Contenuto sponsorizzato

Il Tar alla Provincia: "Se il Casteller è piccolo non è colpa dell'orsa''. E sul trasferimento di Jj4: ''L'avete già fatto con Dj3 e M57, cosa cambia?"

Con un nuovo decreto monocratico pubblicato oggi, il Tar ha sospeso l’abbattimento dell’esemplare previsto dall’ultimo decreto firmato da Maurizio Fugatti. La richiesta alla Provincia di Trento è quella di fornire maggiori documenti per chiarire i contorni complessivi della decisione

Di Luca Andreazza - 02 maggio 2023 - 20:38

TRENTO. La morte non è reversibile e, per questo, il Tar di Trento ha bloccato la volontà della Lega di procedere all'abbattimento di Jj4, l'orsa responsabile dell'uccisione di Andrea Papi. Il presidente della Provincia è rimasto "sorpreso" dal niet del tribunale amministrativo (Qui articolo) ma i giudici chiedono sostanzialmente a piazza Dante di fare i compiti perché ci sono alcuni contorni da chiarire nella decisione complessiva. 

 

Il Tar non esclude che la captivazione permanente di Jj4 sia una soluzione non idonea, specifica che l’uccisione dell’orsa non comprometterebbe l'attuale “stato di conservazione soddisfacente della popolazione della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale” e che il ricorso alla lettera K del piano Pacobace sia applicabile, ma non basta dare disposizione di abbattimento per procedere in questo senso, soprattutto se si parla di un patrimonio indisponibile dello Stato e se ci sono alternative all'uccisione dell'esemplare. Ok anche il ricorso alla legge di Rossi che permette il prelievo, la cattura e l'abbattimento degli esemplari pericolosi, ma le documentazioni devono essere inappuntabili, altrimenti si "condurrebbe per forza di cose a un utilizzo seriale e del tutto sviato dell’istituto".

 

Le risposte date dalla Provincia sul caso sono fino a oggi "troppo generiche e sommarie", "senza peraltro dare evidenza di accertamenti istruttori compiuti al riguardo. Viene ora invocata pure quale impedimento l’estrema pericolosità dell’operazione che determinerebbe in capo al soggetto decisore, ossia alla stessa Amministrazione provinciale, una sua responsabilità in caso di incidenti: impedimento, questo, che evidentemente non è stato ritenuto sussistente per i predetti casi di trasferimento, a cominciare dal dianzi citato orso M57, il c.d. orso di Andalo".

 

Se il Casteller non è idoneo, il problema è "additabile alla stessa Provincia"; se trasferire Jj4 è pericoloso perché questa situazione sarebbe diversa rispetto ai casi di Dj3 (portata in Germania) e M57 (portato in Ungheria); si chiede anche quanto è costato portare questi due plantigradi all'estero, anzi in questo campo le informazioni fornite appaiono lacunose e si preferisce tacere.

 

Il provvedimento impugnato individua "un’altra remora nel trasferimento di Jj4 in altra struttura, se estera, con riferimento a quanto richiesto dalla normativa in materia che vede il Nucleo Carabinieri Cites quale organo competente a rilasciare le relative autorizzazioni". Nel resto d'Italia assorbito dai carabinieri, diversa invece la scelta in Trentino e in Alto Adige, forti dell'autonomia. Ma "allo stato attuale va precisato che dalla consultazione del sito web del Raggruppamento Cites dell’Arma dei Carabinieri non consta la presenza nel territorio della Provincia Autonoma di Trento di un Nucleo Carabinieri Cites, mentre per la finitima Provincia Autonoma di Bolzano si ricava la notizia che le relative funzioni sono esercitate da quel Corpo forestale provinciale".

 

La soluzione dell’abbattimento, si legge nel dispositivo del Tar, è ritenuta preferibile in gran parte dell’Europa, però in Trentino c'è il Casteller, esempio praticamente unico sulle Alpi, e gestito dalle strutture dipendenti dal Dipartimento protezione civile, foreste e fauna. Se non è idoneo, le carenze sono trentine. Inoltre il trasferimento ("Circa la materiale praticabilità di tale misura di trasferimento - che nell’ultimo parere reso dall’Ispra in data 20 aprile 2023 e depositato nel procedimento pendente sub R.G. 49/2023 presso questo stesso Tribunale per il caso di specie risulta in sé ammissibile e, dunque, posta su di un piano di perfetta concorrenza con quella dell’abbattimento") va preso in considerazione. 

 

"Va anche rimarcato - si legge nel documento del Tar - che la genitrice della stessa Jj4, Jurka - direttamente proveniente dalla Slovenia e analogamente esemplare problematico” - secondo notizie apprese dalla stampa e sin qui non smentite, è stata a sua volta trasferita in Germania sin dal 2010, sempre a cura della Provincia. Viene ora invocata a supporto dell’impossibilità del trasferimento di Jj4 nelle stesse ovvero in altre consimili strutture ragioni che si fondano asseritamente su “generiche e sommarie dichiarazioni di presa in carico dell’esemplare pericoloso di cui si discute”, senza peraltro dare evidenza di accertamenti istruttori compiuti al riguardo. Viene ora invocata pure quale impedimento l’estrema pericolosità dell’operazione che determinerebbe in capo al soggetto decisore, ossia alla stessa Amministrazione provinciale, una sua responsabilità in caso di incidenti: impedimento, questo, che evidentemente non è stato ritenuto sussistente per i predetti casi di trasferimento, a cominciare dal dianzi citato orso M57, il c.d. “orso di Andalo”, notorio autore in tale località dell’aggressione ad un carabiniere che riportò gravi ferite al tronco e il cui rilascio in libertà era stato nondimeno ritenuto possibile dalla Sez. III^ del Consiglio di Stato con l’invero sorprendente sua sentenza n. 7366 del 3 novembre 2021, resa in riforma dell’opposta sentenza n. 55 dd. 16 aprile 2021 di questo stesso Tribunale e che le associazioni animaliste (ora tutte impegnate a sostenere la praticabilità della captivazione definitiva di JJ4, sia pure in ambito spazialmente più esteso rispetto a quello del Casteller) avevano a quel temcoralmente approvato ponendo in tal modo e di fatto la sicurezza e la pubblica incolumità in posizione recessiva rispetto a quella della libertà dell’animale, ancorchè probatamente pericoloso".

 

Da qui le richieste di "copia di tutta la documentazione disponibile in ordine ai due più recenti trasferimenti di orsi in strutture straniere (segnatamente in Germania e in Ungheria) da essa attuato, corredata dalla competente certificazione Cites, dalla documentazione contabile dei relativi costi sostenuti e dall’illustrazione delle misure di sicurezza al riguardo predisposte; copia della documentazione di tutti gli accertamenti istruttori sin qui eseguiti in ordine alle strutture italiane e straniere che si sono proposte per ospitare l’orsa Jj4, corredata dai preventivi di spesa per l’eventuale suo trasferimento". Anche il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Ispra sono chiamate a depositare alcuni documenti per capire se quella del trasferimento sia una strada percorribile". 

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
23 gennaio - 09:59
L'imprenditore 47enne, già indagato in Italia e Austria, è stato arrestato nella sua residenza di Innsbruck: le accuse in Austria riguardano il [...]
Sport
23 gennaio - 06:00
L'indagine che ha coinvolto la Global Group e travolto il Valsugana Basket (di cui l'azienda era main sponsor) fa il giro d'Italia mentre dal mondo [...]
Cronaca
23 gennaio - 09:33
La moglie, seduta sul lato passeggero, è fortunatamente riuscita a deviare la traiettoria del veicolo e a fermarlo danneggiando leggermente solo [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato