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Coppa del Mondo di sci, dopo Sölden e Zermatt/Cervinia rischia di saltare anche a Lech Zürs. La neve non c'è, piove e fa troppo caldo

Negli scorsi giorni le precipitazioni si sono tradotte in pioggia nelle zone dove il 12 e 13 novembre dovrebbe fare tappa la Coppa del Mondo. I prati sono verdi e senza neve. Lo zero termico sulle Alpi è sopra i 3.000 metri (in Trentino oggi era intorno a quota di 3.000 metri) e anche sparare con i cannoni diventa quasi impossibile

Di L.P. - 26 ottobre 2022 - 19:29

LECH. Le webcam non mentono e mostrano una montagna verde, prati senza neve, nuvole basse e umide. La foto diventata virale scattata da un giornalista lunedì vede in primo piano un cannone sparaneve e sullo sfondo i prati bagnati dalla pioggia sopra quota 1.500 metri (il comune alpino di Lech si trova a 1.444 metri di altitudine e le piste si snodano tutt'intorno da vette che raggiungono i 2.500 metri). E anche nei video promozionali della locale azienda del turismo le immagini pubblicate recitano ''meno 40 al via della stagione'' aggiungendo che sembra quasi incredibile mostrando giovani in calzoncini corti che girano nella cittadina.

 

 

 

 

Siamo a Lech Zürs e quei prati dovrebbero ospitare la prossima tappa di Coppa del Mondo di sci il 12 e 13 novembre. Il problema, però, è evidente. Non nevica, fa caldo, l'ottobre che si sta andando a chiudere sulle Alpi è stato tra i più caldi e secchi di sempre con lo zero termico che, almeno in Trentino, è fissato sopra i 3.800 metri (roba da estate praticamente). E così il ''Circo bianco'' è sempre più in difficoltà e già trema per l'ennesima cancellazione di tappa.

 

Dopo l’annullamento del gigante femminile di Sölden e poi quello delle gare di discesa maschile di Zermatt/Cervinia che si sarebbero dovute disputare il 29 e 30 ottobre è arrivata l'ufficialità anche per la cancellazione delle discese femminili di Coppa del mondo valevoli per il Matterhorn Cervino Speed Opening programmate per sabato 5 e domenica 6 novembre e la prossima in ''scaletta'' è proprio la tappa austriaca (che già nel novembre del 2020 aveva dovuto alzare bandiera bianca per le alte temperature).

 

In ogni caso, spiega Eurosport, la gara in programma è un parallelo, gara che non tutti gli atleti amano, quindi nel caso in cui anche questa venisse cancellata probabilmente qualcuno potrebbe anche essere contento. Quel che è certo è che l'aver allungato a dismisura il circuito di Coppa del Mondo, spalmandolo su più mesi (anche fuori stagione) e in località spesso non all'altezza (nel vero senso della parola perché ormai è noto che sotto i 2.000/2.500 metri di altitudine il futuro dello sci è difficilissimo da immaginare) combinato con l'evidente crisi climatica e l'innalzamento delle temperature rappresentano degli ostacoli insormontabili. Lo hanno spiegato chiaramente a il Dolomiti i due campionissimi Zorzi e Ghedina (QUI APPROFONDIMENTO). 

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