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Comunali Trento, c’è pure Rifondazione Comunista: “Lotta alle disparità sociali e lavoro al centro del nostro programma”

Il candidato sindaco sarà Giuliano Pantano, già consigliere comunale a Trento: “Le politiche del Centrosinistra sono del tutto simili a quelle del Centrodestra”. Nel mirino in particolare la lottizzazione di Melta “uno sfregio al quartiere” e le grandi opere “Inutili per rilanciare la città e dannose per l’ambiente”. Ecco la lista con i nomi degli altri candidati

Di Tiziano Grottolo - 25 luglio 2020 - 12:46

TRENTO. “Ci presentiamo per una questione etica, sentiamo il dovere di essere presenti per portare nelle aule del consiglio la voce degli ultimi”, così il Partito di Rifondazione Comunista annuncia la presentazione di un candidato sindaco per le prossime elezioni comunali di Trento. A capo della compagine rossa ci sarà Giuliano Pantano, 60 anni insegnate già consigliere comunale di Trento.

 

La lista riporta in auge espressioni come “lotta al capitalismo” e “conflitto di classe” perché, spiegano, le disparità vanno combattute e anche in una città come Trento dove molte persone sono escluse e tenute ai margini della società. “Il programma – sottolinea Pantano – è maturato nel contesto dell’epidemia di coronavirus, la crisi che ne è derivata ha riportato alla luce le contraddizioni del sistema, anche durante la pandemia è stata data priorità ai profitti”.

 

Rifondazione punta il dito contro i tagli operati al sistema sanitario ma anche quelli portati avanti dalle amministrazioni locali su welfare e servizi: “Per questo bisogna partire dai comuni, il livello istituzionale più vicino alle persone, per combattere le disparità sociali”. Una lista dunque che vuole distinguersi tanto dal Centrodestra quanto dal Centrosinistra accusati di portare avanti politiche del tutto simili.

 

 

Siamo gli unici a partire dal tema del lavoro – osserva il candidato sindaco – crediamo che il Comune dovrebbe sostenere di più i lavoratori, bloccando l’esternalizzazione dei servizi e dicendo no alle assunzioni a tempo determinato. L’amministrazione dovrebbe assumere un ruolo maggioritario all’interno delle partecipate, anziché spingere verso le privatizzazioni”.

 

I motivi di attrito con l’amministrazione uscente di Centrosinistra non mancano: a partire dal recupero delle aree abbandonate e dall’eccessiva cementificazione, nel mirino in particolare la lottizzazione di Melta “uno sfregio al quartiere” e le Albere “un mucchio di appartamenti vuoti, economicamente inaccessibili ai più”. Per Rifondazione servirebbe un grande piano per l’edilizia residenziale pubblica, senza dimenticare il recupero dell’ex Sloi e un progetto per la riconversione ambientale ed ecologica dell'economia.

 

Secco “no” verso le grandi opere “inutili per rilanciare la città e dannose per l’ambiente”, quindi andranno ripensati i piani su Piedicastello e stralciato il progetto della funivia Trento-Bondone. Piuttosto, secondo Rifondazione, sarebbe meglio valorizzare e intervenire su tante piccole situazioni frutto di errori del passato. Sul fronte dei diritti invece, si spinge per l’iscrizione anagrafica dei migranti ma nel programma c’è anche la lotta contro ogni forma di discriminazione che riguarda donne, comunità Lgbtq, lavoratori, senza fissa dimora o stranieri. “Le questioni sociali non possono essere trattate come un problema di carità o di ordine pubblico ma devono diventare un problema politico centrale”.

 

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