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La crisi aperta da Conte vista dall'estero: la Russia gongola (''l'M5S l'ha fatto per la chiusura del gas''), per Europa e Usa operazione incomprensibile

Il premier Mario Draghi, volenti o nolenti, è una figura di primissimo piano nel mondo e vederlo in crisi per delle ragioni che anche in Italia non si sono capite sta creando scompiglio. In Spagna per La Vanguardia l'Italia ora "trascina al minimo l'euro e le borse europee con il rischio di una recessione", per il Washington Post "negli ultimi 17 mesi il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato una rara forza unificatrice della politica italiana. Ma quel periodo si è concluso" e collega la vicenda alla questione ucraina. Ed ecco l'articolo integrale del Moscow Times come legge la crisi aperta da Conte

Di Luca Pianesi - 15 luglio 2022 - 12:10

ROMA. L'assist alla Russia di Conte è stato di quelli perfetti, l'autogol fatto al proprio Paese è stato di quelli clamorosi, un danno internazionale come poche volte era successo prima e tutto questo ''per salvare la dignità del Movimento 5 Stelle''. La crisi più stupida di sempre è finita sotto i riflettori di tutta la stampa internazionale e non poteva essere altrimenti.

 

Perché Draghi, volenti o nolenti, è il Cristiano Ronaldo della politica internazionale, conosciuto da tutti, stimato da molti, simbolo dell'Europa che si salva e riesce a restare unita e se finisce sfiduciato (anche se poi nei fatti i grillini non sono nemmeno stati capaci di questo ma hanno semplicemente incasinato tutto dimostrando ancora una volta di essere dei dilettanti allo sbaraglio) la cosa di rumore ne fa tanto, tantissimo. Se poi a sfiduciarlo è quel movimento che da subito si è messo di traverso nelle politiche di aiuto all'Ucraina e che con il passare delle settimane ha sempre più chiesto equidistanza di trattamento tra aggrediti ed aggressori, per la Russia il ''gol'' era servito.

 

In pochi attimi ecco saltare fuori il post su Telegram dell'ex presidente russo e attuale vice presidente del consiglio di Sicurezza di Mosca, Medvedev che pubblica la foto di un malconcio Draghi con a fianco l'immagine del dimissionario Boris Johnson con terzo profilo ancora nero e punto di domanda a dire ''chi sarà il prossimo?''. Un post provocatorio che si inserisce nel solco della propaganda di guerra e che mostra a tutti come è stata gestita la notizia in Russia con i telegiornali e la stampa che hanno spiegato come l'Italia stia soffrendo per il blocco del gas e del petrolio, gli italiani siano allo sbando e Conte sia intervenuto per bloccare questo governo sfiduciando Draghi ora pronto alle dimissioni.

 

Intanto, mentre ieri a Washington c'era il ministro della difesa italiano Guerini che ha ricevuto dei complimenti sperticati dal capo del Pentagono, Lloyd Austin, che ha definito questa Italia ''l'alleato più affidabile'' per la sicurezza dell’intera Alleanza Atlantica, la stampa statunitense commentava attonita quanto stava accadendo a Roma. "Negli ultimi 17 mesi il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato una rara forza unificatrice della politica italiana. Ma quel periodo si è concluso, con Draghi che ha detto che si sarebbe dimesso dopo una frattura nel suo governo di unità", ha scritto il Washington Post. E con un altro articolo ha collegato l'attacco ricevuto da Conte al fatto che dall'inizio è stato uno dei premier più autorevoli nella vicenda ucraina. ''Lui è stato una delle voci più forti tra i leader europei a favore delle sanzioni economiche contro Mosca e delle spedizioni di armi in Ucraina. Draghi si è anche espresso a favore della candidatura dell'Ucraina all'adesione all'Unione Europea, una posizione a cui hanno ora aderito anche Francia e Germania, precedentemente scettiche”. E non è un caso che la ''pugnalata'' al premier sia arrivata proprio dal Movimento 5 Stelle. 

 

E di fratture "fatali" emerse dal voto di fiducia scrive anche il New York Times, sottolineando come "il Movimento 5 Stelle, partito anti-establishment abbia rifiutato il sostegno innescando una crisi politica". L'uscita di scena di Mario Draghi potrebbe portare ad una "nuova incertezza" nel Paese, sottolinea l'americana Cnbc, mentre la tedesca Deutsche Welle ricorda come il premier "sia stato considerato un garante del fatto che l'Italia si sarebbe attenuta alle regole dell'Ue e della Bce". Attribuendo al presidente del Consiglio una "reputazione di pragmatismo che non si vede spesso nella politica italiana".

 

Il francese Le Monde punta il dito sui 5 Stelle, sottotitolando come il Movimento "abbia boicottato il voto, mettendo in crisi la sua coalizione". Mentre il britannico Guardian parla di un Draghi "snobbato" dal M5S. La Bbc scrive invece di "un collasso della coalizione" di governo italiana mentre dalla Spagna La Vanguardia parla di un'Italia che "trascina al minimo l'euro e le borse europee con il rischio di una recessione". Insomma l'azione di Conte, quello che Trump chiamava Giuseppi, sbagliando a scrivere persino il suo nome, è riuscito a ''bruciare'' una delle figure più stimate a livello internazionale del nostro Paese. Una risorsa unica nel panorama politico italiano tanto che solo sette mesi fa era lo stesso Conte, con tutti gli altri leader di partito, a chiedere che restasse alla guida del governo e non andasse a fare il presidente della Repubblica. 

 

Ecco come è stata letta l'operazione Conte da The Moscow Times

 

Il governo italiano potrebbe disintegrarsi e il primo ministro Mario Draghi potrebbe dimettersi. L'aumento del costo della vita causato dall'alta inflazione e dai costi dell'energia è diventato un problema serio per molti Paesi europei e ha provocato una spaccatura nel governo italiano. A ciò si sono aggiunte le difficoltà nell'assicurarsi il gas russo.

 

"Temo molto che a settembre le famiglie si troveranno a dover scegliere se pagare le bollette della luce o comprare il cibo", ha dichiarato Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle. Il suo partito, parte della coalizione di governo, si è rifiutato di sostenere il governo nel voto di fiducia di giovedì.

 

Il governo ha messo in votazione un pacchetto di riforme e misure per aiutare l'economia. Ma alcuni partner hanno criticato Draghi per aver rifiutato di aumentare il deficit di bilancio. Sebbene anche senza l'appoggio di Conte il governo dovrebbe ricevere un voto di fiducia, il primo ministro, stanco dei continui litigi tra i partiti della coalizione, ha dichiarato martedì che senza i Cinque Stelle "non ci sarà un governo Draghi". Potrebbe quindi dimettersi, dando luogo a elezioni anticipate.

 

Conte si è detto pronto a ulteriori trattative: ''Siamo pienamente disposti a fornire un sostegno costruttivo a questo governo e al Primo Ministro Draghi, ma non siamo disposti a dargli carta bianca. Non si tratta di arroganza, ma di preoccupazione per le famiglie e le aziende''.

 

Anche l'Italia ha risentito dell'aumento dei prezzi del gas e dei tagli alle forniture da parte di Gazprom. I prezzi del gas all'ingrosso (futures TTF olandesi) si aggirano ora sui 180 €/MWh, mentre un anno fa erano poco più di 20 €. L'Italia, tuttavia, sta facendo meglio con le sostituzioni del gas russo rispetto, ad esempio, alla Germania. Draghi ha visitato diversi Paesi africani poco dopo l'inizio della guerra in Ucraina per negoziare con loro un aumento delle importazioni. Se in precedenza la Russia era il principale fornitore di gas, ora l'Algeria è diventata il principale venditore. Secondo la società di rete italiana Snam, le forniture dell'Algeria sono ora il doppio delle importazioni dalla Russia.

 

Mentre prima della guerra il gas russo copriva il fabbisogno dell'Italia per il 40%, ora copre solo il 25%. Draghi intende recarsi presto in Algeria per nuovi accordi sul gas. Il governo ha anche acquistato due terminali galleggianti per il GNL.

Draghi ha dichiarato martedì: ''L'Italia non deve mai trovarsi in una situazione di dipendenza geopolitica. Questo è inaccettabile. Abbiamo agito rapidamente''.

"Grazie alla diversificazione dell'offerta, l'Italia si trova in una buona posizione", ha dichiarato a Bloomberg Annalisa Pertegella, senior advisor per l'energia e il clima presso il think tank Ecco. Ma se gli impianti di stoccaggio non riusciranno a riempirsi di gas a sufficienza entro l'inverno, le forniture dovranno essere razionate, ha avvertito. E i modelli di comportamento e di consumo devono cambiare il più rapidamente possibile.

 

Secondo Gas Infrastructure Europe, lo stoccaggio in Italia è pieno al 65,3%, rispetto alla media UE del 62,6%. L'obiettivo per il 1° novembre è l'85%. L'Italia non è il primo dei Paesi dell'Europa occidentale a vivere una crisi di governo nelle ultime settimane, tra l'aumento del costo della vita e i problemi legati alla guerra in Ucraina. Il partito di Emmanuel Macron, che ha vinto le elezioni presidenziali in primavera, non è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta alle elezioni parlamentari. I partiti dell'opposizione hanno tentato di far votare la sfiducia al governo, ma non sono riusciti a ottenere il numero di voti necessario.

 

Nel frattempo, nel Regno Unito è scoppiata una vera e propria crisi di governo. Sebbene l'argomento principale sia stato il comportamento irresponsabile del Primo Ministro Boris Johnson, anche la questione dell'inflazione e dei salvataggi delle famiglie è molto sentita. Johnson ha rassegnato le dimissioni e il processo di scelta dei candidati del Partito Conservatore per la carica è ora in corso.

 

Inoltre, alla fine di giugno, è scoppiata una crisi politica in Bulgaria, che è diventata il primo Paese ad essere privato del gas russo dopo aver rifiutato di pagarlo "in rubli". Il Parlamento ha votato la sfiducia al governo di Kirill Petkov, ma finora il primo ministro ha mantenuto il potere.

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