VIDEO. Ucraina, la Pat: ''Attendiamo 50 persone in settimana, anche molte famiglie si sono messe a disposizione''. La solidarietà dei trentini è già enorme
Il presidente Maurizio Fugatti: "Ci viene segnalato che in questo momento non c'è la necessità di vestiario quanto di farmaci. Verrà attivato anche un canale per le donazioni e anche qui siamo convinti che troveremo conferma della generosità dei trentini". De Col: "Sistema attivo e siamo pronti a fronteggiare le richieste"
TRENTO. E' già enorme la solidarietà dei trentini, il centro dell'associazione culturale degli ucraini "Rasom" in via Sant'Antonio è stato preso d'assalto in queste ore. Tantissimo il materiale raccolto per fronteggiare l'emergenza causata dall'invasione della Russia. Il primo carico di aiuti umanitari è partito ieri da Trento e sono in partenza altri mezzi per raggiungere l'Ucraina.
Alcune famiglie sono già arrivate in Trentino e si attendono altri 50 ucraini nella giornata di giovedì. "Si tratta principalmente di donne e di bambini - dice Maurizio Fugatti, presidente della Provincia - che accogliamo nella città della Quercia. In questa fase i centri sono previsti a Trento, Pergine e Rovereto. Attualmente abbiamo 150 posti, il Trentino può sicuramente fare di più ma siamo pronti a rimodulare l'organizzazione in base alle necessità che ci vengono segnalate e se la situazione si dovesse aggravare. La sensibilità del territorio è grande e non sarà difficile allargare la disponibilità, anche diverse famiglie hanno contatto le strutture per poter fare qualcosa".
La gestione è affidata alla Protezione civile e al Cinformi. Operativa anche l'Apss per seguire le questioni e le necessità sanitarie. La Provincia di Trento contribuisce a reperire medicinali e sussidi da inviare agli ospedali e alle strutture sanitarie dell’Ucraina. Tutto il territorio si muove, per esempio a Ronzo Chienis l'amministrazione comunale guidata da Gianni Carotta invita la popolazione alla raccolta di beni di prima necessità, in particolare prodotti farmaceutici, alimentare e calze invernali (i punti individuati sono la Famiglia cooperativa, la farmacia Morelli e la sede del municipio).
"Nelle prossime ore c'è una riunione al commissariato per fare il punto delle forze in campo, poi siamo in stretto rapporto con il ministero: ci viene segnalato che in questo momento non c'è la necessità di vestiario. E inoltre verrà attivato anche un canale per le donazioni e anche qui siamo convinti che troveremo conferma della generosità dei trentini", prosegue Fugatti, mentre Raffaele De Col (dirigente generale della Protezione civile trentina) aggiunge: "In questo momento l'arrivo dei profughi è numericamente contenuto, prevalentemente legato alle associazioni e ai parenti che hanno la possibilità di portare le persone in Italia. Poi aspettiamo un'eventuale evoluzione sulla base dei colloqui di pace e potrebbe esserci un flusso massimo. L'attivazione del meccanismo di ripartizione è in fase di definizione, lo stato d'emergenza ci consente comunque di chiamare in causa anche i volontari del sistema di Protezione civile".
In questo momento la richiesta è principalmente legata ai farmaci piuttosto che agli indumenti. "Da Vezzano sono in partenza tende e sacchi a pelo per l'hub in Polonia. Gli ucraini vogliono poi rientrare nel Paese e quindi ci si attrezza anche in questo senso", ancora De Col, quindi Pierluigi La Spada (Cinformi) conclude: "La preparazione dell'accoglienza è attiva e ci coordiniamo con enti e istituzioni per gestire questa situazione straordinaria. Siamo pronti dal punto di vista delle informazioni e dell'operatività".