"Consigliamo al marito di farsi vivo onde evitare il divorzio" (FOTO), l'appello dei rifugisti: "Aiutateci a rintracciare il proprietario di questa fede d'oro"
I gestori del rifugio Luigi Azzoni (con una buona dose di ironia): "Abbiamo trovato una fede d'oro. Consigliamo al marito di Renata di farsi vivo onde evitare il divorzio"
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LECCO. L'appello è piuttosto particolare, soprattutto visto che si tratta di un rifugio. Si tratta di quello lanciato nelle scorse ore dai gestori del Luigi Azzoni, che sorge in vetta al Monte Resegone a quota 1.860 metri, nel Lecchese.
Come si legge sul sito della struttura in quota, "il Resegone è una cima isolata di 1.875 metri, con un panorama mozzafiato che spazia su tutto l'arco alpino occidentale e sugli Appennini: ai piedi verso sud e ovest la città di Lecco con i laghi prealpini di Como, Annone, Pusiano e Alserio; più in lontananza la città di Bergamo alta, la pianura bergamasca oltre che la Brianza e Milano; verso nord la Valsassina, verso est la valle Imagna e la val Brembana".
Ed è stato proprio da quota (quasi) 1.900 che nelle scorse ore è stato lanciato un appello (attraverso un post particolarmente ironico apparso sui social) legato ad un rinvenimento fatto di recente: "Abbiamo trovato una fede d'oro", riferiscono i rifugisti dell'Azzoni, specificando il nome inciso all'interno dell'anello accanto alla data del matrimonio.
E proseguono, lanciando l'appello: "Consigliamo al marito di Renata di farsi vivo onde evitare il divorzio". Non sono mancati, ovviamente, diversi commenti, altrettanto ironici: "Ma se è venuto al rifugio con l'amante, non è manco un posto dove può giustificare la presenza con "lavoro" o simili, secondo me portatela in un luogo neutro e chiedete il riscatto".
Centinaia le condivisioni del post (diventato nel giro di poco virale), nella speranza, fra una battuta e l'altra, di rintracciare davvero il legittimo proprietario.