Sgarbi con Ottobre lancia il Museo dell'Alto Garda: ''La mia collezione ad Arco con 100 mila visitatori all'anno''
La proposta arriva dal critico d'arte che in questi giorni è stato in Trentino e ha incontrato l'amico e candidato presidente per Autonomia Dinamica. ''La mia collezione troverebbe una casa permanente all'ex Quisisana e farebbe del Trentino un luogo chiave per l'arte antica''
ARCO. Opere d'arte per un valore di circa 60 milioni di euro tra sculture e quadri e una collezione che, secondo le stime del vulcanico critico d'arte, potrebbe portare ad Arco circa 100.000 visitatori l'anno. Vittorio Sgarbi in questi giorni si trovava in Trentino e dopo essere stato a Lasino alla Festa della Zucca e a casa dello storico professore di storia dell'arte del Liceo Galilei di Trento nonché pittore affermato Mario Colombelli (dove ha ammirato le sue opere) ha incontrato l'amico Mauro Ottobre candidato presidente per Autonomia Dinamica.
E proprio con Ottobre ha strutturato questo progetto (che non è una novità visto che tre anni fa i due incontrarono a Roma anche il governatore Ugo Rossi per discuterne anche se poi le strade di Ottobre e del Patt si sono allontanate irreversibilmente). ''Arco, la città di Segantini, è in una posizione ideale - spiega Sgarbi - per avere vantaggi dal bacino che insiste sul Trentino e da tutte le vicine regioni industriali, che hanno una'attenzione per l'arte legata al livello di evoluzione delle rispettive società".
Sgarbi, da tempo, cerca una sede permanete per la sua collezione la "Cavallini-Sgarbi" che contiene oltre 3.000 opere d'arte straordinarie (dal Guercino a Ribera, da Artemisia Gentileschi al Lotto solo per fare qualche nome) ''del patrimonio artistico italiano - spiega ancora - che qui in Trentino troverebbe la sua sede naturale. Il Trentino diventerebbe il punto più alto di una piramide artistica che si estende all'arte padana". In questo senso Sgarbi vede già l'instaurarsi di una relazione con dei percorsi coordinati, con il Mart ''da un lato il museo di arte moderna a Rovereto - aggiunge - e dall'altra la collezione Cavallini Sgarbi con dipinti antichi e sculture antiche".
Il luogo? ''Un tempo pensavo a Pallazzo delle Albere a Trento - completa il critico d'arte - e a Palazzo Marchetti ad Arco. Ma adesso possiamo valutare l'ipotesi dell'ex Quisisana, i suoi spazi e quale versatilità essi abbiano''. L’edificio di epoca asburgica dell’ex sanatorio Quisisana andrebbe, ovviamente, ristrutturato e riqualificato ma l'ipotesi è affascinante e almeno è una proposta diversa dalle altre. Interessante prima di tutto per questa ragione.