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Si prevedono 700 pensionamenti solo in Provincia nei prossimi 5 anni, Cisl e Uil: "Urgente pianificare il ricambio e valorizzare il personale"

I segretari delle Funzioni pubbliche di Cisl e Uil, Giuseppe Pallanch e Andrea Bassetti: "E' urgente proseguire con il percorso delineato nel protocollo politico firmato l'anno scorso, il 18 luglio. C'è la necessità di affrontare le criticità e dare risposte a un settore in difficoltà e che rischia di collassare in assenza di azioni e di progettualità per rilanciare il pubblico impiego"

Pubblicato il - 03 maggio 2024 - 16:47

TRENTO. "E' urgente proseguire con il percorso delineato nel protocollo politico firmato l'anno scorso, il 18 luglio". Il commento di Giuseppe Pallanch (segretario Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl EE.LL.). "C'è la necessità di affrontare le criticità e dare risposte a un settore in difficoltà e che rischia di collassare in assenza di azioni e di progettualità per rilanciare il pubblico impiego. Le lavoratrici e i lavoratori vedranno riconosciuti gli sforzi degli ultimi mesi tra maggio e giugno con i primi soldi previsti nell'anticipazione contrattuale contenuti nell'accordo definito con la Provincia e che rappresenta una tappa di un percorso importante che è per ora solo iniziato".

 

La previsione è di circa 700 pensionamenti solo negli uffici provinciali da qui al 2028 e nei prossimi cinque anni, evidenziano i sindacati, è importante prepararsi a livello assunzionale e di attrattività del pubblico impiego. "Si devono valorizzare le competenze e le conoscenze del personale, avviare un processo di mentoring e sviluppare un piano per garantire le carriere professionali".

 

Le parti sociali hanno più sollecitato il governo provinciale a intervenire "altrimenti si rischiano ripercussioni drammatiche sull'erogazione dei servizi. Nonostante le difficoltà e un comparto evidentemente sotto pressione, non solo per la carenza strutturale di personale, oggi gli standard qualitativi sono elevati ma fortemente a rischio. Ma non si può sempre affidarsi all'abnegazione e al senso di responsabilità dei dipendenti. E' tempo di risposte e di avviare realmente un percorso per sostenere il settore alla base del Pil del Trentino. La ricchezza prodotta deve essere reinvestita su tutto il territorio provinciale a partire dalle periferie e sulle lavoratrici e sui lavoratori che concorrono a garantirlo".

 

Si deve ripartire dai salari. "E' chiaro che mettere fin da subito soldi nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori è il punto di partenza, che abbiamo garantito con la firma. Per questo è necessario accelerare sulle tempistiche dei pagamenti e stanziare le risorse mancanti per chiudere ulteriori accordi. Rafforzare i salari significa lavorare a più livelli: garantire potere d'acquisto alle famiglie e fronteggiare la spirale inflattiva con conseguenti benefici sul territorio e sulla capacità di spesa”.

 

Ma non è l'unica soluzione. "Obbligatorio e urgente un impegno da parte di tutti per valorizzare il capitale umano e avere una corrispondenza tra salario, competenze e responsabilità sempre maggiori da parte di lavoratrici e lavoratori della Pat, Comuni e Comunità, Apsp. Necessario e urgente partire a maggio con il lavoro tecnico sui tavoli richiesti per affrontare le criticità del settore dei comuni, comunità e Apsp. Solo in questo modo si può iniziare a lavorare per rendere nuovamente attrattivo un settore strategico per il Trentino". 

 

Gli adeguamenti contrattuali "sono un tassello necessario per invogliare i giovani a intraprendere ala propria attività professionale all’interno del pubblico impiego. Peccato che, una richiesta da sempre inevasa sia la mappatura dei carichi di lavoro all’interno della amministrazioni, elemento essenziale - per Pallanch e Bassetti - per comprendere una delle ragioni della scarsa attrattività del settore pubblico.

 

Infine, sottolineano i segretari di Cisl Fp e Uil Fpl "la situazione rischia di aggravarsi: serve un'analisi del fabbisogno per sviluppare nuove strategie", concludono Pallanch e Bassetti.

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