Si prevedono 700 pensionamenti solo in Provincia nei prossimi 5 anni, Cisl e Uil: "Urgente pianificare il ricambio e valorizzare il personale"
I segretari delle Funzioni pubbliche di Cisl e Uil, Giuseppe Pallanch e Andrea Bassetti: "E' urgente proseguire con il percorso delineato nel protocollo politico firmato l'anno scorso, il 18 luglio. C'è la necessità di affrontare le criticità e dare risposte a un settore in difficoltà e che rischia di collassare in assenza di azioni e di progettualità per rilanciare il pubblico impiego"
TRENTO. "E' urgente proseguire con il percorso delineato nel protocollo politico firmato l'anno scorso, il 18 luglio". Il commento di Giuseppe Pallanch (segretario Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl EE.LL.). "C'è la necessità di affrontare le criticità e dare risposte a un settore in difficoltà e che rischia di collassare in assenza di azioni e di progettualità per rilanciare il pubblico impiego. Le lavoratrici e i lavoratori vedranno riconosciuti gli sforzi degli ultimi mesi tra maggio e giugno con i primi soldi previsti nell'anticipazione contrattuale contenuti nell'accordo definito con la Provincia e che rappresenta una tappa di un percorso importante che è per ora solo iniziato".
La previsione è di circa 700 pensionamenti solo negli uffici provinciali da qui al 2028 e nei prossimi cinque anni, evidenziano i sindacati, è importante prepararsi a livello assunzionale e di attrattività del pubblico impiego. "Si devono valorizzare le competenze e le conoscenze del personale, avviare un processo di mentoring e sviluppare un piano per garantire le carriere professionali".
Le parti sociali hanno più sollecitato il governo provinciale a intervenire "altrimenti si rischiano ripercussioni drammatiche sull'erogazione dei servizi. Nonostante le difficoltà e un comparto evidentemente sotto pressione, non solo per la carenza strutturale di personale, oggi gli standard qualitativi sono elevati ma fortemente a rischio. Ma non si può sempre affidarsi all'abnegazione e al senso di responsabilità dei dipendenti. E' tempo di risposte e di avviare realmente un percorso per sostenere il settore alla base del Pil del Trentino. La ricchezza prodotta deve essere reinvestita su tutto il territorio provinciale a partire dalle periferie e sulle lavoratrici e sui lavoratori che concorrono a garantirlo".
Si deve ripartire dai salari. "E' chiaro che mettere fin da subito soldi nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori è il punto di partenza, che abbiamo garantito con la firma. Per questo è necessario accelerare sulle tempistiche dei pagamenti e stanziare le risorse mancanti per chiudere ulteriori accordi. Rafforzare i salari significa lavorare a più livelli: garantire potere d'acquisto alle famiglie e fronteggiare la spirale inflattiva con conseguenti benefici sul territorio e sulla capacità di spesa”.
Ma non è l'unica soluzione. "Obbligatorio e urgente un impegno da parte di tutti per valorizzare il capitale umano e avere una corrispondenza tra salario, competenze e responsabilità sempre maggiori da parte di lavoratrici e lavoratori della Pat, Comuni e Comunità, Apsp. Necessario e urgente partire a maggio con il lavoro tecnico sui tavoli richiesti per affrontare le criticità del settore dei comuni, comunità e Apsp. Solo in questo modo si può iniziare a lavorare per rendere nuovamente attrattivo un settore strategico per il Trentino".
Gli adeguamenti contrattuali "sono un tassello necessario per invogliare i giovani a intraprendere ala propria attività professionale all’interno del pubblico impiego. Peccato che, una richiesta da sempre inevasa sia la mappatura dei carichi di lavoro all’interno della amministrazioni, elemento essenziale - per Pallanch e Bassetti - per comprendere una delle ragioni della scarsa attrattività del settore pubblico.
Infine, sottolineano i segretari di Cisl Fp e Uil Fpl "la situazione rischia di aggravarsi: serve un'analisi del fabbisogno per sviluppare nuove strategie", concludono Pallanch e Bassetti.