui il provvedimento che è stato disposto ai sensi della legge provinciale 9/2018, lasciata in eredità dal presidente Rossi e che permette al presidente della Pat di agire, come fosse un ministro, per l'abbattimento di orsi e lupi “per determinati motivi di rilevante interesse pubblico” (previo parere, non vincolante, di Ispra) tra i quali, sottolinea la Pat: “E' ricompreso quello di consentire in condizioni rigorosamente controllate su base selettiva e in misura limitata il prelievo di esemplari allo scopo di prevenire gravi danni all'allevamento”. Il presidente della Provincia ha quindi dato il via libera all'abbattimento dei due lupi dopo aver messo nel mirino negli ultimi mesi tre orsi: M62 (deceduto per cause naturali), Jj4 (rinchiusa al Casteller) e Mj5 (ancora in libertà).
"Come già visto per l'orso, l'intenzione di un colpo di carabina qua, una cattura là, senza forme strutturali di prevenzione o dissuasione delle predazioni al bestiame, non è altro che un mantra per tenere alta la visibilità del presidente, senza affrontare tecnicamente alcun problema da risolvere, trasformando oltretutto il Corpo forestale in una struttura di becchini della fauna una tantum", il commento della Lega abolizione caccia.