Menador, 4 Comuni contro lo ''sventramento'' della strada della Grande Guerra: ''Non si tocchino le gallerie. Basta un semaforo. Perché chiudere in piena estate?''
L'ex arteria militare, costruita dall'esercito austro-ungarico, è interessata in questi mesi da lavori, necessari per la sicurezza soprattutto in alcuni punti, ma che rischiano di compromettere il volto di una strada dalla grandissima valenza storica. I sindaci di Calceranica, Caldonazzo, Levico Terme e Tenna a Maurizio Fugatti: "Venga riaperta in via provvisoria"
TRENTO. Una riapertura in via provvisoria della strada del Menador per tutta l'estate e poi la ripresa dei cantieri. A chiederlo ufficialmente alla Provincia sono quattro amministrazioni comunali: Caldonazzo e Levico, Tenna e Calceranica. Una preoccupazione per i riflessi sulla circolazione dei pendolari ma anche sulla visibilità garantita dal Giro d'Italia all'indomani della tappa con partenza da Ponte di Legno e arrivo a Lavarone. Una richiesta è anche quella di non toccare "un valore aggiunto", cioè le gallerie in roccia.
"Non è solo una via di comunicazione strategica tra la valle e l'altipiano - scrivono i primi cittadini Cristian Uez (Calceranica), Elisabetta Wolf (Caldonazzo), Gianni Beretta (Levico Terme) e Marco Nicolò Perinelli (Tenna) a Maurizio Fugatti, presidente della Provincia - ma per le sue peculiarità storiche e paesaggistiche una strada di grande richiamo turistico".
L'ex arteria militare, costruita dall'esercito austro-ungarico, è interessata in questi mesi da lavori, necessari per la sicurezza soprattutto in alcuni punti, ma che rischiano di compromettere il volto di una strada dalla grandissima valenza storica, oltre che una via di comunicazione tra le più panoramiche di tutto il Trentino con paesaggi unici che si affacciano sui laghi di Levico e Caldonazzo (Qui articolo).
Una chiusura della strada ventiquattro ore su ventiquattro che mette in difficoltà anche i pendolari, costretti a deviare sulla Fricca con tempi di percorrenza così più lunghi. Un'arteria utilizzata soprattutto dai turisti, proprio per la sua peculiarità. E questi cantieri, protratti nel cuore dell'estate, rischiano di avere riflessi tanto sulla viabilità quanto sul flusso turistico.
"Sebbene i lavori di messa in sicurezza previsti - aggiungono i sindaci - siano almeno in parte necessari per la tratta a valle della stessa, la chiusura della strada prevista fino al 16 luglio rappresenta un danno per le attività economiche che dal suo funzionamento dipendono e che aprono la stagione già all’inizio giugno. Inoltre la strada è un collegamento diretto con le malghe, oltre una decina, che lavorano d’estate e che dall’accesso diretto traggono beneficio sia nella gestione sia nella fruizione da parte dei visitatori".
Non solo, quest'anno è anche un'attesissima salita inserita nel Giro d'Italia: i ciclisti sono chiamati a sfidarsi sui tornanti del Menador prima di tagliare il traguardo di Lavarone di mercoledì 25 maggio. Una frazione che potrebbe risultare decisiva ai fini della maglia rosa e del Trofeo infinito.
"Chiediamo che venga considerata la riapertura in via provvisoria e fino alla fine di agosto a partire dal 25 maggio, giorno in cui verrà comunque aperta per il passaggio del Giro d’Italia: chiudendo la strada si perderebbe l’occasione di visibilità che la corsa rosa offre e indubbiamente quella strada può trarre un enorme vantaggio. La chiusura di una via così pubblicizzata a livello internazionale sarebbe un pessimo biglietto da visita e porterebbe un danno di immagine non solo per le località direttamente interessate, ma anche per la valle e il Trentino tutto".
La richiesta dei primi cittadini è inoltre quella di prestare grandissima attenzione alla salvaguardia e alla valorizzazione delle gallerie. "Si fa per altro presente che la parte più stretta della strada del Menador, dove le caratteristiche gallerie nella roccia sono il valore aggiunto, può essere facilmente regolamentata con un semaforo che permetta il transito a senso alternato senza necessità di ulteriori interventi viabilistici. Certi che questa nostra richiesta potrà essere positivamente valutata, cogliamo l’occasione per chiedere un incontro sul territorio anche per verificare insieme alla Giunta provinciale e agli uffici competenti quali siano le prospettive in vista del secondo lotto di lavori che interessa la Sp133 e sul quale manifestiamo da tempo preoccupazione", concludono Uez, Wolf, Beretta e Perinelli.