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Caso M49, Dallapiccola: ''L'orso va catturato, ma si investe poco nella prevenzione''. Zeni: ''Fugatti come Rackete, si appella allo stato di necessità''

La tensione sulla cattura di M49 è alta. I botta e risposta tra il presidente Fugatti e il ministro Costa, il boomerang a livello nazionale e gli animalisti pronti a prendere armi e bagagli per sbarcare a Trento per sabato 13 luglio, mentre ci sono già le prime iniziative come quelle di Rizzi, Lav e Lac

Di Luca Andreazza - 03 luglio 2019 - 06:01

TRENTO. La tensione sulla cattura di M49 è alta. I botta e risposta tra il presidente Fugatti e il ministro Costa (Qui articolo), il boomerang a livello nazionale (Qui articolo) e gli animalisti pronti a prendere armi e bagagli per sbarcare a Trento per sabato 13 luglio, mentre ci sono già le prime iniziative come la richiesta di sequestro preventivo del plantigrado da parte di Enrico Rizzi (Qui articolo), il flash mob della Lav e la petizione della Lac. Il quadro è già complesso. E si aggiunge anche l'interrogazione di Dallapiccola a mostrare preoccupazione per il calo di risorse destinate alla prevenzione, mentre Zeni fa un raffronto tra Fugatti e Rackete.

 

La cattura di M49 non sarà, ovviamente, la soluzione di tutti i mali. Catturato questo esemplare, un altro potrà diventare confidente e arrecare danni agli allevatori. Da Jurka a Dj3, c'è sempre un nuovo plantigrado a prendersi la scena. Capitolo diverso per Kj2 e Daniza, in quel caso c'erano state delle aggressioni all'uomo. La gestione dei grandi carnivori è un tema, soprattutto se il governatore insiste sulla soglia di sostenibilità superata per il territorio in merito al numero di orsi. Un altro tema è inevitabilmente quello, collegato, della prevenzione.

 

Il via libera c'è nell'ordinanza del presidente Fugatti e la cattura dovrebbe essere una questione di giorni: M49 è radiocollarato, un esemplare confidente e non eccessivamente diffidente e per questo dovrebbe bastare la trappola-tubo per assicurare il plantigrado a soggiornare al Casteller. Non si dovrebbe ricorrere al terzo espediente, cioè il dardo anestetico, metodologia utilizzata nel caso, fatale, di Daniza. 

 

Ora la pressione sulla giunta arriva da tutti i fronti, mentre Salvini, informato da Fugatti come ribadito diverse volte dal presidente, non si è ancora espresso pubblicamente nel merito, e Costa, che ha smentito di non aver mai risposto alla Provincia ("M49 è da tempo attenzionato e l’Ispra, interpellato dal ministero, ha sempre e costantemente prodotto pareri e relazioni debitamente comunicate alla provincia di Trento"), si è poi espresso anche sul maxi vertice. 

 

"In quel contesto - ha detto il ministro - le istituzioni locali avrebbero provato che l’orso potrebbe essere pericoloso per la pubblica incolumità perché eccessivamente confidente. Fino ad oggi lo è stato sì, ma non con l’uomo, sebbene si sia avvicinato e sia entrato, in cerca di cibo, in strutture come una stalla e una casa estiva in quel momento non abitata. E’ una differenza sostanziale: perché se l’orso è considerato dannoso, cioè che provoca dei danni, risarcibili, non ne è prevista la cattura. Se è pericoloso, invece sì".

 

L'orso è, infatti, munito di radicollare dal 2018 proprio perché già considerato in Trentino problematico: forse ci si sarebbe potuti far trovare pronti appena terminato il letargo, interessare Ispra già al corrente della situazione e procedere alla captivazione. Invece si è aspettato l'estate tra presentazione rapporto grandi carnivori saltata e serate di informazione sul territorio praticamente sparite (azioni fondamentali per seguire le linee guida del Pacobace - qui articolo), predazioni e comitati di ordine pubblico e per la sicurezza. 

 

Il ministro parla anche di regole. "Non bastano tweet, post e interviste. Su un tema così rilevante - ha aggiunto Costa - bisogna lavorare con professionalità e rispetto delle regole. [...] Ma ribadiamo che non può e non deve farlo senza una deliberazione del prefetto per motivi di sicurezza pubblica o dopo una precisa analisi dell’Ispra, il cui ruolo è fondamentale".

 

Numeri e requisiti per catturare M49 ci sarebbero, il presidente avrebbe confermato anche l'ok di Ispra, ma avrebbe preferito aspettare anche il via libera ministeriale (Qui articolo) che non è arrivato: un nodo potrebbe riguardare proprio la formazione e informazione sul territorio (come le serate divulgative e la presentazione del rapporto grandi carnivori), così come la prevenzione.

 

Aspetti non secondari nel piano Pacobace, un modo per dimostrare che la Provincia si spende per fare tutto il possibile in tema grandi carnivori, poi può capitare che non basta e allora si può catturare un orso. Ma i fondi sarebbero stati ridotti. "I moduli e le recinzioni sono tra le forme più efficaci per i pastori - commenta l'ex assessore Michele Dallapiccola - insieme ai cani da guardiania. Per quanto mi è stato segnalato, l'amministrazione però avrebbe negato diverse richieste: le risorse sarebbero passate da 120 a 40 mila euro". 

 

Non ci sarebbe nemmeno una programmazione di recinti sperimentali. "E' tutto fermo - spiega il consigliere provinciale del Patt - tanto che il comune di Ala ha voluto contribuire in via diretta con fondi propri all'ampliamento di un recinto sperimentale realizzato dalla precedente amministrazione sul territorio di competenza". Nel caso alense, l'amministrazione è effettivamente intervenuta per un importo di 2 mila euro  (Delibera n. 103 del 11/06/2019) per la posa di una recinzione anti-lupo nel pascolo di malga Boldera.

 

Sulla querelle M49 prende posizione anche l'ex assessore Luca Zeni per un raffronto tra Fugatti e Rackete. "Il capitano del vascello trentino Maurizio Fugatti - dice - dopo il diniego del ministero competente alla captivazione dell’orso, si è appellato al concetto dello “stato di necessità” per giustificare il mancato rispetto delle prescrizioni ministeriali in merito al trattamento della fauna selvatica, che è bene indisponibile dello Stato. Insomma, tempi difficili per chi agisce in “stato di necessità”, come Rackete e Fugatti. Entrambi infrangono le disposizioni normative vigenti nella nostra Repubblica, con la differenza che la prima verrà a breve espatriata, mentre per il secondo il destino è segnato: rimanere in Trentino a sopportare Kaswalder".

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