L'alleanza anti-lupo del Trentino si ferma già, il ministro Costa: ''Disponibili a dialogare, ma Ispra punto di riferimento''
La fuga in avanti del neo governo provinciale subisce già una battuta d'arresto. Costa: "E' fondamentale ascoltare i territori, aggiornare e stabilire le linee guida, ma il tavolo di confronto è la conferenza Stato-Regioni e quanto delinea l'Ispra. Si può aprire il dibattito nel rispetto dei ruoli e nella piena sinergia tra le realtà
TRENTO. L'alleanza anti-lupo delineata nei giorni scorsi a Trento, quando le regioni dell'arco alpino hanno condiviso un progetto un po' confuso con proprio il Trentino come capofila, si sgonfia già. L'idea del piano è quella di prevedere l'abbattimento e la cattura quando è comodo.
Oltre all'intesa tra Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, i presidenti hanno raccolto il consenso degli assessori di Liguria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Veneto, mentre il Piemonte ha inviato un documento di sostegno all'iniziativa. Ma come nel caso del ddl lupo firmato da Ugo Rossi e Michele Dallapiccola arriva quello che sembra uno stop (Qui articolo).
La fuga in avanti del neo governo provinciale subisce già una battuta d'arresto. "E' fondamentale - dice il ministro Sergio Costa - ascoltare i territori, aggiornare e stabilire le linee guida, ma il tavolo di confronto è la conferenza Stato-Regioni e quanto delinea l'Ispra. Si può aprire il dibattito nel rispetto dei ruoli e nella piena sinergia tra le realtà".
Insomma, il centrodestra nel giro di pochi mesi è riuscito a commettere quello sbaglio, forse fatale, per il piano lupi della precedente amministrazione. Va bene l'autonomia, ma le deleghe in materia di competenze non ci sono e i conti si devono fare con l'oste: il punto di riferimento è l'Ispra, forse prima ancora che il ministero.
Il vertice in piazza Dante di alcuni giorni fa diventa già quasi inutile. Si deve ripartire dal confronto istituzionale e tutti i player devono essere seduti intorno a quel tavolo. Ma tra i tour nei territori qualcosa prende a muoversi lato ministero nella gestione dei grandi carnivori, ma la linea tracciata è quella istituzionale e tecnica. "Evidente che qualcosa si deve aggiornare nel piano. Un elemento da inserire - prosegue il ministro - è relativo ai progetti territoriali di prossimità, ma si deve ragionare insieme: Trentino e Alto Adige, Lombardia e Toscana, Emilia Romagna e Veneto, tutti devono avere le stesse opportunità".
Qui l'ipotesi, molto concreta, è quella di sperimentare qualche nuova soluzione per gestire orsi e lupi, ma nel pieno rispetto dell'ambiente. "Ho chiesto di assegnare un milione di euro - evidenzia Costa - per questi progetti di prossimità. Il terreno di questa sperimentazione è proprio il Trentino Alto Adige, vogliamo trovare nuovi modi ambientalmente compatibili per garantire la convivenza tra queste specie e l'uomo".
E la giunta provinciale non può che incassare il colpo e far buon viso a cattivo gioco. "Vediamo positivamente una sperimentazione sui grandi carnivori", commenta Fugatti, che però rilancia e prova a spostare l'attenzione: "Ma qui c’è un problema di numeri e di pericolosità di alcuni esemplari che è diventato importante anche sotto il profilo dell’ordine pubblico, visto che abbiamo avuto i lupi vicino alle case".
Oggi in Trentino si registrano 7 branchi per una cinquantina di esemplari: 27 nell’area dei Monti Lessini (4 branchi), 18 esemplari in val di Fassa (2 branchi) e 7 lupi in Alta val di Non, raccolti in un solo branco). Nel 2018 sono stati registrati 69 casi di danni per un valore di oltre 70 mila euro.
Una battuta sulla convocazione del tavolo tecnico per l'ordine pubblico sulla presenza del lupo sulla "presa d'atto - aveva spiegato Fugatti - di un potenziale pericolo per l’integrità pubblica", una riunione che rischia di trasformarsi in un boomerang in chiave turistica (Qui articolo).
"E' un piano diverso - conclude Costa - la competenza va al ministero dell'Interno e sono binari legislativi totalmente diversi. Non è mia intenzione addentrarmi in questa vicenda. Le soluzioni che possiamo adottare si decidono in altre sedi".