''Non coinvolgete i bambini in discorsi politici'', la replica (quasi autocritica) della consigliera Rossato al video ''L'Altalena''
La leghista aveva detto che i bambini italiani faticano a trovare spazio al parco perché ci sono gli stranieri. L'Istituto comprensivo 6 ha realizzato un bellissimo video di risposta dove si ribadiscono concetti base quali quelli dell'accoglienza, della tolleranza e dell'uguaglianza. La consigliera ha voluto chiarire la sua posizione con un post su Facebook che sembra quasi un'autocritica
TRENTO. ''Colpite me, ho le spalle grandi a sufficienza. Ritengo sinceramente che non siano da coinvolgere in discorsi politici i bambini, che nella loro innocenza devono essere lasciati liberi di giocare liberamente e di imparare da insegnanti che svolgano nel pieno delle loro competenze la funzione di educatori imparziali''. La consigliera leghista Katia Rossato replica così su Facebook a quel bellissimo video prodotto dall'Istituto comprensivo 6 dove tanti bambini ribadiscono la loro voglia e necessità di giocare con tutti a prescindere da colore della pelle, religione, cultura, provenienza. Un video davvero istruttivo e di bellissima fattura, del quale vi abbiamo dato subito notizia (QUI ARTICOLO) che in questi giorni di Natale ha fatto il giro d'Italia finendo anche sui quotidiani nazionali.
Un video che è nato dopo che la consigliera provinciale della Lega Katia Rossato si era esibita in un'intervista dove spiegava che i bambini italiani si vedevano privati della possibilità di giocare al parco perché già occupato da quelli stranieri. Un ragionamento, se così vogliamo definirlo, che, ovviamente, aveva scatenato molta indignazione e in qualche educatore ha fatto scattare la molla immediata: non possiamo lasciare le nuove generazioni in balia di simili messaggi. Che società ci ritroveremo tra qualche anno? E la canzone con video prodotto dall'Istituto 6 che parla di amore e inclusione, dal titolo ''Altalena'', è una perfetta risposta a chi usa “frasi ostili di chi divide e le parole di chi mi esclude“ (per utilizzare le stesse frasi del testo).
La consigliera Rossato ha quindi condiviso l'articolo del Fatto Quotidiano che parlava della vicenda commentando che ''noto con dispiacere come ci sia, ancora una volta, l’intenzione di creare nuove polemiche sterili intorno alla questione dei profughi e dei loro figli, come se non fossero state sufficienti le inutili proteste create in merito alla presenza o meno di crocifissi e presepi nelle scuole trentine. Nel mese di dicembre, riguardo questi ultimi due punti non ho potuto far a meno di notare una triste strumentalizzazione di simboli estremamente positivi da parte di una certa area politica (forse la consigliera qui fa autocritica e si riferisce a sé stessa e al suo movimento politico, la Lega, visto che sono tutti temi dei quali ci occupiamo da due mesi a questa parte, battaglie cruciali della nuova amministrazione del cambiamento ndr)''.
''Strumentalizzazioni - prosegue Rossato - che hanno poi interessato altri argomenti e altri soggetti. Sorprende poi che sia stata fatta una canzone dal titolo “Altalena”, canzone che è voluta essere una provocazione nei confronti di chi, come me, semplicemente si lamenta del fatto che non vi siano abbastanza parchi giochi per i bambini nonostante in varie occasioni l’amministrazione di centrosinistra, che è stata al governo della Provincia Autonoma di Trento per vent'anni e governa ancora il Comune di Trento, si sia vantata di porre particolare attenzione anche su questo tema troppo spesso trascurato''.
''Perché cercare di demonizzare simboli come il crocifisso o i presepi quando, pur di attaccare una persona, si è disposti a violare l’innocente immagine di bambini - aggiunge la consigliera provinciale - che non meritano assolutamente di venire coinvolti in queste assurde polemiche? (e anche qui la consigliera probabilmente fa autocritica visto che è stata lei a citare i bambini nella sua intervista e tutto nasce da quelle poche parole che ha detto ndr). Quando ho iniziato a fare politica, sapevo che mi sarei trovata contro un intero mondo che non appartiene alla mia quotidianità. Quando ho iniziato a fare politica, sapevo che avrei avuto contro molti a causa delle mie idee. Quello che non sapevo era il punto fino al quale i miei avversari si sarebbero spinti pur di colpirmi''.
''Colpite me - conclude - ho le spalle grandi a sufficienza per sopportare le frecciatine di chi, forse per invidia personale, vede in me una minaccia tale da essere equiparata a epoche ben diverse. Ritengo sinceramente che non siano da coinvolgere in discorsi politici i bambini, che nella loro innocenza devono essere lasciati liberi di giocare liberamente e di imparare da insegnanti che svolgano nel pieno delle loro competenze la funzione di educatori imparziali''. Insomma prendiamo tutto questo post come una sorta di scuse per quanto detto qualche settimana fa in quell'intervista. I bambini teniamoli fuori dai discorsi politici, giustissimo. Loro è meglio stiano nei parchi, cantino canzoni, vadano sulle altalene e imparino il valore dell'uguaglianza e del rispetto del prossimo.
Perché ''i bambini conoscono i loro diritti e ne sono testimonianza attiva ogni giorno. Spesso siamo noi adulti a dimenticarcene, dimentichiamo anche i nostri diritti e altrettanto facilmente non ricordiamo i doveri che puntualmente ciascun diritto richiama''.