Con Giuliano Pantano e Rifondazione comunista ci sono ben 12 insegnati. La capolista sarà Valeria Allocati
Lotta alle disparità, diritto alla casa e sostegno alla scuola pubblica saranno al centro del programma di Rifondazione Comunista, con Giuliano Pantano candidato sindaco: “Noi, radicalmente alternativi alle politiche neoliberiste sia del Centrodestra che del Centrosinistra”
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TRENTO. “Ci presentiamo con una precisa scelta di campo politica e sociale, con un programma radicalmente alternativo alle politiche neoliberiste sia del Centrodestra che del Centrosinistra”, così Rifondazione comunista segna il perimetro della candidatura di Giuliano Pantano che alle prossime elezioni correrà per la poltrona di sindaco (QUI articolo). Con Pantano ci sono ben 12 insegnati, mentre la capolista sarà Valeria Allocati. Sul tavolo “l’alternativa rossa” mette coerenza e rifiuto dei compromessi al ribasso: “Siamo convinti che solo un fronte sociale e di classe possa dare risposta ai bisogni e alle urgenze che le cittadine e i cittadini di Trento avvertono quotidianamente”.
Il programma elettorale è maturato nel contesto della pandemia e proprio da questa prende spunto: “Riteniamo infatti che questa epidemia abbia un carattere periodizzante ma pensiamo anche che il coronavirus sia un ‘segnalatore d’incendio’ che ha reso evidente, sul piano mondiale, che il disastro è insito nei rapporti sociali capitalistici e nella relazione che questi hanno determinato tra l’umanità e la natura”.
Sul fronte locale Pantano ritiene che non siano venute meno le ragioni che portarono alla costruzione della lista de “L’altra Trento a sinistra”, che alle scorse amministrative portò in Consiglio Antonia Romano (poi sostituita da Jacopo Zannini di Sinistra italiana). “Saremo sempre accanto a lavoratrici e lavoratori, a chi vive situazioni di disagio sociale ed economico, a chi lotta per un’esistenza dignitosa. Ci siamo stati e ci saremo ancora per sostenere la tutela dell’ambiente e del territorio, per esigere il rispetto dei diritti civili contro ogni forma di emarginazione e discriminazione, per rivendicare per le donne la parità in ogni campo, l’autodeterminazione e interventi concreti per porre fine alla violenza di genere”.
Rifondazione promette di battersi per il diritto di tutti ad avere una casa ma anche per i servizi e la scuola pubblica, il diritto allo studio e alla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Secco “no” alle esternalizzazioni e il lavoro precario, spesso sinonimo di sfruttamento. La lotta alle disparità è il perno attorno al quale ruota l’azione politica di Rifondazione: “L’emergenza sanitaria ha portato alla luce tutte le contraddizioni e le disuguaglianze preesistenti, ora si rischia che si apra un dramma sociale dove continueranno a pagare solo le classi sociali più deboli”. Pantano conclude puntando il dito contro “la preoccupante deriva verso destra, causata da anni di macelleria sociale. Avvertiamo il dovere di essere presenti per portare nel Comune di Trento i diritti degli ultimi e dar voce al conflitto sociale, opponendoci ad ogni forma di razzismo anche istituzionale”.