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La comunità di Fodom "pronta alle barricate" contro il collegamento sciistico Cortina-Arabba: "Le nostre valli viste come un parco giochi da sfruttare a piacimento"

Il progetto dovrebbe servire a svuotare i passi dolomitici dal traffico delle automobili. Il comitato "Ju le màn da nosta tiera" al presidente della Regione Veneto: "Il Presidente Zaia venga di persona a visitare questi luoghi e capirà che le tesi assurde che sta portando avanti non stanno in piedi e soprattutto non sono ciò di cui la nostra gente ha bisogno. La gente non è stupida ed ha capito fin da subito che queste sono delle motivazioni inventate ad hoc per sostenere gli interessi di pochi"

Di Lucia Brunello - 29 settembre 2021 - 09:48

LIVINALLONGO DEL COL DI LANA (BL). “Il voler unire le valli dolomitiche con impianti sciistici, svuotando così i passi dolomitici dal traffico stradale, è una bufala a cui può crederci solo chi non conosce il territorio”, inizia così il comunicato stampa del comitato “Ju le màn da nosta tiera”, nato nel febbraio 2020 per dire ‘no’ alla minaccia sempre più allarmante della realizzazione di un collegamento sciistico in grado di collegare tutte le località turistiche delle Dolomiti. Progetto anche conosciuto come il “Grande Carosello” (qui di cosa si tratta e la posizione del sindaco di Livinallongo).

 

Questo progetto, tanto desiderato dal presidente della regione Veneto, Luca Zaia, riguarderebbe anche il territorio di Fodom – e cioè il comune di Livinallongo inclusa la località turistica di Arabba. Ma la contrarietà della comunità è tantissima, e in quest’ultimo anno e mezzo non ha dato segni di cedimento.

 

A dare voce alla comunità è il 34enne Denni Dorigo, ora presidente del comitato (qui l’intervista de ilDolomiti.it a Dorigo). Purtroppo, in questi ultimi tempi, si è capito come ormai il Grande Carosello non possa essere fermato. Nel silenzio delle amministrazioni locali, in tantissime parti delle Dolomiti (dal Trentino - Alto Adige al Veneto) si sta lavorando per alzare nuovi piloni e costruire nuove stazioni a monte e a valle per cabinovie. Alla comunità di Fodom non resta che combattere per il suo territorio, e quindi resistere affinché il collegamento sciistico Cortina-Arabba non veda la luce.

 

“Se si vuole continuare a sostenere questa ridicolaggine – continua il comunicato - si abbia almeno il coraggio di venire sul territorio spiegando alla luce del sole come questa assurdità sarebbe possibile confrontandosi con le comunità locali. La gente non è stupida ed ha capito fin da subito che queste sono delle motivazioni inventate ad hoc per sostenere gli interessi di pochi”.

 

“Non servono tecnici o consulenze universitarie per capire che un turista che alloggia ad Arabba non potrà mai arrivare a Cortina utilizzando solamente gli impianti di risalita senza muovere la macchina. Ciò è presto dimostrato: si tratterebbe di salire su almeno dieci impianti di risalita, di cui metà ancora da progettare e costruire, con chilometri e dislivelli da percorrere a piedi fra un impianto e l’altro e con un costo da sostenere per ogni singolo passeggero fuori da ogni logica”.

 

“Se si vuole pensare a collegare le valli, togliendo il traffico dai passi, l’unica soluzione sono i tunnel sotterranei: basterebbe prendere come esempio la rete viaria del Tirolo. Tutto il resto è fumo negli occhi per convincere qualche Ministero di Roma sulla bontà di progetti calati dall’alto e privi di qualsiasi tipo di sostenibilità (né ambientale né economica) e che, lo ricordiamo, non sono proposti e voluti dai nostri imprenditori locali ma dai soliti noti che vedono le nostre valli solo come un parco giochi da sfruttare a loro piacimento".

 

I fodomi questo collegamento non lo vogliono e sono pronti alle barricate: il Presidente Zaia venga di persona a visitare questi luoghi e capirà che le tesi assurde che sta portando avanti non stanno in piedi e soprattutto non sono ciò di cui la nostra gente ha bisogno”.

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