Più di 50 Comuni contro l'ordinanza di Fugatti su eventi e spettacoli: ''Misura discriminante e pesantemente restrittiva che scoraggia a riprendere l'attività''
Presa di posizione di tantissime amministrazioni che si sono compattate per scrivere alla Pat e chiedere la modifica dell'ordinanza: "La ratio probabilmente è quella di migliorare l'adesione alla campagna vaccinale ma purtroppo è sempre a scapito di settori che sono in ginocchio da più di un anno e che in qualche modo stanno cercando di rialzarsi"
TRENTO. "Riteniamo discriminante questa misura rispetto all'organizzazione di altre manifestazioni, come per esempio le sagre, ma anche agli obblighi in vigore per la ristorazione e i pubblici esercizi dove non ci sono regole così stringenti". I Comuni del Trentino sono pronti a inviare una lettera al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, per chiedere "un confronto urgente in merito all'ordinanza 77 del 2 luglio 2021 che introduce misure pesantemente restrittive per il mondo dello spettacolo e dello sport".
Tante amministrazioni comunali si sono compattate per chiedere alla Provincia di modificare il provvedimento: Ala, Albiano, Aldeno, Altavalle, Arco, Bieno, Brentonico, Borgo d’Anaunia, Borgo Valsugana, Caldonazzo, Campitello, Campodenno, Capriana, Castel Ivano, Castello - Molina di Fiemme, Cavalese, Canazei, Cembra Lisignago, Cles, Contà, Denno , Folgaria, Grigno, Lavarone, Lavis, Levico Terme, Madruzzo, Mezzana, Mezzocorona, Moena, Mori, Nomi, Pellizzano, Pergine Valsugana, Predazzo, Primiero San Martino di Castrozza, Ronchi Valsugana, Rovereto, San Giovanni di Fassa, San Michele all’Adige, Scurelle, Sfruz, Spormaggiore, Sover, Telve, Tenna, Terre d’Adige, Tesero, Ton, Torcegno, Trento, Valfloriana e Vallelaghi. Anche se la lettera è stata inviata in mattinata non si esclude che altre amministrazioni possano accodarsi alla richiesta di chiarimenti.
Un'ordinanza che rischia di creare danni in un settore già messo fortemente a dura prova dal lockdown e dalle limitazioni per fronteggiare l'emergenza Covid. Ora c'è un progressivo allentamento delle misure e le attività entrano a regime per la stagione estiva. Ma il provvedimento sembra penalizzante per il comparto delle cultura con cinema e teatri che potrebbero essere costretti alla resa per l'obbligo degli spettatori di essere in possesso delle certificazioni verdi per poter partecipare a eventi culturali e sportivi al chiuso e all'aperto.
Le critiche non sono mancate, sia dai banchi dell'opposizione che dalla stessa maggioranza, ma ora è anche il mondo dello spettacolo a uscire allo scoperto e prendere posizione, come il gruppo Cineworld Trento, che riunisce il Multisala Modena, Supercinema Vittoria e Cinema Roma, che ha diffuso sulla sua pagina Instagram un fotomontaggio del presidente Fugatti nei panni di Sheev Palpatine, il tirannico Imperatore della galassia di Guerre stellari, per intendersi colui che ordina l’eliminazione dei Jedi e si autoproclama imperatore dell’Impero Galattico (Qui articolo).
Anche le amministrazioni comunali scendono in campo per chiedere un netto cambio di direzione. "Le associazioni e i professionisti - scrivono le amministrazioni comunali - che si occupano di organizzare eventi culturali e sportivi si sono attrezzati per rispettare scrupolosamente tutte le misure entrate in vigore fino a ora al fine di garantire la sicurezza dei partecipanti agli eventi. Riteniamo discriminante questa misura rispetto all'organizzazione di altre manifestazioni, come ad esempio le sagre, dove più persone possono sedersi allo stesso tavolo per mangiare senza dover ricorrere a particolari misure restrittive (ordinanza n. 74 del 31 maggio 2021) e altresì rispetto agli obblighi in vigore per la ristorazione ed i pubblici esercizi dove non vi sono regole così stringenti".
Un'ordinanza del presidente che appare inoltre contraddittoria in varie parti (Qui articolo), ma che in linea generale mette in fortissima difficoltà gli operatori del settore e gli organizzatori a causa dell'obbligo per gli spettatori di essere in possesso di una delle cosiddette certificazioni verdi Covid-19 per poter partecipare a eventi culturali e sportivi al chiuso o all'aperto se all'interno di impianti e strutture; fermo restando che rimangono sempre valide le regole che già conosciamo, cioè capienza al 50%, distanziamento, prenotazione dei posti e mantenimento dell'elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni.
"Intuiamo la ratio generale della misura che probabilmente è quella di migliorare l'adesione alla campagna vaccinale ma purtroppo è sempre a scapito di settori che sono in ginocchio da più di un anno e che in qualche modo stanno cercando di rialzarsi. Inoltre ricordiamo che molti eventi sono organizzati da volontari, i quali si domandano a quale titolo possono chiedere a una persona di mostrare il proprio green pass".
Un provvedimento inoltre firmato e diffuso il venerdì con gli uffici comunali chiusi per il week-end, le amministrazioni si sono trovate a dover approfondire i documenti solo lunedì. "Temiamo che questa misura scoraggi le associazioni di volontariato a riprendere la propria attività, anima di vitalità e coesione sociale per le nostre comunità. Si renda il green pass obbligatorio per gli eventi più affollati, cioè dove si utilizzano più del 50% dei posti disponibili. Come assessore e assessori alla Cultura di molti comuni del Trentino, testimoni reali e quotidiani delle dinamiche dei nostri territori e delle nostre comunità chiediamo che l'ordinanza venga modificata, togliendo l'obbligatorietà di essere in possesso di green pass".