Quattro salite in elicottero per saltare col paracadute (e condividere il tutto sui social): ma le Dolomiti sono un parco giochi per influencer?
La riflessione di Pietro Lacasella su Alto Rilievo - Voci di Montagna: "L'invito a tutte le persone che hanno la possibilità di influenzare le scelte della collettività è quello di provare a raccontare un divertimento calibrato sulle caratteristiche del territorio e sulle esigenze ambientali dettate dai cambiamenti climatici. Non è un capriccio, ma un'impellente necessità
BELLUNO. Un tempo i parchi di divertimento si limitavano a un'area circoscritta, confinata in uno spazio contenuto. Una volta varcato l'ingresso si accedeva (e tutt'ora si accede) in un mondo imperniato, appunto, sul divertimento
Tutto converge verso il divertimento andando a creare una dimensione esclusivamente ludica.
Ciò è possibile perché questi spazi non dialogano con il contesto circostante. Sono isole sconnesse dalle dinamiche territoriali e sociali.
Da qualche decennio, tuttavia, la logica del parco di divertimento si sta diffondendo a macchia d'olio in aree più vaste, dotate di caratteristiche antropologiche e ambientali da non sottovalutare.
Una di queste è purtroppo rappresenta dalle Dolomiti.
Lo scorso 24 luglio la nota influencer Giulia Calcaterra si è fatta portare in elicottero in cima alla Torre Trieste nel Gruppo del Civetta per poi lanciarsi con il paracadute. Quattro rotazioni per quattro salti, uno in fila all'altro, proprio come si fa con una giostra quando, tutti eccitati, corriamo a fare la fila per godere immediatamente di un'altra dose di adrenalina.
Tutti siamo a conoscenza dell'impatto ambientale che un elicottero può provocare in un territorio fragile come le Dolomiti. Utilizzarlo per scopi ricreativi è quindi biasimevole oltre che anacronistico.
L'invito a Giulia Calcaterra e a tutte le persone che hanno la possibilità di influenzare le scelte della collettività è quello di provare a raccontare un divertimento calibrato sulle caratteristiche del territorio e sulle esigenze ambientali dettate dai cambiamenti climatici.
Non è un capriccio, ma un'impellente necessità.