Coronavirus, Segnana scarica le responsabilità ma i conti non tornano: ora i decessi in Rsa sono 179 ma a marzo per Apss quelli legati all'epidemia erano 67
Nessun passo indietro di Segnana: “Su quello che stiamo facendo massima chiarezza e trasparenza”, eppure i numeri sulle Rsa sono un disastro. L’ex rettore Unitn: “I conti si devono fare subito, se la Pat non è in grado di farli mi offro come volontario”
TRENTO. “Mi sento di ringraziare tutte le altre Apsp per la collaborazione quotidiana che c’è”, così l’assessora alla salute Stefania Segnana in un passaggio del suo intervento in conferenza stampa. Tutti tranne l’Apsp di Riva del Garda e di conseguenza il suo presidente, Lucio Matteotti “colpevole” di aver sollevato dei dubbi sull’operato della Pat nella gestione dell’epidemia.
A ricostruire la vicenda è la stessa assessora: “In questi giorni è uscita una lettera firmata da Matteotti che ha posto l’attenzione sulle mancanze della Provincia in questa emergenza che molte Rsa si sono trovate ad affrontare, la mia lettera – il riferimento è alla replica attraverso la quale Segnana ha attaccato il presidente dell’Apsp di Riva – è indirizzata a lui perché è stato lui a porre un’attenzione particolare nei nostri confronti. Non mi rivolgevo alle altre Apsp – ha proseguito – con le quali c’è un attimo rapporto e stiamo affrontando insieme questa situazione”.
Nessun accenno alla valanga di critiche piovutele addosso dalle opposizioni che ne hanno persino chiesto a gran voce le dimissioni, nessun passo indietro: “Sono ormai 45 giorni che siamo qui a dire cosa facciamo e raccontare le iniziative che prendiamo proprio per dare la massima chiarezza e trasparenza su quello che stiamo facendo”. Dichiarazioni che hanno scatenato le reazioni di moltissimi utenti che stavano seguendo la conferenza stampa e che non sono rimasti affatto soddisfatti.
Effettivamente, fra le cose che mancano c’è proprio la chiarezza, la conferma arriva pochi minuti dopo quando Antonio Ferro, del dipartimento prevenzione, prova a fornire dei dati: “Dall’inizio dell’epidemia nelle Rsa si sono registrati 309 decessi, di questi 145 sono stati messi in relazione al coronavirus tramite tampone e 34 con le schede Istat senza tampone”. Il totale di 179 vittime legate al covid-19 in Apsp è raggiunto sommando i tamponi e le schede Istat compilate medico necroscopo che si reca in casa di riposo quando avviene un decesso per definirne la causa.
Ad ogni modo, tornando ai dati Ferro afferma che dall’inizio dell’epidemia i decessi riconducibili al covid-19 sono stati 179 al fronte di un totale di 309, eppure il 3 aprile Enrico Nava, direttore per l'integrazione socio-sanitaria, sottolineava come nel solo mese di marzo fossero stati registrati 282 decessi, di questi “solo” 67 legati al coronavirus (QUI articolo). Numeri confermati da quanto riferito il 16 aprile da Giancarlo Ruscitti, dirigente generale del dipartimento salute e politiche sociali: “A marzo 2020 nelle Rsa ci sono stati 135 decessi in più rispetto allo stesso periodo del 2018 e 2019”.
Così però è difficile, se non impossibile, fare un raffronto visto che non viene mai specificato (eccetto che nel caso di Nava) il periodo a cui fanno riferimento i dati raccolti, infatti Ruscitti parla genericamente di “decessi in più rispetto allo stesso periodo del 2018 e 2019” senza però specificare il totale, quindi la cifra +135 è poco indicativa. D’altra parte qualcosa non torna nemmeno ascoltando Ferro dal momento che nemmeno lui specifica l’arco temporale esatto, si fa riferimento genericamente “all’inizio dell’epidemia” ma nessuno ha mai stabilito da quando si comincia a contare: il primo caso di positività in Trentino o in Italia? Oppure il primo decesso? Non si sa. Procedendo per intuizioni si potrebbe dire che il dato fa riferimento al periodo marzo-18 aprile ma questo sarebbe in contrasto con il dato fornito da Nava giusto un paio di settimane, fa quando i decessi ufficialmente legati al coronavirus erano “solo” 67. Delle due l’una o in questa prima metà di aprile sono morte con il coronavirus altre 112 persone (estremamente improbabile), oppure alcuni dati sono stati comunicati male o sono del tutto sbagliati. Verrebbe da dire l’unica cosa certa è l’incertezza visto che questi dati sono quasi inutilizzabili, almeno per poter avere un quadro completo della situazione.
Fugatti ha promesso che entro lunedì saranno comunicati dei dati completi ed esaustivi, nel frattempo c’è chi come l’ex rettore dell'Università di Trento Davide Bassi si è offerto gratuitamente per dare una mano: “Le mie richieste alla Pat e all’APSS per avere accesso ai dati necessari per ricostruire l’andamento dell’epidemia di Covid-19 all’interno delle Rsa trentine continuano ad essere disattese – ha scritto sul suo blog dove ha concluso – i conti si devono fare subito, se la Provincia non è in grado di farli, mi offro come volontario per farli personalmente, basta che mi mandino i dati che chiedo inutilmente da settimane”.